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Frasi e citazioni di Massimiliano Parente

Selezione di frasi e citazioni di Massimiliano Parente (Grosseto, 1970), scrittore e saggista italiano. Ha detto di sé e della propria attività letteraria Massimiliano Parente:
"Io non credo nei miti, nelle credenze, e pur avendo scritto migliaia di pagine di letteratura, pur non avendo fatto altro nella vita che produrre letteratura, non credo neppure nella letteratura, se non nell’aver usato la letteratura per combattere l’impostura della stessa letteratura, e per poterlo fare dovevo scrivere una grande opera esistenziale che si nutrisse di scienza, una grande opera contro tutte le opere e anche contro se stessa". [Lettere dalla fine del mondo, 2021].
Foto di Massimiliano Parente
Non capisco come si faccia a vivere un momento di felicità, ammesso uno riesca a sentirla,
sapendo che dovrà finire. Come si fa a amare la vita sapendo della morte?
(Massimiliano Parente)

L'inumano
© Mondadori, 2012

Se solo i miei lettori, la maggior parte dei miei lettori, coloro che leggono i miei libri per sbaglio, potessero immaginare il mio disprezzo, non mi leggerebbero mai, chiederebbero la mia decapitazione sulla pubblica piazza,

Gli uomini moderni erano patetici e, soprattutto, da quando hanno iniziato a pensare e a porsi domande di salvezza, sono sempre stati spacciati e patetici fino al punto di inventarsi l’impossibile per non vedere il terrore assoluto dentro cui ogni uomo nasce e dentro cui morirà come muore ogni vita.

A qualsiasi conclusione fosse arrivata la scienza, la si doveva conciliare a ogni costo con un significato positivo per la specie umana e le specie in generale, e non entrare in rotta di collisione con il senso della vita umana e della vita in generale, anche gli scienziati hanno stipulato un patto sociale, un patto di specie.

L'amore ai tempi di Batman
© Mondadori, 2016 - Selezione Aforismario

Nell’universo il culo è solo una possibilità come le altre. Anche la vita sulla Terra, in fondo, è iniziata per culo, questione di chimica. O meglio, di sfiga, dipende dai punti di vista. Io avrei preferito non iniziasse niente da nessuna parte, visto che tutto deve finire. Tanta fatica per nulla.

Non è vero, comunque, che mentre state per morire vi passa tutto il film della vostra vita davanti agli occhi. E meno male, perché la maggior parte delle volte sarebbe un film di una noia mortale.

Se vi siete salvati, dopo aver visto il film della vostra vita, vi viene da spararvi. Perché nessuno sarebbe andato al cinema a vedere il film della vostra vita, neppure voi.

La gente crede che quando commetti un reato, tipo uccidere qualcuno per sbaglio, la prima cosa sia il senso di colpa, invece la prima cosa è pensare a non farti incolpare. 

A tutto c’è una soluzione. Insomma, mica vero. A tantissime cose non c’è soluzione. Quantomeno dopo la legge sull’entropia e il principio di indeterminazione di Heisenberg. Neppure Einstein è riuscito a spuntarla con Niels Bohr sulla meccanica quantistica. Si è dovuto rassegnare a un universo non deterministico.

Ho sempre odiato la natura che non mi ha mai trasmesso niente di buono, solo questa spaventosa indifferenza per l’essere umano e ogni altro essere vivente e un sentimento di angoscia infinita.

La gente guarda le piante e i fili d’erba e i boschi e ciò che chiama la natura e se ne sente per assurdo rassicurata, mentre tutto ciò che è naturale è tremendamente indifferente e tremendamente letale e ostile a qualsiasi sentimento di vita.

La natura è un brulicare di esseri animati solo dalla loro disperata volontà di sopravvivenza, che si cacciano e si smembrano e si divorano vivi l’un l’altro. Le persone amano dire che amano la vita, ma se amassero davvero la vita dovrebbero odiarla perché la vita è un susseguirsi di morti cruente e di dolori.

Non capisco come si faccia a vivere un momento di felicità, ammesso uno riesca a sentirla, sapendo che dovrà finire. Come si fa a amare la vita sapendo della morte? 

Non si può essere felici se esiste la morte. Una cosa bella o è per sempre oppure meglio mai.

Noi esseri umani diventiamo vecchi e facciamo veramente schifo e moriamo fra atroci sofferenze. Si dovrebbe morire senza accorgersene. Come un batterio, come una stella. 

Un solo attimo mi basta. Un solo attimo d’amore perché alla fine sia valsa la pena di aver vissuto una vita tra questi due nulla infiniti.

Parente di Vasco
© La nave di Teseo, 2018

Quanto ci resti male quando fai un sogno fico e poi ti svegli e ti ritrovi nella realtà, è come se il tuo cervello si fosse divertito a prenderti in giro, a illuderti. 

Scemocrazia
Come difenderci dal pensiero comune © Bompiani, 2018 - Selezione Aforismario

In Italia si parla solo di politica, nelle case, nei bar, sui social, nei talk show, nonostante gli italiani di politica non capiscano niente, anzi ne capiscono in misura inversamente proporzionale a quanto ne parlano, altrimenti non eleggerebbero chi eleggono, ogni volta lamentandosene e rivotandoli la volta successiva. 

Siamo una nazione in cui da decenni si continua a rifare la legge elettorale, non riuscendo a trovarne una che funzioni, soprattutto perché il problema non è la legge, sono gli eletti, e anche gli elettori.

Per sconfiggere la vecchia politica non si promuove la meritocrazia ma il nuovo a prescindere, nuovo anche se inesperto, nuovo anche se incapace, nuovo anche se farebbe fatica a amministrare persino una bancarella di frutta e verdura.

In generale tutto ciò che è alternativo alla scienza è alternativo all’intelligenza.

Qualsiasi cosa bella dà dipendenza. Se non dà dipendenza, non vale la pena di farla. 

Se c’è una parola chiave per riconoscere uno scemo è la parola “vita”, perché uno scemo ha sempre una massima sulla vita, e di fronte a qualsiasi problema esistenziale ti risponde con concetti tipo che la vita è bella, la vita va vissuta fino in fondo, oppure che la vita è sacra.

Quando perdi qualcuno che ti è caro, e sei furioso con la vita, ti consolano dicendo che la morte fa parte della vita, ma se la morte, il contrario della vita, fa parte della vita, allora anche la vita non sarà poi così bella. 

Una caratteristica che accomuna tutti gli scemi è non essere in grado di cambiare idea, per loro non vale il fino a prova contraria, perché la loro è una credenza, non un pensiero razionale.

Esistono anche i maschicidi compiuti dalle donne, in genere dalle mogli: sono solo meno visibili e uccidono un uomo lentamente, attaccando il sistema nervoso giorno dopo giorno.

Per il relativista culturale se un singolo musulmano uccide un omosessuale in Italia è un assassino, se li impiccano ogni giorno in un paese musulmano è una cultura da rispettare.

La tragedia dell’Italia non è la fuga dei cervelli, sono quelli che rimangono.

La vita della donna è scandita da frustrazioni a procedere: prima non ha un uomo, appena ha un uomo non ha un figlio, appena ha un figlio non ha più una carriera, al ché, siccome si annoia, non le rimane che fare un altro un figlio. Ai figli, un giorno, verranno rinfacciati i sacrifici fatti, come se fossero stati loro a chiedere di nascere.

Una notizia sconvolgente: per vivere provando qualche piacere bisogna correre qualche rischio, altrimenti la vita è una noia.

È un paradosso: meno gli scrittori veri contano nella società moderna, più tutti vogliono essere scrittori.

La mitomania popolare crede di dimostrare agli altri di essere intelligente non perché ha letto molti libri, ma perché ne ha scritto uno non avendone mai letto nessuno.

Tutti fanno a gara per essere e scrittori: presentatori, registi, cantanti, blogger. Non leggono un libro neppure a pagarli, ma ne scrivono uno per essere e scrittori, perché morire senza aver scritto un libro sembra brutto, meglio morire senza aver mai letto la Recherche ma avendo pubblicato un libro inutile e essere annoverati tra gli e scrittori

Che si creda in una religione monoteistica, nell’astrologia o negli UFO poco cambia, il meccanismo è sempre lo stesso: siamo portati a vedere un ordine superiore responsabile di quanto non controlliamo della nostra vita. Anche perché è più facile credere in una favola che comprendere l’evoluzione o la seconda legge della termodinamica: lì bisogna studiare.

Da quando hanno inventato lo stalking tutto è stalking fino a prova contraria, sicché bisogna mettere dei limiti anche alla disperazione amorosa. Perché o l’amore è contraccambiato o è stalking.

Lettere dalla fine del mondo
© La Nave di Teseo, 2021 (con Giorgio Vallortigara) - Selezione Aforismario

La vita è bella, la vita è degna di essere vissuta, la vita, la vita, la vita. Siamo l’unica specie animale che deve ripetere in continuazione quanto è bella la vita, cosa molto sospetta. Fosse realmente così bella non ci sarebbe bisogno di ribadirlo in continuazione.

Siamo scimmie che pensano, ma siamo anche scimmie che pregano esseri invisibili, siamo scimmie che si illudono, e dunque siamo davvero scimmie più intelligenti delle altre scimmie?

In assoluto nulla ha un senso, ma tutti hanno il loro piccolo finalismo.

Denunciare la vita è uno scandalo perché sbatti in faccia alle persone la morte, soprattutto se alla morte togli ogni presupposto salvifico che non sia ridicolo. Le persone hanno paura della morte, ma aver paura a mio avviso non giustifica l’essere stupidi.

Le persone stupide sono numericamente superiori a quelle intelligenti. Tutto il progresso dell’umanità è determinato da una percentuale esigua di membri della nostra specie, molto inferiore all’uno per cento. 

Ciò che ti rende felice è ciò che ti farà soffrire ancora di più quando lo perderai.

Note
Leggi anche le citazioni degli autori italiani: Marco MalvaldiAndrea G. PinkettsGiovanni Soriano

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