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Frasi e citazioni di Alberto Arbasino

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Alberto Arbasino (Voghera 1930-2020), scrittore, saggista, giornalista e politico italiano. "Arbasino, il più cosmopolita e il più italiano dei nostri autori, il più serio e il più satirico, il più variabile e il più fedele a se stesso". (Paolo Di Stefano).
La carriera dello scrittore italiano ha tre tempi: brillante promessa,
solito stronzo, venerato maestro. (Alberto Arbasino)
L'Anonimo lombardo
© Feltrinelli 1959

Io agisco regolarmente su due piani: "il piano umano", cioè la vita quotidiana; e il "piano disumano", cioè la finzione letteraria, le rappresentazioni della fantasia, più, ­e qui viene il bello, quella parte ("adattata") di vita quotidiana che io volgo a profitto della letteratura, sfruttandone gli eventi come contenuti ai fini narrativi.

Una volta per tutte: le "denunzie" si fanno in Questura, le "istanze" si presentano ai Superiori, i "messaggi" si spediscono per posta.

Fratelli d'Italia
© Feltrinelli 1963/93

All'inferno ci va chi ci crede.

Fare oggi un romanzo tradizionale ha lo stesso senso che conquistare oggi l'Eritrea o fondare oggi la Fiat.

Matinée
© Garzanti 1983

Il sonno della ragione produce ministri.

Un paese senza
© Garzanti 1980

[Gli intellettuali non sanno se sia] più di sinistra mangiare macrobiotico o nutrirsi di confezioni in cellophane prodotte da lavoratori alimentari in lotta.

Paesaggi italiani con zombi
© Adelphi 1998 - Selezione Aforismario

Osservando col realismo dell'antropologo - fra i vari "si sono assembrati, si sono accalcati, si sono scagliati, hanno scagliato, hanno tirato, hanno lanciato, hanno sbalzato, hanno scaraventato, si sono scaraventati, si sono schiantati, hanno giustiziato, sono stati giustiziati, hanno causato la morte di, si sono nuovamente radunati, avventati, precipitati, squagliati..." - le espressioni e i gesti dei branchi di zombi in ogni paese, ormai alti due metri, quando fra videogiochi e telefilm con occhi attoniti e spenti e bocche automaticamente ruminanti si puntano contro le grosse dita come armi laser, facendo i tscht-tscht-tscht-tscht-tscht dell'uccisione rapida con i denti pieni di gomma e nessun concetto oltre "top" e "flop"... Forse già durante il concepimento i loro genitori (di corporatura meno nutrita e più piccola) contemplavano soltanto i rambi e i blade runner e i serial killer e i top gun e divoravano il trash? Forse bisogna risalire ai nonni (da ragazzini) per ritrovare invece l'italiano espressivo dai lineamenti mobilissimi, con gli occhi e i sensi svegli e guizzanti come gli animali più intelligenti. Con un sistema di percezioni istintive molto più pronto e rapido del ragionamento. Italiani, già a vent'anni tradizionalmente abilissimi in tutto. Adesso, dopo la dose oraria di violenza e scemenza, con quanta innocenza allibita gli zombi e i cloni applaudono in massa passiva il cantante rap e il calciatore d'attualità e il Dalai Lama e il Papa e tutti i giri di ogni circuito automobilistico e ogni nuovo taglio di capelli a crestine o a ciuffetti o a zero. Quando eravamo sentimentali e soft, di fronte alle grandi masse inconsce e amorfe si diceva volentieri: un gregge di pecorelle eterodirette. La nostra speranza. I giovani. E mo'?

Il "politicamente corretto" all'italiana elimina spesso come un optional anacronistico la variabile del "socialmente utile", un tempo sostenuta da un vecchio e superato "senso civico" (all'antica europea) per le convivenze collettive "minimal" in società. Prescrive piuttosto i tabù del momento, con le formule e sigle e uniformi tassative e "cult" della sconsacrazione deferente a salario garantito e reddito fisso per la piccola borghesia di lotta, vacanze, pensioni, governo, opposizione, sistema, casino, potere, macello, regime e signora mia. Infanzia protratta in famiglia, baby pensioni, mantenimenti, alimentazioni, sovvenzioni e provvidenze. E dibattito vitalizio sul ruolo funzionario dell'intellettuale parassitario in crisi con vaffanculo incorporato e sinistra automatica in videocassetta e in pizzeria.

Lettori sempre più scarsi, soprattutto di giornali, certamente a causa della spontanea revulsione adolescenziale onesta per il tedio o schifo mortificante della cronachetta mini-politica delle manovrine di schieramenti e ripicche fra personcine "in campana" e figurette "in tribuna" o "nel pallone" con volgari faccette furbesche e sinistre ossessivamente riproposte ogni giorno col "qui lo dico qui lo nego" puntiglioso e sistematico su paginette e schermetti sempre disponibili in totale (e dunque totalmente abietta) malafede...

Santimoniosi esempi imposti ai più poveri giovani circa la gravissima disoccupazione giovanile, per esempio: ministri e sottosegretari e vescovi e arcivescovi e senatori e sindaci santocchi che non invitano a imitare (se è possibile) i modelli fai-da-te nelle regioni italiane o asiatiche dove concretamente esistono, e le strutture funzionano, anche per civismo collettivo e diffuso, ma esortano le industrie a stabilirsi proprio dove abbondano il pizzo-mafia e le malavite straniere oltre alle indistruttibili camorre indigene. Invitando addirittura i disoccupati locali cronici ad accogliere con ospitalità i nuovi disoccupati esteri. Però, poi, invocando le Provvidenze non dall'Altissimo, bensì dalle amministrazioni locali incapaci e ladre...

America amore
© Adelphi 2011

Il viaggio che conta è quello per trovare se stessi, e il territorio della esplorazione vera è nell'animo individuale.

[L'America] è così interessante, in ogni momento provocherà continuamente emozioni fortissime, dall'irrefrenabile entusiasmo alla disperazione che si finisce per provare ad ogni passo. Una soddisfazione profonda ogni volta che i fatti confermano i miti che ci si porta dietro, e d'altra parte ogni contraddizione del mito che si verifica finisce per sembrare una scoperta eccitante.

Interviste e articoli
Selezione Aforismario

Da noi, un musulmano ammazzato può ancora fare notizia o scandalo, mentre parecchi cristiani bianchi ammazzati ogni giorno da bianchi cristiani per spacciare la droga fanno per lo più statistica.

Niente di peggio che lavorare a orario fisso: si produce scrittura burocratica.

Piuttosto diversa si presenta la questione delle adozioni [omosessuali], e non solo perché coinvolgono una creatura impotente a decidere circa una scelta non pacifica. Già le rivolte edipiche, infatti, sono frequenti nelle famiglie con un babbo solo. Ove ce ne siano due, potrebbe raddoppiarsi anche l'Edipo?

Si può caricaturare un ministro in forma di nano o di gobbo, se è vecchio e se si è sicuri che non ha mai reagito male. Ma chi direbbe, cortesemente, nano o gobbo a chicchessia come una volta al varietà? Chi oserebbe definire non solo drogato un drogato, ma facchino un facchino in una notizia di cronaca?

Fonte sconosciuta
Selezione Aforismario

In Italia c'è un momento stregato in cui si passa dalla categoria di "brillante promessa" a quella di "solito stronzo". Soltanto a pochi fortunati l'età concede poi di accedere alla dignità di "venerato maestro".

Il lusso va benissimo, purché sfrenato.

Non facciamo tanto gli spiritosi, e non pretendiamo che la gente oggi sia incapace di provare delle passioni, solo perché non ci riusciamo noi.

Oggi si interroga la Stupidità in pubblico, ed essa concede interviste.

Scrivere oggi un romanzo tradizionale pare anacronistico e temerario come uscire in carrozza e cilindro, generoso e sfortunato come l'ultima carica del Savoia Cavalleria contro i carri armati russi.

Tanto fumare, tanto parlare, tanto bucarsi per risultati così scarsi? Se nel mondo del rock bisogna farsi tanto e prendere tanta roba per arrivare a canzoni come quelle di Jimi Hendrix e di Janis Joplin, Wagner e Brahms che cosa avrebbero dovuto fare? Mettersi un DC 10 nel didietro?

Note
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