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Frasi e citazioni di Roberta Bruzzone

Selezione di frasi e citazioni di Roberta Bruzzone (Finale Ligure, 1973), psicologa forense, criminologa investigativa e saggista italiana. Insegna Criminologia, Psicologia investigativa e Scienze forensi all’Università LUM Jean Monnet di Bari e negli istituti di formazione della Polizia di Stato e dei Carabinieri. È presidente di Sos Vittima Onlus, che si occupa dei casi di manipolazione affettiva, e dell’AISF (Accademia internazionale delle scienze forensi). Riguardo alla propria attività lavorativa, ha detto Roberta Bruzzone:
"Chi come me opera in ambito criminologico si confronta principalmente con il livello più inaccessibile delle personalità altrui, dove risiedono i segreti più inconfessabili, i desideri più irrefrenabili; in altre parole deve confrontarsi con il territorio in cui dimora la parte più arcaica e selvaggia dell'essere umano, il predatore più oscuro e pericoloso che popola il nostro pianeta".
Foto di Roberta Bruzzone
Uccidere rappresenta fondamentalmente un modo per risolvere un problema. Che a noi
sembri un grande o un piccolo problema ha poca importanza,
perché ciò che conta è solo il punto di vista dell'assassino. (Roberta Bruzzone)

Chi è l'assassino
Diario di una criminologa © Mondadori, 2012

Non ci sono più i "grandi moventi" di una volta; oggi la maggior parte dei delitti avviene per motivi piuttosto banali, tragicamente futili. Dev'essere anche questo un effetto collaterale della nostra società annoiata e consumista.

Uccidere rappresenta fondamentalmente un modo per risolvere un problema. Che a noi sembri un grande o un piccolo problema ha poca importanza, perché ciò che conta è solo il punto di vista dell'assassino.

"Occhio per occhio" è ancora tragicamente attuale. 

La maggior parte degli omicidi, infatti, è bene qui ricordarlo, avviene tra persone che si conoscono. La vittima, ignara del tragico destino che l'attende, conosce da tempo il proprio carnefice.

Purtroppo, nella vita reale spesso sono proprio i "cattivi" a vincere la partita, e forse è anche per questo che la gente si appassiona così tanto a serie televisive, film e libri gialli, dal momento che nella stragrande maggioranza di queste storie neanche il più diabolico e feroce dei criminali riesce mai a mettere in scacco l'abilità dell'eroe di turno.

Davvero si può arrivare a uccidere "per amore"? In tutta onestà non lo credo possibile. O meglio, si può arrivare a uccidere per amore, sì, ma per amore di se stessi. 

Il lato oscuro dei social media
Nuovi scenari di rischio, nuovi predatori, nuove strategie di tutela
(con Emanuele Florindi) © Imprimatur, 2016

Oggi di fatto il 42% dell’intera popolazione mondiale è online. Gli account attivi sui social media sono più di 2 miliardi. E non sono tutte brave persone…

Bisogna stare in guardia perché i cosiddetti rischi virtuali possono generare ripercussioni negative sulla vita dell’utente molto reali e concrete.

Vi siete mai chiesti perché l’accesso a tutti i principali social media è gratuito? Molto semplice, perché la merce siamo noi, i nostri gusti, le nostre preferenze, i nostri desideri, le nostre abitudini, le nostre paure, le nostre battaglie… Insomma la nostra vita.

Io non ci sto più
Consigli pratici per riconoscere un manipolatore affettivo e liberarsene
© De Agostini, 2018 - Selezione Aforismario

È inutile nasconderselo, siamo circondati da persone che potrebbero tranquillamente rientrare nelle definizioni cliniche di narcisisti maligni e manipolatori di varia natura. Ce li troviamo di fronte a casa, al lavoro, in palestra, a scuola e, oggi più che mai, anche sui social network. 

Non esiste alcun vaccino che prevenga il rischio di cadere vittime di un narcisista. Può succedere a tutti, nessuno escluso.

Il narcisismo non risparmia alcuna categoria sociale, anagrafica, culturale. Anzi, quanto più la persona in questione è apparentemente dotata sotto il profilo culturale e socioeconomico, tanto più può diventare pericolosa per la sua sventurata vittima.

Molti narcisisti amano indossare una divisa o un camice, strumenti potentissimi per rivestire e irrobustire, almeno all’apparenza, un io fragile e angosciato. Alcuni di loro usano infatti il proprio ruolo sociale o istituzionale per mascherare perfidia, sadismo, spasmodica ricerca di potere, desiderio di vendetta.

Un narcisista non può rimanere da solo, non può fare a meno della sua preda. Per lui sfruttare l’altro, sotto i profili più svariati, è più importante che respirare.

Il manipolatore narcisista [...] è bravissimo a seminare zizzania, in famiglia come al lavoro. Il suo motto, per essere chiari, è quel Divide et impera di incerta origine storica, ma tanto caro ai tiranni di ogni epoca.

Il manipolatore narcisista non sviluppa alcun tipo di rapporto, non entra davvero in contatto con nessuno, in quanto non ne è capace. Piuttosto, controlla la relazione con i mezzi più svariati, e c’è una notevole differenza.

Il narcisista si nutre esclusivamente del potere e del controllo che riesce a esercitare sugli altri, che ritiene degni di considerazione solo nella misura in cui possono essergli utili.

I manipolatori sembrano esseri umani come noi, ma sono del tutto incapaci di provare empatia per i propri simili. Tutti i propri simili, voi compresi. E non li cambierete mai. 

Tenetelo bene a mente, sempre: per il narcisista maligno, per il manipolatore perverso voi esistete esclusivamente per nutrire il suo fragilissimo ego.

Ammettiamolo: nessuno di noi ha avuto una vita perfetta. A cominciare dall’infanzia, qualcosa è andato storto; ognuno nasconde delle fragilità nei meandri del proprio io.

Il narcisista basa tutto sul controllo dell’altro. E non cambierà mai, dato che non ha alcuna consapevolezza dei danni che procura, non prova empatia o senso di colpa, ritiene di avere il diritto di fare e dire ciò che vuole e, soprattutto, pensa che il problema siano gli altri.

Il narcisismo nella sua accezione malevola non ha nulla a che vedere con assertività e autostima, due valori preziosi tipici di un carattere solido. Ha tutto a che vedere, invece, con arroganza, senso grandioso del sé del tutto infondato e totale, assoluta concentrazione sui propri desideri a spese del prossimo.

Se qualcuno vi sembra letteralmente troppo bello/buono/generoso/affettuoso per essere vero, è perché, con ogni probabilità, non lo è affatto. 

Siamo stati addestrati fin da piccoli a non accettare caramelle dagli sconosciuti, ma nessuno ci ha mai detto a chiare lettere che i rischi maggiori si corrono con coloro che conosciamo (o crediamo di conoscere) bene. 

I manipolatori narcisisti non cambiano, al limite peggiorano. Non hanno alcun bisogno di essere “salvati” da se stessi e trasformano tutto ciò che toccano in una poltiglia nauseabonda di emozioni negative.

Contrariamente a quanto ci hanno insegnato le nostre mamme e nonne, di “amore” si può morire, a volte.

Ci sono molti modi di morire, anche continuando a respirare. Magari si muore solo “dentro”, dopo l’ennesima aggressione, dopo l’ennesima pioggia di insulti, dopo l’ennesima violenza sessuale, dopo l’ennesimo atto persecutorio. Si muore di paura e di solitudine, di disperazione, di dipendenza affettiva.

I disturbi della personalità al tempo del Coronavirus
Il virus, la paura, la quarantena, i rischi economici, le relazioni sociali e familiari: come il Coronavirus sta cambiando la nostra psiche © Mondadori, 2020

La specie umana è, tra le viventi, quella che risente del maggior numero di paure. Ciò è dovuto al fatto che siamo vulnerabili nei confronti di molti scenari (mutamenti climatici, predatori e malattie). È forse proprio per tale ragione che, nell’uomo, fiutare il pericolo è diventata una vera e propria abilità connessa a una serie di predisposizioni comportamentali istintive che si attivano quando sperimentiamo l’emozione della paura.

Note
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