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Aforismi, frasi e citazioni di Antonio Fogazzaro

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Antonio Fogazzaro (Vicenza 1842-1911), scrittore e poeta italiano. Fogazzaro scrive di sé stesso: «Dicono che sapessi leggere prima dei tre anni, che fossi un enfant prodige, antipatico genere. Infatti ero poco vivace, molto riflessivo, avido di libri. Mio padre e mia madre mi istruivano con grande amore. Avevo un carattere sensibile, ma chiuso».
Le citazioni riportate qui di seguito sono tratte dalle maggiori opere di Antonio Fogazzaro: Malombra (1881), Daniele Cortis (1885), Piccolo mondo antico (1895) e Piccolo mondo moderno (1901).

Curiosità: in pochi, forse, si saranno accorti che ad Antonio Fogazzaro sono attribuite molte frasi che è possibile leggere non soltanto su internet ma anche in vari libri di citazioni. La maggior parte di queste frasi, di cui non si conoscono le fonti bibliografiche e non si sa quanto siano autentiche, sono caratterizzate da una grande ironia e da un fine umorismo, per cui vale davvero la pena leggerle. Anche se si riuscisse ad accertare che nessuna di queste frasi è stata mai scritta da Fogazzaro, resterebbe sempre un dubbio: "Perché sono state attribuite proprio a lui?". Comunque sia, Aforismario ha raccolto tutte questa frasi attribuite a Fogazzaro, che è possibile leggere per la prima volta tutte insieme in appendice a questa pagina.
Se tutte le note musicali volessero essere il la perché
il la comanda, addio musica! (Antonio Fogazzaro)
Malombra
1881

È molto bene per l'uomo di ripassare ogni tanto le lezioni e i precetti ch'egli ha avuto, direttamente o indirettamente, dalla sventura, e di non lasciarne estinguere, di rinnovarne il dolore, perché è il dolore che li conserva.

Il dolore è un gran ricostituente dell'uomo, credete; e in certi casi è un confortante indizio di vitalità morale, perché dove non vi è dolore, vi è cancrena.

Se potessero levarsi la maschera tutti ad un tratto, udreste che risata!

Credeva alla pluralità delle esistenze. Lo stato dello spirito nel corpo umano è indubbiamente, diceva, uno stato di repressione, uno stato di pena, la quale non può riferirsi che a colpe commesse prima della incarnazione terrestre. I dolori degli innocenti e, in genere, la distribuzione ineguale del dolore e del piacere tra gli uomini, senza riguardo ai meriti o ai demeriti della vita presente; la sorte delle anime che escono pure, dalla vita, dopo un’ora dalla loro venuta, ottenendo quel premio che ad altri costa lunghi anni di lotte durissime, non possono meglio spiegarsi che con l’attribuire alla nostra esistenza attuale un carattere di espiazione insieme a quello di preparazione.

Daniele Cortis
1885

Il popolo è un fanciullo, lasciate che giuochi col fuoco, lasciate che si scotti, imparerà. Questa è la legge naturale, e a volerla contrariare si fa peggio.

Io sono un buon diavolaccio, un nuvolone che tuona e non dà mai grandine.

Piccolo mondo antico
1895 - Selezione Aforismario

Aveva [...] un inconscio bisogno di amare senza speranza per potersi poi compiangere, per la voluttà di un doppio intenerimento, verso una bella creatura e verso se stesso.

Come la religione favorisca i sentimentalismi deboli, com'essa che predica la sete della giustizia sia incapace di formare negl'intelletti devoti a lei il vero concetto di giustizia.

Insieme a uno squisito sentimento della vita come dovrebb'essere, possedeva un senso acuto della vita com'è realmente.

Io sono amico [...] della filosofia facile e sicura che m'insegnano anche le rose.

Non ho mai potuto veramente sentire, per quanto mi sforzassi, questo amore di un Essere invisibile e incomprensibile, non ho mai potuto capire il frutto di costringer la mia ragione ad accettare cose che non intende.

Qualcuno potrebbe dire: che obbligo ha Iddio di regalarci l'immortalità? L'immortalità dell'anima è una invenzione dell'egoismo umano che in fin dei conti vuol far servire Iddio al comodo proprio. Noi vogliamo un premio per il bene che facciamo agli altri e una pena per il male che gli altri fanno a noi.

Quanto ai dolori che non vengono dagli uomini ma dalle condizioni stesse della vita umana, le pareva di ammirar coloro che vi resistono per una forza loro propria sopra quegli altri che invocano e ottengono aiuto dallo stesso Essere onde furono percossi.

Parlavano della futura Italia [...] ma si sentiva che non importava loro un fico secco della vita pur di farla libera, questa vecchia patria, e grande. [...] «I nostri figli ci faranno il monumento, ma dopo verranno, mi capisce, con licenza, quelle figure porche dei nostri nipoti, e mi par di sentirli: "Come l'han fatta da cani", diranno, "quei vecchi insensati l'Italia!".»

Sai neanche immaginare cosa tu sei per me e cosa farei per non darti senza necessità un piccolo dolore, mentre pare che a te non importi nulla di lacerarmi l'anima?

Se realmente esisteva una Intelligenza, una Volontà, una Forza padrona degli uomini e delle cose, la mostruosa colpa era sua. [...] Meglio la signoria della Natura senza Dio, meglio un padrone cieco ma non nemico, non deliberatamente cattivo.

Si divertì a spegner il lume e osservò che la filosofia poteva trovarsi male al buio, ma che la poesia ci si trova benissimo.

Ciascuno dei critici saliti nella navicella d'un grande poeta si crede fare una via differente. Chi stima dirigersi verso un ideale, chi verso un altro, chi stima accostarsi a un modello, chi a un altro, chi andar avanti, chi tornar indietro; e il poeta li commove, li scuote col suo verso tutti insieme, li porta sulla propria via.

Voialtri credenti amate le vostre credenze anche perché sono un comodo riposo dell'intelletto.

Vivere, vivere, operare, soffrire, adorare, ascendere! La luce voleva questo. Portarsi via i vivi tra le braccia, portarsi via i morti nel cuore.

Vi sono anime che negano apertamente la vita futura e vivono proprio secondo la loro opinione, per la sola vita presente. Queste non sono molte. Poi vi sono anime che mostrano di credere nella vita futura e vivono del tutto per la presente. Queste sono alquanto più. Poi vi sono anime che alla vita futura non pensano e vivono però in modo da non mettersi troppo a repentaglio di perderla se c'è. Queste sono più ancora. Poi vi sono anime che credono veramente nella vita futura e dividono pensieri e opere in due categorie che fanno quasi sempre ai pugni fra loro: una è per il cielo, l'altra è per la terra. Queste sono moltissime. Poi vi sono anime che vivono per la sola vita futura nella quale credono. Queste sono pochissime.

Piccolo mondo moderno
1901

Forse la stessa intera religione cattolica era un grande spettrale cadavere in piedi come l'abbazia.

La religione mia, ch'è la religione del dubbio, una religione che invece di obbligarci a credere quello che non si può sapere, ci proibisce di negarlo e c'impone il dubbio, il quale è infinitamente più sapiente e utile della fede, poiché ci dispone a tutte le possibilità!

Mi piaceva sopra tutto, credo, perché mi ero accorto di piacere a lei.

Ogni cosa vi ha l'impronta di un sentimento, di una personale idea di bellezza, che ci movono a sospirare per un triste, indefinibile senso dell'assenza di qualcuno che ivi passò e che avremmo amato.

Se tutte le note musicali volessero essere il la perché il la comanda, addio musica!

Saggi
XX sec.

La legge di evoluzione governa il mondo col giuoco di due forze, la forza conservatrice e la forza progressista.  Esse sono egualmente degne di ammirazione.
Non mi fido dell'umanità; mi somiglia troppo. (Antonio Fogazzaro)
Frasi attribuite o dubbie
Selezione Aforismario

A volte mi domando se la mia virtù non sia che una grande stanchezza.

Ai tempi di La Fontaine le bestie parlavano, oggi scrivono.

Che specchio di coerenza! È un mascalzone in tutto.

Correre dietro alle donne non ha mai fatto male a nessuno; è raggiungerle che è pericoloso.

Da giovane sognai di diventare santo; ma si doveva rinunciare a troppe cose e così ho rinunciato a rinunciare.

Darsi non è grave, basta riprendersi in tempo.

È delle donne oneste che tutti sospettano; delle altre non c'è niente da sospettare.

l libri sconvenienti vanno nelle mani di tutti, fuorché in quelle dei giovani che dovrebbero imparare da cosa guardarsi!

In guerra e in amore i risultati migliori si ottengono col corpo a corpo.

In guerra e in amore sono le ritirate che scatenano le avanzate.

La vita è come la camicetta di un neonato: corta e piena di cacca.

Le banconote asciugano le lacrime meglio del fazzoletto.

Le cipolle sono l'unica cosa che giustifichi le lacrime.

Le cose non sono mai così terribili da non poter peggiorare.

Le favole, più sono spaventose, meglio insegnano ai bambini a leggere i giornali da grandi.

Le vittime sono anch'esse colpevoli, se non altro dei nostri rimorsi.

Nessuno è mai diventato miliardario rispettando la liberté, égalité e fraternité.

Non è stata sfortuna. L'ha fatto perché gli piaceva soffrire.

Non è vero che l'amore è cieco; è solo presbite: più ci si allontana, più si vede chiaro.

Non mi fido dell'umanità; mi somiglia troppo.

Quando ho dovuto scegliere tra la morte e il disonore ho pensato che dal disonore ci si riprende più facilmente.

Quando i fatti contrastano con la teoria non resta che eliminare i fatti.

Quanta gente la Chiesa ha ucciso per insegnare che non bisogna uccidere!

Se alla gente si concede il superfluo, finirà col pretendere il necessario.

Se non ci fossero i cattivi, tutti i moralisti sarebbero disoccupati.

Spero che lei non sia disinteressato. I disinteressati sono così costosi!

Un bacio è una perdita di tempo.

Libro di Fogazzaro consigliato
Piccolo mondo antico
Mondadori, 2012

Pubblicato nel 1895, Piccolo mondo antico apre la tetralogia di romanzi comprendente anche Piccolo mondo modernoIl Santo e Leila, rimanendo l'opera più significativa e riuscita di Fogazzaro. Libro esemplare del Risorgimento italiano, narra le vicende dei due sposi Franco Maironi e Luisa Rigey, giovani di idee liberali, sullo sfondo della storia italiana dal 1848 al 1859. Sul dramma politico vissuto dai protagonisti si innesta un altro dramma, non meno profondo: lo straziante dolore per la perdita della figlioletta annegata, che da un lato indurisce la razionalista Luisa, dall'altro spinge Franco, più contemplativo, a consacrarsi per intero all'ideale patriottico, gettandosi con entusiasmo illuminato nell'azione. Definito da Piero Nardi, che di Fogazzaro è stato forse il massimo critico, un'"opera di interesse molteplice e di commovente complessità", capace di far "vibrare tutte le corde del patetico e del comico", Piccolo mondo antico rimane indelebilmente impresso nella memoria del lettore per la verità con cui vi appaiono gli uomini e le loro passioni.

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