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Aforismi, frasi e pensieri di Riccardo Bacchelli

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Riccardo Bacchelli (Bologna 1891 - Monza 1985), scrittore, drammaturgo e aforista italiano. La maggior parte delle seguenti citazioni di Riccardo Bacchelli sono tratte dalle sue opere più note: Il diavolo al Pontelungo (192), Il mulino del Po (1957) e dalla raccolta di aforismi: Cinquantadue pensieri (1928).
Quanto a esperienza, è quel che ci rimane dopo che s'è perso tutto il resto.
(Riccardo Bacchelli)
Amleto
1918

I figliuoli [...] imparano sempre assai più cose di quelle insegnate; e sono i figliuoli a conoscere i genitori, non il contrario.

Il diavolo al Pontelungo
1927 - Selezione Aforismario

Anche la miseria è un'eredità.

Averle perse tutte, le speranze, gli dette la stessa pace che averle tutte intatte.

Il pane è la vita degli italiani.

L'agricoltura è l'arte di sapere aspettare.

L'educazione non è mai troppa.

La grandine è anch'essa nell'ordine naturale delle cose.

La carestia va spartita fra tutti, ragionano ognun per sé i contadini; ma la grandine, a chi tocca il danno è tutto suo.

Ogni rivoluzione politica si riduce nell'andare a imparare quello che gli altri, che c'erano prima, sapevano da troppo tempo.

Oggi l'assicurazione contro la grandine è uno dei cento e un modi per perdere la fiducia in Dio.

Cinquantadue pensieri
Almanacco di Strapaese per l'anno 1929, 1928 - Selezione Aforismario

Accade nella vita di filosofare male, di filosofare troppo, di filosofare fuor di luogo.

Ci sono secoli inquieti, secoli sicuri, secoli disastrosi, secoli trionfali, secoli bui, secoli luminosi; secoli felici non ce n'è.

Dar le colpe agli altri è vanità. L'orgoglio vuol che sian suoi anche gli errori.

Non è elegante quando si ha una superiorità, farla notare, ma è da screanzati mettere uno nella necessità di farla rilevare.

L'americano si è fatto del lavoro, dato per castigo, un vanto e una gloria. Beniamino Franklin ha corretto Mosè.

L'uomo discreto, quando s'è accorto d'esser gradito, non si fa invitare due volte; ma da questo ci corre a invitarsi da sé.

Lo strapotere della moda è un sintomo di decadenza. Nella nostra epoca non si conosce più nient'altro.

Sapersi astenere dalla discussione, primo passo della saggezza dei popoli e degli individui, dei governi e delle famiglie.
  
La città degli amanti
1929

Il pregiudizio può essere iniquo, ma risponde a una necessità di difesa.

Tutto il male è che i nostri ministri, italiani, inglesi, francesi, sono tutti vecchi, col piede nella fossa. E i vecchi odiano i giovani, perché i giovani li spingono nella fossa.

Il mulino del Po
1957 - Selezione Aforismario

Chi si rallegra del male altrui, non troverà chi compianga il suo.

Dappertutto gli uomini dicono male di quel che non possono avere o distruggere.

Di scherno ribocca, del maledetto odio, la dura storia degli uomini. 

È troppo vero che, trovato il nome che designi il nemico al disprezzo, la persecuzione infierisce più facile quasi licenziata a farsi barbara dallo scherno.

Il bugiardo non è mai sprovveduto di fronte alla bugia; il veritiero sempre: perciò tanto spesso vediamo fronte sicura al mendacio, e la verità apparir timida e confusa.

In tempi di scarsi denari abbondano i consigli.

L'uomo è peggio delle bestie, che quand'hanno saziata la fame e la foia non conoscono invidia. L'uomo è nemico del prossimo.

La verità è come il cauterio del chirurgo: brucia, ma risana.

Le voglie non terminano nella soddisfazione, ma nel fastidio.

Nessuno è tanto iniquo che non possa sperare.

Ognuno trovava credito, specialmente in ciò che narrava il falso; l'unico non creduto era colui che diceva soltanto e nient'altro che la verità.

Quanto a esperienza, è quel che ci rimane dopo che s'è perso tutto il resto.

Sotto l'occhio del maestro in procinto di interrogare, la scolaresca che non sa la lezione fa una faccia estranea e indifferente, a fiato sospeso e in un silenzio immoto, che per nasconder la paura di ognuno, scopre quella di tutti.

Avete mai sentito di quello che sotto la forca domandò: "Il nodo scorre?".

Dove men si pensa rompe Po. [Proverbio ferrarese].

Non ti chiamerò più padre
1959

Voglio dirvi la differenza fra il lupo e l'uomo: nessuna, salvo una, in vecchiaia. Il lupo quando si sente invecchiato, si sbranca e si rinselva nel fondo dei boschi a finirci la sua vita solitario [...]. L'uomo, più la sente venire, più cerca compagnia, anche se le è noioso e gli è noiosa.

Giorno per giorno dal 1922 al 1966
1968

Come il signore si vede dal modo come tratta coi poveri, così l'elegante sa stare fa gli ineleganti, senza metterli in disagio.

Mostrami il tuo cane e ti dirò chi sei.

Ogni persona che induca a pensare quanto costa l'abito che porta, non lo sa portare.

Sempre è difficile limitare e definire inconfutabilmente la malafede.

Libro di Riccardo Bacchelli consigliato
Il mulino del Po
Editore Mondadori, 2013

"Mulini del Po: si contano forse sulle dita, e ogni anno scemano, e per scoprirli bisogna andare apposta a cercarli, chi non percorra il fiume in barca. Tanto pochi, nella vastità molle e potente del fiume serpeggiante, li nascondono o li lasciano appena intravedere, qua un gomito, là un ciglio d'argine, altrove un lembo di golena boscosa, o le svolte della strada rivierasca. Sono scuri e frusti, e coll'aspetto cadente illustrano la disposizione del Genio Civile che ha segnato il destino di questi ultimi superstiti alla concorrenza della moderna industria molitoria: l'esercizio dei mulini natanti è concesso fino a consumazione...". Lazzaro Scacerni, nominato erede da Mazzacorati, un capitano dell'esercito napoleonico in Russia, tornato in Italia si costruisce un mulino. Sposa Dosolina e conserva con difficoltà i suoi beni. Il figlio Giuseppe, detto Coniglio Mannaro, riesce ad ampliare, non sempre con metodi leciti, la proprietà paterna...