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Aforismi, frasi e "Microliti" di Paul Celan

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Paul Celan (Cernăuţi 1920 - Parigi 1970), poeta e aforista rumeno. I seguenti "aforismi poetici" e surreali di Paul Celan sono tratti dalla raccolta pubblicata postuma intitolata Microliti (Mikrolithen). Durante un suo discorso pronunciato per il conferimento del Premio di Letteratura di Brema, Paul Celan ha affermato: "La poesia, essendo una manifestazione della lingua, e perciò per sua essenza dialogica, può essere un messaggio nella bottiglia, lanciato nella fiducia, certo non sorretta da ferma speranza, che la corrente la spinga comunque in qualche luogo, ad una terra; terra del cuore forse. Le poesie si dirigono verso qualcosa. Che cosa? Qualcosa di aperto, occupabile, il tu a cui si può parlare, forse una realtà a cui si può rivolgersi".
Nulla è più nero dell'alba luminosa del ricordo. (Paul Celan)
Microliti
Mikrolithen, 2005 (postumo) - Selezione Aforismario

Amore del prossimo è qualcos'altro che filantropia.

Anche i sassi sono fiori, solo è più forte il loro profumo.

Andare nel deserto, poter giungere fino al suo centro più rovente per sotterrare lì la pianta della città dei mille pozzi.

Attendi paziente a riva. L'annegato ti salverà.

Bene se senti il vento, però anche lui deve sentire te.

Bussa alla porta della tua solitudine e chiedi del padrone: se ti viene aperto, non hai parlato invano agli uomini.

Carico di mondo e zavorra di cultura sono (notoriamente?) due cose diverse. 

Chi impara realmente a vedere si avvicina all'invisibile.

Cos'è un momento di tristezza? Un foglio bianco tra altri colorati.

Da' il tuo cuore a chi esso desidera; a chi vuole sapere perché, prendilo indietro.

Di notte i giorni diventano bianchi.

«Diventiamo amici» disse afferrandomi la mano. Presi queste parole e andai nella solitudine.

È lecito contare gli avvoltoi tra gli uccelli da preda solo se è certo che hanno assunto voce umana.

Giunto al fondo del mare, colui che voleva annegare atterrì: i suoi piedi incontrarono la melma, vi affondò dentro, sprofondava sempre più, era uno sprofondare senza fine. «lo sono il cielo,» udì dire alla melma «morire non vale la pena».

Gli enigmi non si sciolgono; si sciogliessero, non sarebbero tali.

I poeti: gli ultimi custodi delle solitudini.

Insegna ai pesci la lingua degli ami.

La poesia che viene al mondo vi giunge carica di mondo.

La scogliera - travolta dal mugghio dell'oceano; l'oceano, solcato dalle bufere dell'infinito; 1'infinito, srotolato dal mormorio del solitario.

Le lacrime che versai davanti a te: il magro rigagnolo d'acqua che alimentava i nostri mari di pietra.

Le nostre debolezze: le nostre forze.

Lei si vantava di essere una bilancia i cui piatti erano le sue mani; ma serrava queste a pugno ogni qualvolta si voleva gravarle di un peso che non venisse dal vuoto del suo cuore.

Mentre lui piazzava la poesia sotto la lente d'ingrandimento dell'intelletto, io la osservai dall'altro lato col telescopio della fantasia. E vidi di più.

Nulla è più nero dell'alba luminosa del ricordo.

Perché anche le parole non devono avere il loro cimitero?

Piangendo ti squarci le vene; piangendo le richiudi.

Poesia: una teca senza tempio.

Quando in terra ammutolì il pregare, Dio si svegliò di soprassalto.

Quando uno tiene la bocca chiusa, le sue parole diventano proverbi.

Sbucciò la mela prima di piantarsi il coltello in cuore.

Si abbatterono le colonne della saggezza e si edificò il tempio della ragione.

Si negò anche questo: il piacere del dispiacere.

Soltanto l'incompreso comprende gli altri.

Storia strana, la storia del nostro mondo: non tutta del mondo, non tutta nostra, non tutta storia; non tutta così strana.

Una ventata improvvisa strappò via il volto e scoprì il velo.

Lettere
Le poesie, sono altresì dei doni – doni per chi sta all'erta. Doni che implicano destino.

Solo mani vere scrivono poesie vere. Io non vedo alcuna differenza di principio tra una poesia e una stretta di mano [...] viviamo sotto cieli cupi − e ci sono pochi esseri umani. Per questo anche le poesie sono poche.

Libro di Paul Celan consigliato
Microliti
Testo tedesco a fronte
Curatore Dario Borso  
Editore Zandonai, 2010 

"Microliti sono, pietruzze appena percepibili, lapilli minuscoli nel tufo denso della tua esistenza − e ora tenti, povero di parole e forse già irrevocabilmente condannato al silenzio, di raccoglierli a cristalli? Rifornimenti sembri attendere − donde dovrebbero venire, di'?" Così Paul Celan descrive nel 1956 i suoi frammenti in prosa, siano essi aforismi sulla natura della poesia e sull'identità ebraica, o sapidi apologhi che hanno come bersaglio la società letteraria, o ancora narrazioni fulminanti ed emblematiche. Il tentativo di riunirli in un libro − tentativo a cui il poeta stesso rinunciò in vita - è riuscito solo, con grande fatica e altrettanto amore, alla generazione successiva. Nel presente volume i microliti celaniani vengono resi, in prima traduzione mondiale, nella loro nuda e fatidica sequenza cronologica. E sprigionano così, a immagine pura della pura vita che li generò, tutta la lapidaria forza della scrittura di Celan.  

Note
Vedi anche: Aforisti del '900