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Aforismi, frasi e battute sul Ristorante

Raccolta di aforismi, frasi e battute divertenti sul ristorante (dal francese restaurer "ristorare, rifocillare"). Il ristorante è un esercizio pubblico dove si consumano pasti completi che vengono serviti da camerieri su tavoli disposti in un locale apposito.
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sulla cucina, i cuochi, i camerieri, il bar e il McDonald's. [I link sono in fondo alla pagina].
Quando si va in un ristorante, meno si sa di quello
che succede in cucina, più ci si gode il pasto. (Jeffrey Wright)
La storia di tutte le maggiori civiltà galattiche tende ad attraversare tre fasi distinte ben riconoscibili, ovvero le fasi della Sopravvivenza, della Riflessione e della Decadenza, altrimenti dette fasi del Come, del Perché e del Dove. La prima fase, per esempio, è caratterizzata dalla domanda "Come facciamo a procurarci da mangiare?", la seconda dalla domanda "Perché mangiamo?" e la terza dalla domanda "In quale ristorante pranziamo oggi?".
Douglas Adams, Guida galattica per gli autostoppisti, 1979

Per me la natura è, non lo so, i ragni, le cimici, e... il pesce grosso che mangia il piccolo, e le piante che mangiano altre piante... animali che man... è un enorme ristorante, così la vedo.
Woody Allen, in Amore e guerra, 1975

Non mangio mai polpette al ristorante perché non so cosa contengono, e non le mangio mai a casa perché so cosa contengono!
Danilo Arlenghi [1]

Il colmo dell'ottimismo è entrare in un grande ristorante e sperare nella perla che si troverà in un'ostrica per pagare il conto.
Tristan Bernard (attribuito a Ugo Tognazzi - vedi "Citazioni errate" su Aforismario)

Tra amiche. "Senti Mariuccia, come mai tuo marito ti porta così spesso ala ristorante?" "Gli dico sempre, prima, quello che ho cucinato!"
Gino Bramieri, Io Bramieri vi racconto 400 barzellette, 1976

1) Mai mangiare in un ristorante che esibisce le fotografie del cibo che serve (se lo fai, non credere mai alle fotografie).
2) Mai mangiare in un ristorante conflock wallpaper (carta da parati greve, spesso con gigli di raso rosso in rilievo, ndt [1]).
3) Mai mangiare in un ristorante collegato ad un impianto di bowling.
4) Mai mangiare in un ristorante dove puoi ascoltare quel che dicono in cucina.
5) Mai mangiare in un ristorante che offre uno spettacolo dal vivo nel quale gli artisti hanno nomi che comprendono i seguenti vocaboli: Rhythm, Swinger, Trio, Gombo, Havvaiian, Polka.
6) Mai mangiare in un ristorante che ha macchie di sangue sulle pareti.
Bill Bryson, The Lost Continent, 1989

Andare al ristorante dev’essere una festa. Per questo un cuoco deve fare di tutto per curare i suoi ospiti. Uno si deve sentire come a casa. Anzi, si deve sentire come quando a casa si faceva festa.
Antonino Cannavacciuolo, Pure tu vuoi fare lo chef?, 2014

Tutti pensano di poter aprire un ristorante. Ma prima di saper cucinare, per aprire un ristorante bisogna saper fare i conti, soprattutto oggi. Bisogna saper conoscere il proprio territorio, bisogna fare un piano di costi e di gestione, bisogna essere disposti a ricercare i migliori prodotti, a diventare amico dei fornitori, saper riconoscere la qualità. 
Antonino Cannavacciuolo, intervista, su Tvblog, 2022

C'è una cosa fondamentale per far andare avanti i ristoranti: i complimenti dei clienti. Se hai quelli hai la benzina per andare avanti.
Antonino Cannavacciuolo, intervista, su Tvblog, 2023

Da noi in Italia abbiamo ristoranti per turisti stranieri che sono così cari che solo i turisti italiani possono permetterseli.
Guido Clericetti, Clericettario, 1993

Alle pareti dei ristoranti sono appesi dei quadri fatti apposta per costringere i clienti a guardare solo quello che hanno nel piatto.
Guido Clericetti, Clericettario, 1993

Il borghese è ancora convinto che il rito dell’assaggio del vino al ristorante sia una cosa seria.
Paolo Costa, Aforismi borghesi, 2007

In generale, una delle cose belle di quando si va al ristorante è proprio la possibilità di stare con chi abbiamo scelto di avere accanto ma al tempo stesso di partecipare a una dimensione più ampia, che comprende anche altri.
Carlo Cracco, In principio era l’anguria salata, 2015

Il piatto del giorno va bene, a condizione di sapere a quale giorno risale la sua preparazione.
Pierre Dac [1]

Andare in vacanza con la propria moglie, è come andare al ristorante con dei panini.
Frédéric Deville [1]

Il modo miglior per sbarazzarsi degli odori di cucina: mangiare fuori.
Phyllis Diller [1]

È più facile essere fedele a un ristorante che a una donna.
Federico Fellini [1]

L'uomo non è fatto per prendere decisioni. Basta vederlo al ristorante, davanti a un menu.
Roberto Gervaso, Il grillo parlante, 1983

La vita non è un ristorante ma un buffet. Lasciatevi servire.
Dominique Glocheux, La vita è bella, 1999

Il matrimonio è come il ristorante: appena si è serviti si guarda nel piatto del vicino.
Sacha Guitry [1]

I ristoranti sono occasioni in cui gli osti salutano, i clienti ordinano e i camerieri mangiano.
Karl Kraus, Pro domo et mundo, 1912

Io giudico un ristorante dal suo pane e dal suo caffè.
Burt Lancaster [1]

Mai mangiare in un ristorante cinese che pratica aborti.
Daniele Luttazzi, Non qui, Barbara, nessuno ci sta guardando, 1989

Un buon metodo per dimagrire è spogliarsi nudi e mangiare davanti a uno specchio. Funziona sempre perché quasi subito vi sbattono fuori dal ristorante.
Makaresko-Trani [1]

Uno dei contrasti più spettacolari di un ristorante è la differenza tra la sala e la cucina. Più la sala è calma, elegante, raffinata ed accogliente, più la cucina è incasinata, rumorosa, ansiosa ed isterica; per ottenere la tartare di scampi su crostino di pane guttiau con olio profumato all'aglio di Caraglio, che in un ristorante stellato vi giunge su un piatto di porcellana, veleggiando tra le mani di un cameriere di aspetto apollineo come se vi fosse stata deposta con tutto l'amore del mondo, di media sono necessarie sei bestemmie, due scottature, la sostituzione di un piatto sbreccato e la reiterata insinuazione da parte del maître che lo chef de partie porti un cognome opinabile. Se volete sapere com'è la cucina, quindi, guardate la sala e pensate al contrario.
Marco Malvaldi, La battaglia navale, 2016

Meno tavole rotonde, più tavole calde.
Marcello Marchesi [1]

Al ristorante, dai sempre la precedenza al tuo cavaliere: all'entrata, all'uscita e soprattutto al momento del conto.
Gianni Monduzzi, Il manuale della playgirl, 1985

Il fascino fondamentale dei ristoranti consiste nell'origine ignota dei cibi.
Lorenzo Morandotti, Crani e topi, 2014

Il ristorante è un luogo meraviglioso per gli amori novelli, sconfortante per le coppie ufficiali.
Bertrand Morane (Charles Denner), in L’uomo che amava le donne, 1977

Quando vado in un ristorante che ancora non conosco, chiedo sempre di stringere la mano allo chef. Se è magro, probabilmente mangerò male. Se è magro e anche triste, l'unica via di salvezza è darsela a gambe.
Fernand Point, citato su New York Times, 1989

Il matrimonio è una cosa esagerata: è come se uno che ha fame comprasse un ristorante.
Renato Pozzetto, in Lui è peggio di me, 1984

Negli Stati Uniti si mangia veramente male. In certi ristoranti, con il conto ti portano anche la prognosi. Ho capito perché gli americani incominciano il pranzo dal dolce, poi passano alla frutta, al secondo e al primo. C’è una logica precisa: dopo vomitano tutto in ordine.
Antonio Ricci [1]

Uno yuppie è un tale che ritiene coraggioso mangiare in un ristorante non ancora recensito.
Mort Sahl [1]
Il ristorante, una forma di saggezza seduta. (Beppe Severgnini)
I) Evitare, all'estero, i ristoranti che hanno un nome italiano. In Italia, quelli che hanno un nome inglese.
II) Evitare i ristoranti alle cui pareti sono appesi oggetti diversi da un quadro (particolarmente insidiosi: fiaschi, attrezzi agricoli, abiti tradizionali, armi bianche).
III) Evitare i ristoranti che offrono come antipasto soltanto cocktail di gamberetti.
IV) Evitare i ristoranti che, per la pubblicità, usano le parole special e gourmet.
V) Evitare i ristoranti troppo vuoti, a meno che siano le undici del mattino o le tre di notte.
VI) Evitare i ristoranti nei quali, alla domanda "Di che colore era un tempo la giacca del cameriere?", quattro commensali danno quattro risposte diverse.
VII) Evitare i ristoranti. Meglio farsi invitare a cena da amici e conoscenti.
Beppe Severgnini, Italiani con valigia, 1993

[Noi italiani] siamo indiscutibilmente generosi: quasi sempre, ad esempio, rinunciamo a controllare i conti dei ristoranti, un'attività che occupa invece circa metà delle ferie di uno svizzero o di un austriaco (la cosa, va da sé, ci rende popolari tra i camerieri di tutto il mondo).
Beppe Severgnini, Italiani con valigia, 1993

Imbarazzanti sono i mandolini nei ristoranti italiani all'estero, gestiti di solito da un croato o da un cipriota, il quale fornisce ai clienti l'Italia fasulla che questi pretendono, per poi farsene beffe.
Beppe Severgnini, ibidem

Lo scrittore americano Calvin Trillin, gloria del settimanale The New Yorker, scrive: a) Mai mangiare in un ristorante che gira o galleggia; b) Mai mangiare in un ristorante che sia a più di dieci metri da terra; c) Mai mangiare nel ristorante dell'albergo. Dimentica che: a) Durante i viaggi per mare non si può restar digiuni; b) A Hong Kong gli alberghi hanno ottimi ristoranti panoramici; e) Talvolta piove.
Beppe Severgnini, Italiani con valigia, 1993

Quando, in un ristorante, vedo una famiglia con bambini, mi metto nei panni dei più piccoli. I grandi parlano, progettano, litigano, guardano le mappe o le ricevute che li hanno fatti litigare: insomma, si divertono. I bambini non hanno vie di mezzo. O sono troppo buoni, e spezzano il cuore; o sono terribili, e rompono i timpani (e qualcos'altro).
Beppe Severgnini, Manuale dell'uomo domestico, 2002

Andare al ristorante da soli è un lusso adulto. Piace quando è una scelta, e non una mancanza di alternative. Piace perché consente di mangiare in fretta, oppure con una lentezza estenuante. Piace perché permette di pensare
Beppe Severgnini, Manuale dell'uomo domestico, 2002

Esistono locali che curano l'ambiente, la cucina, la lista dei vini, il servizio. Poi si sintonizzano su una radio locale che vomita musica tecno.
Beppe Severgnini, Manuale dell'uomo domestico, 2002

Il ristorante, una forma di saggezza seduta.
Beppe Severgnini, La testa degli italiani, 2005

Naturalezza, auto-indulgenza, abitudine, sollievo, fiducia, fantasia, ricordi, curiosità, intuizione (molta), tradizione (un po'), orgoglio (familiare, cittadino, regionale), diffidenza, conformismo, testardaggine, realismo, esibizionismo, divertimento, lodevole entusiasmo, insolita calma. Sono questi i sentimenti con cui noi italiani ci avviciniamo al tavolo di un ristorante.
Beppe Severgnini, La testa degli italiani, 2005

Un ristorante italiano è fatto anche di rituali che eccitano e sconcertano. Per esempio, il coperto. Ve lo leggo in faccia: non capite che quel participio sul conto è un antipasto esoterico, e dovreste ringraziarci. Lo Zingarelli 2005 lo definisce così: «Dal francese couvert, dal latino coopertu(m): "coperto", in quanto è ciò con cui si copre la tavola». Quindi: «Insieme di piatti, posate, bicchieri e simili necessario per una persona a tavola». Perciò: «Posto a tavola». Dunque: «Quota fissa che si paga in un ristorante per ogni posto a tavola». Resta una domanda: perché?
Beppe Severgnini, La testa degli italiani, 2005

Entrate in qualunque business hotel e troverete due ristoranti: uno francese, con un nome come La Clé d'Or: elegante, caro e semivuoto. Uno italiano, chiamato Da Gino o qualcosa del genere: colorato, a buon mercato, allegro e affollato.
Beppe Severgnini, Italians, 2008

Nei ristoranti, oggi, lavorano molti laureati. Finché potranno: al MIT hanno elaborato Presto!, un’applicazione per iPad che connette il cliente con la cucina (permette di scegliere, ordinare, specificare, pagare, e la ricevuta verrà inviata a casa via e-mail).
Beppe Severgnini, Italiani di domani, 2012

Tutto è relativo! Anche nei ristoranti all'aperto si paga il coperto.
Mirco Stefanon, Micio Zen, 1997

Nei ristoranti giapponesi, dove servono il pesce crudo, anche i pesci dell’acquario sono molto belli, ma hanno sempre un’aria preoccupata.
Dado Tedeschi [1]

Un uomo di una certa età, è un uomo che, al ristorante, fa più attenzione ai piatti che alle cameriere.
[Un homme d'un certain âge, c'est un homme qui, au restaurant, fait plus attention aux plats qu'aux servantes].
Pierre Veber [1]

Quando si va in un ristorante, meno si sa di quello che succede in cucina, più ci si gode il pasto.
[When you go to a restaurant, the less you know about what happens in the kitchen, the more you enjoy your meal].
Jeffrey Wright [1]

Non potevo dormire, così mi sono alzato. Avevo fame, ma siccome non c’era niente in casa sono andato in un ristorante aperto 24 ore. Arrivato lì un tale stava abbassando la saracinesca: «Siamo chiusi» mi ha detto. «Come sarebbe a dire? C’è scritto “Aperto 24 ore”!» «Sì, ma non di seguito.»
Steven Wright [1]

Il segreto del mio lungo matrimonio? Andiamo al ristorante due volte a settimana. Ceniamo a lume di candela, musica romantica e qualche passo di danza... Lei ci va il martedì e io il venerdì.
Henny Youngman [1]

Una volta mia nonna mi portò a mangiare in una trattoria all'aperto; si mise a piovere. Ci mise tre ore per finire il brodo.
Mario Zucca [1]

«Cameriere, è molto tempo che è aperto questo locale?» «Da circa due anni». «Ah, se l’avessi saputo prima!» «Ci avrebbe onorato più spesso della sua presenza, vero?» «No, sarei venuto all’inaugurazione: almeno il pesce che mi avete servito lo avrei trovato fresco!»
Anonimo

"Caro, questa sera,ceniamo al ristorante." "E perché?" "Non trovo l'apriscatole."
Anonimo

La moglie moderna sa qual è il piatto preferito da suo marito, e sa quale ristorante lo include nel menù.
Anonimo

Non lasciare mai un ristorante a mani vuote.
Proverbio yiddish

Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Cucina - Cuochi e Chef - Camerieri - Mangiare - Bar - McDonald's