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Frasi e citazioni di Marco Pannella

Selezione di frasi e citazioni di Marco Pannella, all’anagrafe Giacinto Pannella (Teramo, 1930 - Roma, 2016), politico, attivista e giornalista italiano, tra i fondatori, nel 1955, del Partito Radicale e uno dei protagonisti delle battaglie civili italiane tra la fine degli anni sessanta e gli anni ottanta.
"Noi siamo diventati radicali perché ritenevamo di avere delle insuperabili solitudini e diversità rispetto alla gente, e quindi una sete alternativa profonda, più dura, più "radicale" di altri… Noi non "facciamo i politici", i deputati, i leader... lottiamo, per quel che dobbiamo e per quel che crediamo. E questa è la differenza che prima o poi, speriamo non troppo tardi, si dovrà comprendere". [Scritti e Discorsi 1959-1980].
Marco Pannella ha praticato decine di scioperi della sete e della fame con l'intenzione di affermare la legalità o, secondo le sue parole, il "diritto alla vita e la vita del diritto". La maggior parte delle seguenti citazioni di Pannella sono tratte dal suo libro autobiografico Una libertà felice, pubblicato nel 2016.
Foto di Marco Pannella
L’importante è osare e usarsi, l’importante è accettare ogni sfida
che può guadagnare un grammo in più di libertà. (Marco Pannella)

Una libertà felice
La mia vita (con Matteo Angioli) © Mondadori, 2016 - Selezione Aforismario

La conquista della democrazia passa anche in un abbraccio, in una discussione sul liberalismo e un’altra sulle rivoluzioni, passa per ogni uomo e per ogni idea capace di migliorare il mondo.

L’importante è osare e usarsi, l’importante è accettare ogni sfida che può guadagnare un grammo in più di libertà.

Finché siamo uomini, finché siamo vivi, abbiamo il diritto e il dovere della partecipazione. Dobbiamo esserci, esserci per gli altri e per noi. 

Dobbiamo lottare perché gli altri ci ascoltino, e dobbiamo lottare con noi stessi per imparare ad ascoltare gli altri. Dobbiamo soprattutto essere pronti a testimoniare l’amore.

Ci mostriamo e siamo inermi, ma non inerti.

Sono certo che nel fuoco vitale di qualsiasi uomo c’è il desiderio di essere coscienti, se possibile fino all’ultimo respiro. Abbiamo bisogno di sapere ciò che facciamo, vogliamo sapere di poter decidere. È questo che ci dà la sensazione che stiamo resistendo, e che siamo in grado di lottare ancora.

A una democrazia vera si arriva solo con la libertà, alla libertà si arriva solo con la conoscenza. Alla conoscenza si arriva solo con l’amore, un amore smisurato per tutti gli uomini.

C’è un solo sciopero che non ho mai fatto. Lo sciopero del fumo. 

Le norme non scendono dal cielo a organizzare gli uomini, sono gli uomini che le creano e poi vigilano sulla loro osservanza. Tutto ciò durerà fino al giorno in cui la regola sembrerà un’eredità insopportabile del passato. Quel giorno si avvertirà il bisogno di crearne e custodirne un’altra.

In fondo è proprio questa l’energia del mondo e dell’umanità che lo popola. È la capacità di essere in movimento, di trasformarsi, di progredire verso un traguardo che può renderci migliori, magari più liberi.

L’informazione è libertà.

Apriamo all’Italia le porte del suo Parlamento, dopodiché ognuno potrà ascoltare ciò che lì dentro si dice, potrà giudicare discorsi, sia quelli che condivide sia quelli che non condivide, le frasi degli uomini che ha votato e di quelli che non voterebbe mai. Così, solo così, possiamo uccidere il nemico della mediazione e dell’informazione di potere. Solo così metteremo finalmente ognuno nella condizione di costruirsi, in modo autonomo e libero, la propria idea.

Spesso corriamo il rischio di piangerci addosso. Niente di strano, capita a tutti. È il segnale che ti si è accorciata la vista. Se sei concentrato sui tuoi guai, se ti sembrano la sciagura più terribile del mondo, vuol dire che hai perso la capacità di guardare agli altri.

Sei veramente vivo fino al giorno in cui sei in grado di vedere le tragedie del mondo, o i piccoli disagi degli altri, fino a quando sai distinguere le tue cazzate personali dai drammi di altri uomini.

La povertà è una ricchezza. Fa paura, ma è esattamente ciò che ci rende migliori, è ciò che può concedere l’opportunità di essere più ricchi di noi stessi e di attenzione per gli altri.

Ho lottato contro la prepotenza degli impotenti, giocando il possibile contro il probabile.

Se davvero ogni vita è fatta di sfide, poi nelle sfide devi metterci la faccia.

Quando non puoi parlare, quando non hai la libertà di dire, o non puoi esprimere interamente ciò che vorresti, sappi che ti hanno fottuto.

In fondo, fare politica vuol dire coinvolgere, vuol dire che all’opinione altrui non puoi mai restare indifferente. Anzi, l’opinione degli altri è ciò di cui ti nutri, è esattamente il tuo pane quotidiano.

Le opinioni sono democrazia e la democrazia è uomini, è sangue, fibra e pensiero, individuale e collettivo, è la comunità che partecipa. 

Dobbiamo stare insieme, dobbiamo parlare, dobbiamo viverci l’uno con l’altro. È questo il profilo più intenso dell’esistenza, comunicare, dibattere, amarsi, litigare, abbracciarsi, capirsi, equivocarsi, rompersi ferocemente le palle tra noi e poi perdonarsi.

La politica, la partecipazione all’esistenza collettiva degli uomini, è semplicemente la sostanza di cui siamo fatti.

Il destino è un fantasma, non può farmi niente. Amo proseguire il cammino anche quando non so dove arriva la strada. Per me conta sapere dove voglio che arrivi.

Fai quel che devi, accada quel che può.

Non mi va più di sperare, ora voglio essere speranza. Spes contra spem.

Scritti e discorsi
Selezione Aforismario

Io sono un cornuto divorzista, un assassino abortista, un infame traditore della patria con gli obiettori, un drogato, un perverso pasoliniano, un mezzo-ebreo mezzo-fascista, un liberalborghese esibizionista, un nonviolento impotente. Faccio politica sui marciapiedi.

Ci sono momenti, nella storia politica o delle persone, in cui occorre scegliere se non si vuole essere scelti dalle cose e dagli altri.

Noi non facciamo i politici, i deputati, i leader... lottiamo per quel che dobbiamo e per quel che crediamo.

Io non credo nelle ideologie, non credevo nelle ideologie codificate e affidate ai volumi rilegati e alle biblioteche e agli archivi. Non credo nelle ideologie chiuse, da scartare e usare come un pacco che si ritira nell'ufficio postale. L'ideologia te la fai tu, con quello che ti capita, anche a caso.

I miei referendum non sono mai di protesta, ma sempre di proposta.

Il rispetto della parola è il fondamento della legge. Faremo perciò le battaglie che abbiamo sempre fatto in difesa dell'onestà, la trasparenza e la povertà che abbiamo sempre praticato contro l'arroganza dei troppo ricchi e dei padroni.

Note
Leggi anche le citazioni degli autori: Marco Cappato - Gino Strada - Stefano Rodotà

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