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Frasi e citazioni di Christina Berndt

Selezione di frasi e citazioni di Christina Berndt (Emden, 1969), giornalista scientifica e saggista tedesca. Nel 2006 ha ricevuto lo European Science Writers Award, premio europeo per la divulgazione scientifica
Le seguenti riflessioni di Christina Berndt sono tratte dai libri: Il segreto della resistenza psichica (2013), La scienza della contentezza (2016), L’invenzione dell’io (2019).
Foto di Christina Berndt
La fuga è inutile. Meglio rendere più forte la nostra anima. (Christina Berndt)

Il segreto della resistenza psichica
Resilienz: Das Geheimnis der psychischen, 2013 - Selezione Aforismario

I fondamenti della forza di resistenza psicologica si gettano già nella prima infanzia, ma si possono rafforzare anche più avanti negli anni. Basta sapere come.

Non si può sfuggire tanto facilmente alle richieste del mondo moderno. Siamo esseri sociali e ci facciamo immancabilmente influenzare dagli ideali e dalle attese delle persone che ci circondano, e molto facilmente li facciamo anche nostri.

Che un po’ di pigrizia e di non far nulla generino nuove forze e creatività è una cosa che viene generalmente ignorata. Di molta considerazione gode invece chi può esibire successi paralleli nella professione, nei rapporti personali e in hobby strepitosi.

Chi è abbastanza robusto psicologicamente non vive lo stress come qualcosa di negativo, o non se ne lascia abbattere. Per chi è meno stabile, invece, le costanti condizioni di stress alla fine rappresentano un rischio per la salute.

Servono una solida consapevolezza di sé e un forte senso del proprio valore o almeno delle efficaci tecniche di ausilio, per poter resistere ai costanti attacchi alla propria salute psichica.

Senza dubbio le fasi di riposo sono importanti. Molti stressati cronici lo hanno dimenticato e dovrebbero imparare nuovamente quanto faccia bene ogni tanto staccare la spina.

Le infinite possibilità di scelta, che oggi la vita offre agli esseri umani, guastano il benessere. Riflettere su quello che è importante per noi ed essere soddisfatti di quello che si è ottenuto fa parte delle grandi sfide in un mondo pieno di presunte occasioni.

La libertà di scelta è diventata così grande da trasformarsi in un obbligo: l’uomo moderno deve costantemente chiedersi se non debba ancora approfittare di una delle molte opzioni che gli si offrono.

La fuga è inutile. Meglio rendere più forte la nostra anima.

La vita ha in serbo per ciascuno di noi molte prove; i rovesci del destino possono assumere molte forme diverse.

Le persone hanno bisogno di una capacità di resistenza psicologica, se non vogliono finire al tappeto. Ne ha bisogno chiunque lavori; chiunque ami; e anche chiunque abbia successo.

Le persone forti esistono. Trovano nuovo coraggio, quando perdono il posto di lavoro, un partner a cui volevano bene o arrivano quasi a perdere la vita. Non smarriscono una misteriosa forza interna, contrastano il loro destino e alla fine magari stanno meglio di prima.

L’amore è un dono. Ma anche i bambini spesso non lo ricevono senza dare qualcosa in cambio.

Dopo le crisi le persone raccontano sempre quanto sia stata importante per loro la spiritualità e la convinzione profonda che alla fine tutto sarebbe andato bene.

L’infanzia non è tutto: le persone possono acquisire forza psichica anche più avanti nel corso degli anni, perché la personalità non è incisa nella pietra.

Chiunque può impegnarsi attivamente per far crescere in sé la forza di resistenza – e da questo punto di vista il potenziale delle persone poco resilienti è persino più alto di quello dei resilienti.

La scienza della contentezza
Zufriedenheit. Wie man sie erreicht und warum sie lohnender ist als das flüchtige Glück, 2016

La contentezza, o soddisfazione, a prima vista può apparire come la sorellastra meno attraente della felicità. A differenza di questa, tuttavia, è più affidabile e appagante sul lungo periodo.

Paradossalmente, rincorrere la felicità può renderci infelici.

I film o i manuali di autoaiuto ci suggeriscono che la felicità è la condizione cui aspirare e non bisognerebbe accontentarsi di nulla di inferiore. Quello che è richiesto sono emozioni estreme. La via di mezzo non è più di moda. Si vuole il massimo. Tutto questo per la felicità non è affatto un bene. Con un atteggiamento simile, infatti, la si trasforma in stress.

La felicità? È davvero sopravvalutata.

Se la felicità si impone orgogliosamente in primo piano, la contentezza agisce più che altro sullo sfondo. Poggia su un atteggiamento di base positivo, su un sì di fondo alla vita.

È giunta l’ora di concentrarsi sull’essenziale: apprezzare ciò che la vita offre, anziché pretendere sempre di più. 

La vera felicità è sempre legata in qualche modo alla fatalità.

Chi fa il diavolo a quattro per essere felice, dal diavolo deve guardarsi!

Piani realistici e sogni realizzabili fanno sentire non solo più soddisfatti, ma conseguentemente anche più forti. Forti per idearne e realizzarne di nuovi.

Amare i semplici momenti di ogni giorno riesce arduo a molti in un mondo in cui vi è la convinzione diffusa di poter realizzare qualsiasi cosa, se solo ci si mette sufficiente impegno. 

Il desiderio di essere felici rende schiavi, malati e – a parte rari momenti – rimane insoddisfatto. 

Senza dubbio dietro la rincorsa alla grande felicità, nella maggior parte dei casi, non c’è altro che la ricerca di un senso della vita. Per questo è così importante prendersi cura di qualcuno o impegnarsi per qualcosa. Non si deve per forza salvare il mondo.

Chi accetta la vita in ogni sua sfaccettatura e accoglie benevolmente anche i momenti brutti raggiunge una condizione molto più desiderabile, durevole e fondamentale della felicità fugace.

La vera contentezza significa riposare dopo aver raggiunto un obiettivo e recuperare le forze per sperimentare e realizzare qualcosa di nuovo.

La contentezza mette radici più profonde nella personalità di un individuo rispetto alla felicità. Sentirsi bene e a proprio agio è espressione del proprio essere, il risultato di un atteggiamento di fondo nei confronti della vita. 

In amore aspirare all’estasi costante è una partita persa dall’inizio, proprio come il pretendere di essere felici ogni momento della vita.

Per non crollare alla prima crisi, una coppia deve essere consapevole e accettare che non tutti i giorni saranno una passeggiata; che alla felicità comune contribuiscono anche esperienze negative, che regalano ulteriore luce e intensità ai momenti belli.

Non siamo fatti per essere felici sempre.

Davvero sicure di sé sono solo le persone che hanno ben chiaro chi sono. Il loro senso di autostima si mantiene saldo anche quando una relazione fallisce, gli amici non si fanno più sentire e improvvisamente nessuno sembra più apprezzarle.

 La vita reale, con i suoi alti e bassi, gioie e dolori, piaceri e frustrazioni, in fondo è meravigliosa. Ci insegna ad apprezzare intensamente i momenti belli e, con l’aiuto di quelli brutti, ad affrontare la crisi successiva.

Il nostro atteggiamento è il solo a decidere di considerare l’esistenza più bella che brutta e di esserne più soddisfatti che insoddisfatti.

Anziché combattere continuamente contro il destino possiamo decidere attivamente di sentirci più contenti.

Vivere contenti, in fondo, è la felicità più grande.

L’invenzione dell’io
Individuation, 2019

Senza dubbio veniamo al mondo con un carattere già definito, distinguibile fin dalla nascita. Il modo in cui esso si sviluppa, tuttavia, risente parecchio di quello che sperimentiamo nel corso degli anni, nonché delle persone che incontriamo. Se fossimo cresciuti in un altro luogo, in un’altra epoca e in una famiglia diversa, saremmo individui abbastanza differenti da quello che siamo.

Chi è davvero se stesso ed è disposto a tutto pur di difendere le proprie convinzioni esercita su di noi un grande fascino.

Note
Leggi anche le citazioni degli autori tedeschi: Wilhelm Schmid - Eckhart Tolle

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