Cerca Autori o Argomenti in Aforismario

Aforismi, frasi e citazioni di Dino Buzzati

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Dino Buzzati (San Pellegrino di Belluno 1906 - Milano 1972), scrittore, giornalista, drammaturgo e pittore italiano. Dino Buzzati è considerato uno dei più grandi scrittori fantastici del Novecento italiano, con all'attivo un grande numero di romanzi e racconti surreali e realistico-magici, tanto da esser stato a più riprese definito il "Kafka italiano". [Wikipedia].
Grandi sono le soddisfazioni di una vita laboriosa, agiata e tranquilla,
ma ancora più grande è l'attrazione dell'abisso. (Dino Buzzati)
Il deserto dei Tartari
© Rizzoli 1940 - Selezione Aforismario

Era avanzato per la spensierata età della prima giovinezza, una strada che da bambini sembra infinita, dove gli anni scorrono lenti e con passo lieve, così che nessuno nota la loro partenza. Si cammina placidamente, guardandosi con curiosità attorno, non c'è proprio bisogno di affrettarsi, nessuno preme di dietro e nessuno ci aspetta, anche i compagni procedono senza pensieri, fermandosi spesso a scherzare.

Nel sogno c'è sempre qualcosa di assurdo e confuso, non ci si libera mai della vaga sensazione ch'è tutto falso, che un bel momento ci si dovrà svegliare.

Si accorse come gli uomini, per quanto possano volersi bene, rimangono sempre lontani; che se uno soffre il dolore è completamente suo, nessun altro può prenderne su di sé una minima parte; che se uno soffre, gli altri per questo non sentono male, anche se l'amore è grande, e questo provoca la solitudine della vita.

In quel preciso momento
© Neri Pozza 1950 - Selezione Aforismario

Di chi hai paura, imbecille? Della gente che sta a guardare? Dei posteri, per strano caso? Basterebbe una cosa da niente: riuscire a essere te stesso, con tutte le stupidità attinenti, ma autentico, indiscutibile. La sincerità assoluta sarebbe di per se stessa un documento tale! Chi potrebbe muovere obiezioni? Questo è l’uomo, uno dei tanti se volete, ma uno. Per l’eternità gli altri sarebbero costretti a tenerne conto, stupefatti.

Li vedo: durante la conversazione uno di colpo si distrae, sta fermo e pensieroso, magari pochi secondi ma è quanto basta per capire che la sua verità è là, dentro quel silenzio. Come uno che dinanzi a casa stia conversando con gli amici e a un tratto li lascia, corre dentro a vedere chissà cosa e subito dopo ritorna, col volto di prima tale e quale, e nessuno sa che cosa sia andato a fare e se qualcuno glielo domanda, lui risponde "niente", e d'altra parte non si poteva scorgere nulla attraverso la porta quando lui l'ha aperta, che cosa ci fosse dietro, non si vedeva che un rettangolo di buio.

Una immensa piazza, dunque, con intorno un'infinità di case, questa è la vita; e, in mezzo, gli uomini che trafficano fra di loro e nessuno riesce mai a conoscere le altre case; soltanto la propria e in genere male anche questa perché restano molti angoli bui e talora intere stanze che il padrone non ha la pazienza o il coraggio di esplorare. E la verità si trova soltanto nelle case e non fuori. Cosicché del restante genere umano non si sa mai niente. L'uomo passa distratto in mezzo a questi infiniti misteri e ciò non sembra poi dispiacergli eccessivamente.

La ragazza disse:
"A me piace la vita, sa?"
“Come? Come ha detto?”
“La vita mi piace, ho detto.”
“Ah sì? Mi spieghi, mi spieghi bene.”
“A me piace, ecco, e andarmene mi rincrescerebbe moltissimo.”
“Signorina, ci spieghi, è terribilmente interessante… Su, voi, di là, venite anche voi a sentire, la signorina qui dice che la vita le piace!”

Sessanta racconti
© Mondadori 1958 - Selezione Aforismario

Anche il piú nobile sentimento si atrofizza e si dissolve a poco a poco, se nessuno intorno ne fa piú caso. È triste dirlo, ma a desiderare il Paradiso non si può essere soli.

Che peso, la presenza di Dio per chi non la desidera.

Come nella vita l'attesa di un bene certo ci dà piú gioia che il raggiungerlo (ed è saggio non approfittarne subito, ma conviene assaporare quella meravigliosa specie di desiderio che è il desiderio sicuro di essere appagato ma non ancora praticamente soddisfatto, l'attesa insomma che non ha piú timori e dubbi e che rappresenta probabilmente l'unica forma di felicità concessa all'uomo), come la primavera, che è una promessa, rallegra gli uomini piú dell'estate che ne è il compimento sospirato, cosí il pregustare con la fantasia lo splendore del poema ignoto, equivale, anzi supera il godimento artistico della diretta e profonda conoscenza. Si dirà che questo è un gioco della immaginazione un po' troppo disinvolto, che cosí si apre la porta alle mistificazioni e ai bluffs. Eppure, se ci si guarda indietro, constatiamo che le piú dolci e acute gioie non hanno mai avuto un piú solido costrutto.

[Il conformismo] è la pace di colui che si sente in armonia con la massa che lo attornia. Oppure è l'inquietudine, il disagio, lo smarrimento di chi si allontana dalla norma.

Un sacrificio non arriverà mai ai piedi di Dio onnipotente se non sarà stato consumato in segreto.

Siamo spiacenti di
© Elmo 1960 - Selezione Aforismario

Umili che non danno importanza a quello che fanno, benone! Che schifo, però, quelli che si autodenigrano. Quanto odioso orgoglio in chi si proclama verme della terra, infame peccatore, meritevole di ogni castigo, eccetera. Nel sottofondo c'è il pensiero: io so farmi piccolo, Dio mi apprezzerà. Ma perché mai Dio dovrebbe aver simpatia per tipi simili? Avete voi simpatia per chi vi adula e vi liscia da mattina a sera, proclamando voi un genio e proclamando se stesso un lurido pidocchio? Dio, spero bene, quando verrà l'ora, li prenderà a calci nel sedere. 

Fate bene a insuperbirvi, o giovanotti. Noi siamo ormai vecchi, da buttar via. Il mondo è già vostro e voi intendete disporne a piacimento, avete tutte le ragioni. Dai nostri funerali rincaserete con un appetito formidabile, pieni di vitalità e progetti. Alla sera, coricandovi, sentirete un doloretto a destra dello stomaco, per ora una cosa da nulla.  

Per rendervi accetti al prossimo e avere successo, parlate male di voi stessi, riconoscendo di avere difetti, vizi e dolorose malattie: fate cioè l'opposto di quanto fanno in genere tutti. Vi accorgerete subito di diffondere intorno un'atmosfera di benessere e soddisfazione. Quale compiacimento, per gli altri, apprendere i vostri insuccessi, delusioni, licenziamenti, scacchi amorosi e cedimenti fisici. Vi vorranno infinitamente più bene. Attenti però a non esagerare perché se si accorgono che è tutta una commedia e che i vostri mali sono inventati si offenderanno mortalmente. 

Per definire i delitti e i vizi più orrendi, si è adottato il marchio "contro Natura". E pensare che l'uomo fa di tutto per liberarsi dalla Natura. Vestiamo contro Natura, abitiamo contro Natura, viaggiamo contro Natura, dalla mattina alla sera facciamo il contrario di quello che Natura ci consiglierebbe. Proprio in questa autonomia è il nostro vanto, la prova della nostra superiorità sugli animali. E più il progresso cammina, questo distacco dalla Natura si accentua. Anche nei rapporti fra uomo e donna, del resto, guai se andassimo contro Natura. Cosa c'è, per esempio, di più contro Natura che il matrimonio? Se desse retta alla Natura, l'uomo cambierebbe moglie a ogni stagione; e viceversa.

Un amore
© Mondadori 1963 - Selezione Aforismario

Anche a cinquant'anni si può essere bambini, esattamente deboli smarriti e spaventati come il bambino che si è perso nel buio della selva. 

Anche nella più alta società, anche in chiesa, quando un uomo vede una donna giovane e graziosa, anche i preti garantito lo stesso, subito pensa a come sarà sotto i vestiti.

Aveva sentito raccontare spesso di uomini, per lo più avanti nell'età, che diventavano schiavi di una donna perché solo questa donna sapeva procurargli il piacere e le altre no. Una specie di stregoneria sessuale.

Dai lontani tempi di quand'era studente, non aveva mai pedinato o fermato donne per la strada, e anche allora raramente, quattro o cinque volte in tutto: non già perché non gli sarebbe piaciuto farlo, ma per una timidezza invincibile, convinto com'era che non sarebbe potuto piacere. Le pochissime esperienze del genere fatte da ragazzo erano state del resto infelici.

Che gusto c'è ad avere una donna quando si sa che lei lo fa esclusivamente per soldi? Che soddisfazione poteva avere l'uomo, a parte quella esclusivamente fisica, così rapida e in fondo così discutibile? La vecchia obiezione.

Fra lui e le donne giovani c'era stata sempre una barriera, e le donne erano qualcosa di illecito e l'atto carnale una specie di mito. Di qui la sensazione che per una donna l'andare in letto con un uomo fosse un episodio importantissimo che coinvolgeva per così dire, sia pure per pochi minuti, l'intera sua vita.

La donna, forse a motivo dell'educazione familiare, gli era parsa sempre una creatura straniera, con una donna non era mai riuscito ad avere la confidenza che aveva con gli amici. La donna era sempre per lui la creatura di un altro mondo, vagamente superiore e indecifrabile.

Le donne, anche le meno scaltre, hanno una sensibilità tremenda per avvertire ciò che avviene nell'uomo in certi casi, il misterioso scatto per cui l'animo si accende e brucia e può darsi l'uomo sul momento non se ne accorga neanche e non sospetti ma lei sì e in quel momento stesso sale invincibile sul trono, incominciando il delizioso gioco di farlo impazzire.

Non c'è nulla di meglio per farsi cercare dalle donne che tagliare la corda e mostrare indifferenza.

Pensa e ripensa a quanto è falso il mondo che fa finta che non esistano i desideri carnali e non ne parla mentre in realtà ciascun uomo basta che sia sincero se incontra una ragazza anche per la strada una ragazza sconosciuta immediatamente pensa una cosa sola: è desiderabile? mi piacerebbe andarci a letto? Anzi si fa due domande perché la seconda domanda immancabile è: e ci sarebbe modo di farci l'amore per caso?

Per aver partita vinta con le donne bisogna mostrarsi indifferenti.

Per farsi prendere in considerazione da lei, una bella Maserati ultimo modello contava molto di più che aver costruito il Partenone.

Tutto quello che non era lei, che non riguardava lei, tutto il resto del mondo, il lavoro, l'arte, la famiglia, gli amici, le montagne, le altre donne, le migliaia e migliaia di altre donne bellissime, anche molto più belle e sensuali di lei, non gliene fregava più niente, andassero pure alla totale malora.

Il colombre e altri cinquanta racconti
© Mondadori 1966 - Selezione Aforismario

Di innumerevoli afflizioni è generoso il mondo, ma i morsi dell'invidia sono tra le ferite più sanguinose, profonde, difficili, da rimarginare e complessivamente degne di pietà. 

Le differenze continuano a esistere finché noi viviamo parliamo vestiamo, ciascuno recitando la sua bella commedia, poi basta: poi tutti uguali nell'identica positura della morte, così semplice, così confacente ai requisiti dell'eternità. 

Ogni vero dolore viene scritto su lastre di una sostanza misteriosa al paragone della quale il granito è burro. E non basta una eternità per cancellarlo.

Potente è il deserto delle città fatto di moltitudini, di strepiti, di ruote, di asfalto, di luci elettriche, e di orologi che vanno tutti insieme e pronunciano tutti nello stesso istante la medesima condanna. 

Un frate di nome Celestino si era fatto eremita ed era andato a vivere nel cuore della metropoli dove massima è la solitudine dei cuori e più forte è la tentazione di Dio.

La Boutique del Mistero
© Mondadori 1968

Vorrei che tu venissi da me in una sera d'inverno e, stretti assieme dietro ai vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo.

Cronache terrestri
© Mondadori 1972

Aboliamo gli egoismi veleno della Terra

Ciascuno di noi forse porta scritta in una recondita particella del corpo, la propria finale condanna. Ma perché andare determinatamente a disseppellirla?

Cronache Nere
Theoria, 1984 (postumo)

La gente comincia ad avere paura. Non è più una faccenda altrui, buona per quattro chiacchiere fra comari, e dopo dieci minuti non ci si pensa più; nessuno può dirsene estraneo, l'ombra del male scivola intorno a ciascuno di noi e ci potrebbe toccare.

Bestiario
© Mondadori 1991 (postumo)

Grandi sono le soddisfazioni di una vita laboriosa, agiata e tranquilla, ma ancora più grande è l'attrazione dell'abisso.