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Aforismi, frasi e citazioni di Antonio Tabucchi

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Antonio Tabucchi (Pisa 1943 - Lisbona 2012), scrittore italiano, vincitore del premio francese Médicis étranger per Notturno indiano e il premio Campiello per Sostiene Pereira. Le seguenti citazioni di Antonio Tabucchi sono tratte dai libri: Sostiene Pereira (1994), Si sta facendo sempre più tardi (2001), Tristano muore (2004), Il tempo invecchia in fretta (2009), Viaggi e altri viaggi (2010).
La vita non si racconta, la vita si vive, e mentre la vivi è già persa,
è scappata. (Antonio Tabucchi)
Piccoli equivoci senza importanza
© Feltrinelli 1985

La vita è così brava a sclerotizzare le cose, e gli atteggiamenti diventano le scelte.

Nel grande viaggio si fanno dei viaggi, sono i nostri piccoli percorsi insignificanti sulla crosta di questo pianeta che a sua volta viaggia, ma verso dove? 

Per conoscere un luogo non è sempre necessario esserci stati. 

Requiem
© Feltrinelli 1992

La notte è calda, la notte è lunga, la notte è magnifica per ascoltare storie.

Sostiene Pereira
© Feltrinelli 1994 - Selezione Aforismario

È difficile avere una convinzione precisa quando si parla delle ragioni del cuore.

La filosofia sembra che si occupi solo della verità, ma forse dice solo fantasie, e la letteratura sembra che si occupi solo di fantasie, ma forse dice la verità.  

Quella che viene chiamata la norma, o il nostro essere, o la normalità, è solo un risultato, non una premessa, e dipende dal controllo di un io egemone che si è imposto nella confederazione delle nostre anime; nel caso che sorga un altro io, più forte e più potente, codesto io spodesta l'io egemone e ne prende il posto.

Non c'è niente di cui vergognarsi a questo mondo, [...], se non si è rubato e se non si è disonorato il padre e la madre.

Le ragioni del cuore sono le più importanti, bisogna sempre seguire le ragioni del cuore, questo i dieci comandamenti non lo dicono.

Non abbiamo una personalità sola, abbiamo tante personalità che convivono fra di loro sotto la guida di un io egemone.

La smetta di frequentare il passato, cerchi di frequentare il futuro.

Credi ancora nell'opinione pubblica?, ebbene, l'opinione pubblica è un trucco che hanno inventato gli anglosassoni, gli inglesi e gli americani, sono loro che ci stanno smerdando, scusa la parola, con questa idea dell'opinione pubblica, noi non abbiamo mai avuto il loro sistema politico, non abbiamo le loro tradizioni, non sappiamo cosa sono le trade unions, noi siamo gente del Sud, [...], e ubbidiamo a chi grida di più, a chi comanda.

Si sta facendo sempre più tardi
© Feltrinelli 2001 - Selezione Aforismario

La vita è prigioniera della sua rappresentazione: del giorno dopo ti ricordi solo tu. 

La lettera è un equivoco messaggero.

Può succedere che il senso della vita di qualcuno sia quello, insensato, di cercare delle voci scomparse, e magari un giorno di crederle di trovarle, un giorno che non aspettava più, una sera che è stanco, e vecchio, e suona sotto la luna, e raccoglie tutte le voci che vengono dalla sabbia.

Il suicidio, per il fatto di essere una scelta radicale, paradossalmente in fondo è più facile: un gesto, e via. 

Tristano muore
© Feltrinelli 2004 - Selezione Aforismario

A conti fatti, della vita è più quello che non si ricorda di quello che si ricorda... 

Noi restiamo incantati per quelli che ci amano, ma quelli che ci amano tanto tanto tanto, stiamo lì a mezz'aria come dei palloncini ma non ci vede nessuno, ci vedono solo quelli che ci amano, ma quelli che ci amano tanto tanto tanto, e loro, alzandosi sulla punta dei piedi, con un piccolo slancio, un saltello da niente, ci acchiappano per le gambe che ormai si sono fatte d'aria e ci tirano giù, trattenendoci, altrimenti noi ricominceremmo a volare, a lievitare.

I sogni non si devono raccontare, perché è come dare l'anima. 

La vita non è in ordine alfabetico come credete voi. Appare... un po' qua e un po' là, come meglio crede, sono briciole, il problema è raccoglierle dopo.

Che strano, pensaci un po', mio padre studiava le vite vicinissime col microscopio, mio nonno cercava quelle lontanissime col canocchiale, entrambi con le lenti. Ma la vita si scopre a occhio nudo, né troppo lontana né troppo vicina, ad altezza d'uomo.

Aveva voglia di guardare le stelle perché il suo paese era proprio una fogna.

Se ti metti a guardare nelle pieghe piú nascoste della società, qualsiasi essa sia, scopri la pazzia. Ma quelli che hanno avuto il coraggio di farlo erano pazzi. 

La vita non si racconta, [...], la vita si vive, e mentre la vivi è già persa, è scappata. 

Non è mica facile diventare eroi, un millimetro di là e sei un eroe, un millimetro di qua e sei un vigliacco, è un fatto di millimetri.

Per caso, tutto succede per caso nella vita, a volte penso che perfino il libero arbitrio sia un prodotto del caso...

Scrittore, chi sei tu per avere i dubbi di coscienza di qualcuno che non hai mai conosciuto?

Dicono che la morte è un mistero, ma il fatto di essere esistito è un mistero maggiore, apparentemente è banale, e invece è così misterioso...

Una bella morte... che sciocchezza, la morte non è mai bella, la morte è laida, sempre, è la negazione della vita...

Il tempo invecchia in fretta
© Feltrinelli 2009 - Selezione Aforismario

La vita è fatta d'aria, un soffio e via, e del resto anche noi non siamo nient'altro che un soffio, respiro, poi un giorno la macchina si ferma e il respiro finisce.

Ebbe l'immagine di un bambino che per mano alla mamma torna da una fiera di paese, la fiera è finita, è domenica sera e il bambino porta un palloncino pieno d'aria legato al polso, lo regge con fierezza come un trofeo e all'improvviso, ploff, il palloncino si sgonfia, qualcosa lo ha bucato, ma cosa, forse la spina di una siepe? Le parve di essere quel bambino che all'improvviso si ritrovava con un palloncino floscio tra le mani.

Come può essere presente la notte. Fatta solo di se stessa, è assoluta, ogni spazio è suo, si impone di sola presenza, della stessa presenza del fantasma che sai che è lì di fronte a te ma è dappertutto, anche alle tue spalle, e se ti rifugi in un piccolo luogo di luce di esso sei prigioniero perché intorno, come un mare che circonda il tuo piccolo faro, c'è l'invalicabile presenza della notte.

Viaggi e altri viaggi
© Feltrinelli 2010 - Selezione Aforismario

Sono un viaggiatore che non ha mai fatto viaggi per scriverne, cosa che mi è sempre parsa stolta. Sarebbe come se uno volesse innamorarsi per poter scrivere un libro sull'amore.

I viaggi più straordinari sono quelli che non ho mai fatto, quelli che non potrò mai fare. Restano non scritti, o chiusi in un loro segreto alfabeto sotto le palpebre, la sera. Poi arriva il sonno, e si salpa.

Un luogo non è mai solo “quel” luogo: quel luogo siamo un po’ anche noi. In qualche modo, senza saperlo, ce lo portavamo dentro e un giorno, per caso, ci siamo arrivati.

Fonte sconosciuta
Selezione Aforismario

Bisogna parlare, parlare finché è possibile perché poi un bel giorno avremo la bocca piena di terra.

Oggi per scrivere racconti bisogna essere un pigro personaggio che preferisce raccontare in dieci pagine ciò che un volenteroso scriverebbe in cento.

Questo è il grande problema di coloro che sentono troppo e capiscono troppo: che potremmo essere tante cose, ma la vita è una sola e ci obbliga a essere solo una cosa, quella che gli altri pensano che noi siamo.

[Il sogno]. Dimensione ignota e indecifrabile che noi abitiamo ogni notte ma nella quale siamo stranieri come povere creature smarrite, privati di volontà e di ragione; un paese contiguo dove continuiamo a essere noi senza esserlo più e dove parliamo una lingua che conosciamo ma che non capiamo, una lingua che non è più la nostra.

Il racconto è il romanzo di un pigro. [Attribuito].

Libro di Antonio Tabucchi consigliato
Sostiene Pereira
Una testimonianza
Editore Feltrinelli, 2003 

"Pereira, rifletteva sulla morte. Quel bei giorno d'estate, con la brezza atlantica che accarezzava le cime degli alberi e il sole che splendeva, e con una città che scintillava, letteralmente scintillava sotto la sua finestra, e un azzurro, un azzurro mai visto, sostiene Pereira, di un nitore che quasi feriva gli occhi, lui si mise a pensare alla morte. Perché?...". Tabucchi è convinto che è arrivato il tempo in cui dobbiamo chiedere anche alla letteratura di dire la verità: non la verità metafisica e del cuore, ma proprio la verità degli uomini, quella della loro condizione storica, dei pericoli che stanno correndo, degli assassini di cui sono autori e vittime.