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Frasi e citazioni di Mark Manson

Selezione di frasi e citazioni di Mark Manson (Austin, 1984), saggista statunitense. La maggior parte delle seguenti riflessioni di Mark Manson sono tratte dai suoi libri: La sottile arte di fare quello che c***o ti pare (2016) e Siamo fottuti (2019).
Foto di Mark Manson
Cercare di evitare il dolore significa dargli troppa importanza. Al contrario,
se riesci a sbattertene, diventi inarrestabile. (Mark Manson)

Modelli
Models: Attract Women Through Honesty, 2011

Prenditi del tempo solo per le persone che trovano tempo per te. Sii interessato a uscire solo con persone interessate a uscire con te.

Il primo passo per essere più attraenti è vedere il rifiuto come un mezzo per eliminare dalla tua vita le donne che non ti rendono felice. È una benedizione, non una maledizione

Narcisismo significa che rispetti solo te stesso. Bisogno significa che rispetti solo gli altri. Non-bisogno significa che rispetti te stesso e gli altri. 

La sottile arte di fare quello che c***o ti pare
The Subtle Art of Not Giving a Fuck, 2016 - Selezione Aforismario

Sei bombardato di continuo da messaggi che t’impongono di sbatterti per tutto, tutto il tempo. Sbattiti per un nuovo televisore. Sbattiti per fare vacanze migliori dei tuoi colleghi. Sbattiti per comprare quel nuovo ornamento da giardino. Sbattiti per avere il giusto tipo di bastone da selfie. Perché? La mia opinione: perché sbattersi per avere sempre più cose fa bene all’economia.

La chiave per vivere una bella vita non è sbattersi di più; è sbattersi di meno, sbattersi solo per quello che è vero e immediato e importante.

Adesso se senti che la tua vita è una merda anche solo per cinque minuti, sei bombardato da trecentocinquanta immagini di persone strafelici e impegnate a vivere le loro vite fantastiche, ed è impossibile non avere la sensazione che ci sia qualcosa che non va in te.

Un uomo sicuro di sé non ha bisogno di dimostrare di esserlo.

Le persone indifferenti hanno paura del mondo e delle ripercussioni delle loro scelte. Per questo non ne compiono mai di significative. Si nascondono in una voragine grigia e priva di emozioni di loro stessa creazione, concentrati solo su di sé e pieni di autocompatimento, e vanno avanti senza pensare a quella brutta cosa chiamata vita che pretende il loro tempo e la loro energia.

La nostra crisi non è più materiale; è esistenziale, spirituale. Abbiamo così tanta roba e così tante opportunità che non sappiamo neanche più a cosa dare importanza.

Poiché possiamo vedere o conoscere una quantità infinita di cose, c’è anche un numero infinito di modi in cui possiamo scoprire che siamo inadeguati, che non siamo abbastanza bravi, che le cose non sono fantastiche come potrebbero essere. E questo ci strazia interiormente.

Desiderare un’esperienza più positiva è di per sé un’esperienza negativa. E, paradossalmente, accettare la propria esperienza negativa è di per sé un’esperienza positiva.

Nella vita tutto ciò che conta si conquista superando l’esperienza negativa a esso correlata. Ogni tentativo di sfuggire al negativo, di evitarlo o soffocarlo o silenziarlo, ci si ritorce solo contro.

Cercare di evitare il dolore significa dargli troppa importanza. Al contrario, se riesci a sbattertene, diventi inarrestabile.

Sbattersene significa guardare in faccia le sfide più terribili e difficili della nostra vita e agire ugualmente.

La maggior parte di noi affronta la vita dando troppa importanza a situazioni che non se la meritano.

Sbattersene non significa essere indifferenti; significa sentirsi a proprio agio con la propria diversità.

Ecco una subdola verità sulla vita. L’indifferenza non esiste. Devi sbatterti per qualcosa. Fa parte della nostra biologia avere sempre qualcosa a cui teniamo e a cui pertanto diamo importanza.

Per sbattertene delle avversità, devi prima dare valore a qualcosa di più importante.

Il problema della gente che distribuisce incazzature come gelati ai campi estivi è che non ha niente di più importante a cui dedicarsi.

Penso che quanto viene considerato un “problema di vita” dalla maggior parte della gente – soprattutto persone bianche di classe media, educate e viziate – non sia in realtà nient’altro che l’effetto collaterale del non avere nulla di più importante per cui preoccuparsi.

Trovare nella tua vita qualcosa d’importante e significativo è forse l’uso più produttivo che puoi fare del tuo tempo ed energia. Perché se non trovi quella cosa significativa, la tua energia verrà sprecata in cause frivole e senza senso.

L’idea di sbattersene è un modo semplice di riorientare quello che ci aspettiamo dalla vita e scegliere cosa è importante e cosa no.

Soffriamo per il semplice fatto che la sofferenza è biologicamente utile. È l’agente preferito della natura per ispirare cambiamento.

È questo il pericolo maggiore di una società avvolta nella bambagia, che si protegge sempre di più dai malesseri inevitabili della vita: perdiamo il vantaggio di sperimentare il dolore in quantità salutari, una perdita che ci disconnette dalla realtà del mondo circostante.

La vita è essenzialmente una serie infinita di problemi. [...] La soluzione di un problema è semplicemente la creazione di quello successivo.

Tutto si porta dietro un inerente sacrificio – qualunque cosa ci faccia sentire bene ci farà anche sentire inevitabilmente male. Ciò che guadagniamo è anche quello che perdiamo. Ciò che crea le nostre esperienze positive definirà anche quelle negative.

Questa storia che “ogni persona può essere straordinaria e raggiungere la grandezza” non è sostanzialmente altro che un modo di masturbare il tuo ego. È un messaggio buono da mandare giù, ma in realtà sono solo calorie vuote che ti fanno ingrassare e gonfiare emotivamente, il proverbiale Big Mac per il tuo cuore e cervello.

Conoscere e accettare la banalità della tua esistenza ti renderà libero di realizzare davvero quello che vuoi, senza giudizio o aspettative arroganti.

È in questo, in soldoni, che consiste il vero “miglioramento di sé”: dare priorità a valori migliori, scegliere bene le cose per cui sbattersi. Perché quando scegli bene per cosa sbatterti, hai problemi migliori. E quando hai problemi migliori, hai una vita migliore.

La certezza è nemica della crescita. Non c’è nulla di certo finché non accade – e anche a quel punto, resta discutibile. Per questo motivo perché avvenga una crescita di qualunque tipo è necessario accettare le inevitabili imperfezioni dei nostri valori.

La maggior parte delle nostre convinzioni è errata. O, più precisamente, tutte le convinzioni sono errate – alcune soltanto meno delle altre. La mente umana è un guazzabuglio di inaccuratezze.

Ci siamo evoluti per vivere sempre con un certo grado di insoddisfazione e insicurezza, perché è proprio la creatura insoddisfatta e insicura che farà più sforzi per innovarsi e sopravvivere. Siamo progettati per diventare insoddisfatti di tutto quello che abbiamo e per essere soddisfatti solo di ciò che ci manca. Questa insoddisfazione costante ha costretto la nostra specie a continuare a combattere e lottare, conquistare e costruire.

La persona che sei si definisce in base a quello per cui sei disposto a lottare.

Siamo fottuti
Everything Is F*cked, 2019 - Selezione Aforismario

L’eroismo non richiede soltanto grinta, coraggio o astuzia. Queste sono doti comuni e spesso vengono utilizzate per obiettivi ben poco eroici. No, essere eroici significa riuscire a nutrire speranza anche in situazioni in cui non ce n’è. Accendere una fiammella per rischiarare il buio totale.

Il coraggio è una dote comune. La resilienza pure. L’eroismo invece racchiude un che di filosofico. Gli eroi rinviano a una motivazione superiore: una causa o un principio imprescindibile da tutto.

La nostra società ha disperatamente bisogno di un eroe dei giorni nostri: non perché la situazione sia necessariamente messa male, ma perché abbiamo perso di vista ciò che motivava le generazioni precedenti.

Alla nostra cultura non servono pace, benessere economico o nuove statuine da mettere sul cofano delle automobili elettriche. Queste cose ce le abbiamo già. La nostra cultura ha bisogno di una cosa ben più effimera. Alla nostra cultura e alla nostra società serve speranza.

Non siamo altro che insulsa polvere cosmica che ballonzola e girovaga in un minuscolo puntino blu. Ci crediamo importanti. Ci immaginiamo scopi. Ma siamo insignificanti. Goditi il tuo ca**o di caffè.

Per andare avanti, alla nostra psiche serve speranza quanto l’acqua a un pesce.

Se perdiamo la speranza che il futuro sarà migliore del presente, che la nostra vita evolverà in qualche modo, moriamo dentro. In fin dei conti, se non c’è speranza che le cose possano cambiare in meglio, allora perché vivere… perché fare qualcosa?

L’ansia cronica è una crisi della speranza. È la paura di un futuro fallimentare. La depressione è una crisi della speranza. È la convinzione che il futuro sarà privo di senso. I deliri, le dipendenze, le ossessioni: sono tutti disperati tentativi compulsivi della nostra mente di infondere speranza in momenti di nevrosi o mania.

Nei Paesi ricchi e industrializzati dilaga un’illogica disperazione. È il paradosso del progresso: più migliorano le cose, più ci angosciamo e disperiamo.

Ogni religione non è altro che un tentativo basato sulla fede di spiegare la realtà per dare alle persone una fonte di speranza costante. 

Non sperare in qualcosa di meglio. Migliora tu. Diventa una persona migliore. Più compassionevole, più forte, più umile e disciplinata.

Note
Leggi anche le citazioni dei saggisti statunitensi: Jonathan Safran FoerRyan Holiday