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Frasi e citazioni sui Premi Letterari

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sui premi letterari, concorsi in cui un’apposita commissione giudicatrice seleziona i libri ritenuti migliori in un determinato anno. Tra i premi letterari italiani più importanti ricordiamo: Campiello, Strega, Bancarella e Viareggio. Tra i premi letterari internazionali più celebri spiccano il Premio Nobel per la Letteratura e il Premio Pulitzer.
Come introduzione a questa raccolta di citazioni riportiamo una malinconica riflessione di Ennio Flaiano:
"La mortificazione del successo − e la certezza di non esservi tagliato − le provai durante la pubblica premiazione, in un albergo romano, del mio primo e unico romanzo: Tempo di uccidere. Era una notte d'estate del '47, subito dopo la premiazione, gli amici e gli invitati (che erano anche i giudici), iniziarono le danze e io cercavo di capire che cosa mi angustiava tanto. Forse la sensazione che ogni successo, in fondo, è un malinteso. Ricevevo un premio ambito per un romanzo che ora trovavo tutto da riscrivere. 
Tornai a casa solo. [...] Avevo in tasca un assegno (duecentomila lire) e la certezza che non mi appartenesse. Il guaio era che mi serviva assolutamente. Mi è rimasto da allora un sospetto sull'estrema utilità dei premi letterari, che non sono riuscito a dissipare. Quanto all'applauso dei giudici e della critica era certo un altro debito che mi ero assunto con molta leggerezza e che non ho ancora saldato. 
Se tento di capirci di più, penso che la nostra epoca è caratterizzata proprio dal Successo. Invidio sinceramente chi lo cerca e soprattutto coloro che, avendolo ottenuto, non rinunciano a niente pur di alimentarlo. Li invidio perché la loro giusta preoccupazione è il segno di un profondo amore per il loro pubblico, oltre che per se stessi. Due amori che non riesco a nutrire. Forse condivido i pregiudizi della mia generazione postdannunziana, che rifiutava di proposito il successo, se ne teneva anzi lontano, per non coinvolgere in un unico giudizio la propria vita e le proprie opere. E anche perché a decretarlo allora erano i male informati. Oggi, al contrario, il successo colpisce soprattutto gli uomini migliori. Non ho quindi angosce per il futuro: il mio primo modesto successo ha tutta l'aria di essere anche l'ultimo". [Taccuini, 1959/72].
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sul premio considerato in generale, la letteratura, gli scrittori e i libri. [I link sono in fondo alla pagina].
Foto di Umberto Saba mentre legge
I premi letterari sono una crudeltà. Soprattutto per chi non li vince.
(Umberto Saba)

I premi letterari sono nati per sostenere l'attività degli scrittori. In una società diversa, potrebbero essere anche utili, da questo punto di vista. Ma oggi sono occasioni che interessano la pubblicità e le case editrici che li controllano. Per cui, a vincerli sono sempre gli stessi scrittori. È tutto un giro. Le giurie, poi, non sono in grado nemmeno di leggere i libri, perché sono troppi (spesso, anzi, nemmeno provano a sfogliarli). Quindi, a parte qualche premio particolare di qualche interesse, i premi, parlando in generale, sono uno strumento consunto.
Angelo S. Angeloni, Giulio Ferroni,2019

I premi non sono affatto un onore, gli onori sono soltanto cattiverie, non esistono onori sulla faccia della terra. La gente parla di onori e invece sono solo affronti, di qualsiasi onore si stia parlando.
Thomas Bernhard, I miei premi, 2009

Gli europei e i nordamericani ritengono che un libro che abbia ricevuto un qualsiasi tipo di premio debba essere buono; l'argentino prevede la possibilità che il libro non sia male, nonostante il premio.
Jorge Luis Borges [1]

Di tanti premi si potrebbe ripetere ciò che taluno disse della Legion d'Onore: che guadagnarla non è così grave come meritarla.
Gesualdo Bufalino, Il malpensante, 1987

L'interesse per i premi, come se fossero per noi un punto fermo. Qui gli amici più cari per accomiatarsi si porgono premi anziché darsi la mano: tanto a te, tanto a me, e quanto più preciso è lo scambio tanto più forte è l'amicizia.
Elias Canetti, La tortura delle mosche, 1992

Non credo che i premi letterari giovino alla diffusione dell'opera premiata. Giovano, caso mai, allo scrittore premiato, risolvendogli una piccola difficoltà finanziaria. È che i premi hanno quasi sempre scopi pubblicitari, turistici; sono organizzati per lanciare o rilanciare una stazione balneare o un certo prodotto. Il pubblico delle serate di premiazione è quello che è: la folla delle villeggiature che vede solo l'aspetto fugace e mondano dell'avvenimento.
Giorgio Caproni, in Melissa Rota, Il mondo ha bisogno dei poeti, 2014

Ci sono più premi per i buoni libri che buoni libri.
Pino Caruso, Ho dei pensieri che non condivido, 2009

Sarebbe divertente che si creasse un premio letterario degli «Innominabili», per i boicottati del nostro genere, i lebbrosi, quelli che alla critica non garbano. Ce ne sono mille di premi! Questo farebbe 1001!
[Ça serait marrant qu'on crée un prix littéraire des «Innommables», pour les boycottés dans notre genre, les lépreux, ceux dont ne veut pas la critique. Y en a mille de prix! Ça ferait 1001!].
Louis-Ferdinand Céline, Lettere, XX sec.

La mia teoria è che, quando si sono capite certe cose, tutto ciò che si fa dopo manca di sincerità e quindi rasenta l’impostura. Ma io non ho capito tutto sino in fondo, non me ne infischio di tutto, credo ancora a quello che scrivo, e accettare che mi si renda omaggio significherebbe rinnegare l’essenziale delle mie idee. Accettare un premio è un’altra cosa, poiché è questione di soldi. Ma gli elogi raccattati, sollecitati, no, no e poi no. Non posso essere complice di un simile disonore.
Emil Cioran, Quaderni, 1957-1972 (postumo 1997)

Quando sarò morto i critici parleranno tutti bene di me. Peccato che non ci sia un Premio Strega alla memoria.
Luciano De Crescenzo, I pensieri di Bellavista, 2005

− È contrario ai premi letterari? − Se si tratta di un regalo, no. Se si tratta di un giudizio, sì. Io trovo indecente che degli scrittori si riuniscano per giudicare l’opera di un altro scrittore. Comunque... se proprio volete premiare gli scrittori migliori, allora ogni tanto dovete bastonarne qualcuno dei peggiori.
Vincenzo Cardarelli, citato in Ennio Flaiano, La solitudine del satiro, 1973 (postumo)

I grandi premi non vengono mai dati allo scrittore, ma ai suoi lettori. Poveracci, se li meritano.
Vincenzo Cardarelli, ibidem

Premi letterari: non basta meritarli, bisogna anche vincerli.
Roberto Gervaso, La volpe e l'uva, 1989

Premi letterari: chi lo dà, lo aspetti.
Roberto Gervaso, ibidem

Tutti scrivono, nessuno legge. Si premiano i libri per sentito dire.
Fausto Gianfranceschi, Aforismi del dissenso, 2012

Il vero grand'uomo (rara anima) giunto all'apice della fama, considera se stesso un pover'uomo e l'opera sua polvere. Il vero imbecille (quadrumane frequentissimo) si fa un piedistallo di luoghi comuni e vi salta sopra, strombettando. San Tommaso, dopo avere scritto La Somma, disse: "Quae scripsi, mihi, paleae videntur". Michelangelo chiamava "bambocci" le sue statue. Beethoven confessava "la propria nullità". Ma l'autore x del romanzo y: "lo sono il primo scrittore d'Italia!" E vince il premio di Navacchio, che allieterà i suoi giorni.
Domenico Giuliotti, Pensieri di un malpensante, 1936

Il Premio Strega è una latrina puzzolente dove tutti cercano di pisciare.
Franz Krauspenhaar, Forforismi, 2011

Uno scrittore che riceve un premio letterario è disonorato.
Paul Léautaud [1]

In occasione d'un premio letterario il poeta N. ha organizzato un banchetto. Però non ha servito nessuna bevanda. Gli ospiti dovevano ubriacarsi del suo successo.
Stanisław Jerzy Lec, Nuovi pensieri spettinati, 1964

A proposito del poeta X: la mancanza di talento gli veniva abbondantemente compensata con premi letterari.
Stanisław Jerzy Lec, ibidem

Secondo me, i premi servono, eccome. Mi piacciono sia per le gratificazioni intellettuali cui un artista è sempre suscettibile, sia per i soldi, cui un artista non è mai insensibile.
Luigi Malerba, in Walter Pedullà, Il pallone di stoffa, 2020

Circolo. Per definizione «vizioso». Ad esempio: gli editor particolarmente potenti risistemano i romanzi di scrittori mediocri che poi vengono recensiti da giornalisti amici, i quali spesso sono anche nelle giurie che premiamo quei libri, che inevitabilmente hanno più visibilità nelle librerie sui cui dati di vendita vengono determinate le classifiche che giustificano il lavoro degli editor che hanno riscritto il libro e che - prima o poi - si metteranno anche loro a scrivere romanzi.
Luigi Mascheroni, Manuale della cultura italiana, 2010

Giurato. Nei premi letterari di solito non legge i libri in concorso, per non farsi influenzare.
Luigi Mascheroni, ibidem

Premiazioni. Imbarazzanti, per il premiato. Insopportabili, per il pubblico.
Luigi Mascheroni, ibidem

Nobel. «Ormai è un premio politico. Non l'hanno dato neppure a (e citare un autore a scelta tra: Kafka, Proust, Joyce, Musil, Borges... ) e invece l'hanno dato a Dario Fo... ».
Luigi Mascheroni, Manuale della cultura italiana, 2010

Il Goncourt è un po’ come l’elezione di Miss Francia. Senza futuro.
Patrick Modiano [1]

Un Premio letterario serio può, tramite la vincita, garantire un ottimo trampolino di lancio all'autore, favorire in taluni casi la pubblicazione stessa dell'opera, una buona diffusione tra i circuiti letterari più accreditati, quel passaparola necessario al mero mercato editoriale. Ma il suo servizio si ferma lì ed il premio letterario potrebbe diventare un'arma a doppio taglio; una semplice porta che si apre. Oltre la soglia cammineranno soltanto talento autentico e volontà dell'autore. 
Giovanna Mulas [1]

La costituzione non artistica di un popolo si esprime non solo in tempi cattivi in modo brutale ma anche in tempi buoni in tanti modi, a tal punto che tra la repressione o divieto e laurea ad honorem, tra nomina accademica o assegnazione di un premio ci sono solo differenze di grado.
Robert Musil, Sulla stupidità, 1937

I premi letterari procurano un complesso di superiorità ai giurati e d'inferiorità agli eletti.
[Les prix littéraires donnent un complexe de supériorité aux jurés et un complexe d'infériorité aux élus].
Georges Perros, Papiers collés, 1960-1978

I premi letterari sono una ricompensa preziosa per chi ha la fortuna di non riceverli.
Antonio Pontoriero, Pensieri bizzarri, 2013

Gli scrittori si dividono in due categorie: persone produttive e vincitori di premi letterari.
Helmut Qualtinger [1]

I premi letterari! Prima i premi letterari li distribuivano i principi, ora li distribuiscono gli industriali per risparmiare i soldi nella pubblicità. Premio Marzotto? Stoffe. Premio Strega? Liquori. Premio Chianciano? Terme. Premio Viareggio? Carnevale. Premio Soave? Vino. Premio Salento? Vino. Premio Cortina? Sci. Ma che importanza hanno i premi letterari? Nessuna, nessuna, nessuna.
Salvatore Quasimodo, in Oriana Fallaci, Gli antipatici, 1963

Non c'è stato un solo premio letterario che abbia indicato un autore nuovo, un autore vero: escluso qualche ragazzino imbecille che faceva parte del loro cenacolo e dopo venti giorni è stato dimenticato in tutta serenità.
Salvatore Quasimodo, ibidem

I premi letterari sono una crudeltà. Soprattutto per chi non li vince. 
Umberto Saba [1]

Premi. Inutile partecipare, tanto si sa già chi vince.
Umberto Simonetta e Maurizio Costanzo, Dizionario delle idee correnti, 1975

In certi casi la peggiore offesa è proprio la lode... I premi letterari sono solo un consesso d'imbecilli, una manica di stronzi celebrolesi (cioè lesi dalla celebrità), che vogliono solo abbuffarsi e vessare il prossimo coi loro giudizi senza senso! D'altronde, ogni giudizio è, nel fondo di se stesso, una completa assurdità...
Francesco Testi, Tentò ancora una volta, 2020

I premi letterari non vengono concessi al merito bensì sono risultato di patteggiamenti, non necessariamente torbidi, su considerazioni che spaziano da ciò che in altre amministrazioni si usa chiamare «la scala mobile» al certificato di vecchiaia, o a quello di povertà o inversamente a quello molto più comune di reddito cospicuo, o all’appartenenza a determinate correnti politiche, eccetera.
Juan Rodolfo Wilcock, Il reato di scrivere, 2009

Man mano che affiorava sempre più pubblicamente la natura scandalosa di certi premi letterari, ne venivano creati moltissimi altri, nei luoghi più impensati, a scopo di turismo, a spese dei contribuenti.
Juan Rodolfo Wilcock, ibidem

Nel caso dei premi, bisogna chiarire, la spinta alla proliferazione non venne dalle Danae che aspirano alla pioggia d’oro, cioè dai concorrenti, bensì dalle Semele che agognano i fulmini del potere, ossia dai membri delle giurie; anche perché, colpiti dalla paralisi sopra accennata, scrivere più non possono, e in qualche modo debbono continuare a manifestare la loro vocazione letteraria.
Juan Rodolfo Wilcock, Il reato di scrivere, 2009

Note
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