Cerca Autori o Argomenti in Aforismario

Frasi e citazioni di Ugo Foscolo

Selezione delle frasi più belle e delle citazioni più significative di Ugo Foscolo  (Zante 1778 - Londra 1827), poeta, scrittore e traduttore italiano, tra i principali letterati del neoclassicismo e del preromanticismo.
Pentimenti sul passato, noia del presente, e timor del futuro;
ecco la vita. La sola morte, a cui è commesso il sacro
 cangiamento delle cose, promette pace. (Ugo Foscolo)
Ultime lettere di Jacopo Ortis
1802 - Selezione Aforismario

O Amore! Le arti belle sono tue figlie; tu primo hai guidato su la terra la sacra poesia, solo alimento degli animi generosi che tramandano dalla solitudine i loro canti sovrumani sino alle più tarde generazioni, spronandole con le voci e co' pensieri spirati dal cielo ad altissime imprese: tu raccendi ne' nostri petti la sola virtù utile a' mortali, la Pietà, per cui sorride talvolta il labbro dell'infelice condannato ai sospiri: e per te rivive sempre il piacere fecondatore degli esseri, senza del quale tutto sarebbe caos e morte. Se tu fuggissi, la Terra diverrebbe ingrata; gli animali, nemici fra loro; il Sole, foco malefico; e il Mondo, pianto, terrore e distruzione universale.

Amici da bonaccia, nelle burrasche ti annegano. Per costoro tutto è calcolo in fondo.

Cerco da molto tempo la pace; e la ragione mi addita sempre la tomba. 

Chiamiamo pomposamente virtù tutte quelle azioni che giovano alla sicurezza di chi comanda e alla paura di chi serve.

Ci fabbrichiamo la realtà a nostro modo; i nostri desideri si vanno moltiplicando con le nostre idee; sudiamo per quello che vestito diversamente ci annoia; e le nostre passioni non sono alla stretta del conto che gli effetti delle nostre illusioni.

Coloro che non furono mai sventurati, non sono degni della loro felicità.

Cos'è l'uomo se tu lo abbandoni alla sola ragione fredda, calcolatrice? scellerato, e scellerato bassamente.

Facciamo tesoro di sentimenti cari e soavi i quali ci ridestino per tutti gli anni, che ancora forse tristi e perseguitati ci avanzano, la memoria che non siamo sempre vissuti nel dolore.

Forse più che l'amore della virtù, il timore della bassezza m'ha rattenuto alle volte da quelle colpe, che sono rispettate ne' potenti, tollerate ne' più ma che, per non lasciare senza vittime il simulacro della giustizia, sono punite nei miseri.

Gli amori della moltitudine sono brevi ed infausti; giudica, più che dall'intento, dalla fortuna; chiama virtù il delitto utile, e scelleraggine l'onestà che le pare dannosa; e per avere i suoi plausi conviene o atterrirla, o ingrassarla, e ingannarla sempre.

Il coraggio fu sempre dominatore dell'universo perché tutto è debolezza e paura.

In tutti i paesi ho veduto gli uomini sempre di tre sorta: i pochi che comandano; l'universalità che serve; e i molti che brigano.

Io non lo so; ma, per me, temo che la Natura abbia costituito la nostra specie quasi minimo anello passivo dell'incomprensibile suo sistema, dotandone di cotanto amor proprio, perché il sommo timore e la somma speranza creandoci nella immaginazione una infinita serie di mali e di beni, ci tenessero pur sempre affannati di questa esistenza breve, dubbia, infelice. E mentre noi serviamo ciecamente al suo fine, essa ride del nostro orgoglio che ci fa reputare l'universo creato solo per noi, e noi soli degni e capaci di dar leggi al creato.

Io non odio persona al mondo, ma vi sono cert'uomini ch'io ho bisogno di vedere soltanto da lontano.

L'uomo dabbene in mezzo a' malvagi rovina sempre

La fama degli eroi spetta un quarto alla loro audacia; due quarti alla sorte, e l'altro quarto, ai loro delitti.

La gloria, il sapere, la gioventù, le ricchezze, la patria, tutti fantasmi che hanno fino ad or recitato nella mia commedia, non fanno più per me. Calerò il sipario; e lascerò che gli altri mortali s'affannino per accrescere i piaceri e menomare i dolori d'una vita che ad ogni minuto s'accorcia, e che pure que' meschini se la vorrebbero persuadere immortale.

La Ragione? – è come il vento; ammorza le faci, ed anima gl'incendi.

La volontà forte e la nullità di potere in chi sente una passione politica lo fanno sciaguratissimo dentro di sé: e se non tace, lo fanno parere ridicolo al mondo; si fa la figura di paladino da romanzo e d'innamorato impotente della propria città. 

Le sublimi anime passeggiano sopra le teste della moltitudine che oltraggiata dalla loro grandezza tenta d'incatenarle o di deriderle, e chiama pazzie le azioni ch'essa immersa nel fango non può, non che ammirare, conoscere.

Noi chiamiamo pomposamente virtù tutte quelle azioni che giovano alla sicurezza di chi comanda e alla paura di chi serve.

Ognuno dee prevalersi della propria fortuna, o dell'altrui per camminare con qualche sostegno su i precipizi della vita.

Oh come la beatitudine d'essere amato raddolcisce qualunque dolore!

Pentimenti sul passato, noia del presente, e timor del futuro; ecco la vita. La sola morte, a cui è commesso il sacro cangiamento delle cose, promette pace. 

Quand'io ripenso agli ostacoli che frappone la società al genio ed al cuore dell'uomo, e come ne' governi licenziosi o tirannici tutto è briga, interesse e calunnia – io m'inginocchio a ringraziar la Natura che dotandomi di questa indole nemica di ogni servitù, mi ha fatto vincere la fortuna e mi ha insegnato a innalzarmi sopra la mia educazione. 

Sciagurati coloro che, per non essere scellerati, hanno bisogno della religione.

Se gli uomini si conducessero sempre al fianco la morte, non servirebbero sì vilmente.

Sente assai poco la propria passione, o lieta o triste che sia, chi sa troppo minutamente descriverla.

Che arroganza! credermi necessario! – gli anni miei sono nello incircoscritto spazio del tempo un attimo impercettibile.

Sepolture! bei marmi, e pomposi epitaffi: ma schiudili, vi trovi vermi e fetore.

Scritti vari
XIX sec. - Selezione Aforismario

Chi si strugge di vedere straordinarietà in qualunque cosa che venga dalla penna d'un grand'uomo, ne diviene adoratore superstizioso; e mentre non aggiunge alcun che alla gloria dell'autore, scema di gran tratto la nostra reverenza al giudizio del critico.

Coloro che hanno perduto l'onore tentano d'illudere la propria coscienza e la pubblica opinione dipingendo tutti gli altri uomini infami.

Colui che ama se stesso sopra ogni cosa non passa per la porta del regno dei cieli, allo stesso modo in cui il dito della sposa, se è ripiegato su se stesso, non entra nell'anello offerto dallo sposo.

Cosa è mai la bellezza ineducata? fior senza odore: adesca gli. occhi per poco; appassito, non serba più i suoi colori, e manca della fragranza soave che la rosa diffonde e distilla dalle sue foglie vizze e invecchiate.

Dice bene Mosè nella Sacra Scrittura, che Dio creò l'uomo perché operasse faticando sopra la terra; infatti la troppa quiete è sorella della pigrizia che rende gli uomini torbidi, miseri e buoni da niente, e li fa malati e morti prima dell'agonia.

È acerbo per l'uomo sensitivo il vedere, come una severissima virtù, accoppiata alla più alta abilità, non sia, per chi n'è dotato, che un infranto scudo contro i colpi della maligna sorte.

È men male il non aver leggi, che il violarle ogni giorno.

Gli uomini non potendo per sé stessi acquistare la propria e l'altrui stima, si studiano d'innalzarsi, paragonando quei difetti che per ventura non hanno, a quelli che ha il loro vicino. Ma chi non si ubriaca perché naturalmente odia il vino, merita egli lode di sobrio?

I potenti sono talvolta meno astuti, ma più soverchiatori dei ciarlatani, ed un loro motto può insanguinarti, ed una loro burla vituperarti per sempre.

Il cane è nemico del gatto, il gatto del topo, il ragno dei moscerini, il lupo delle pecore, ed io dei pedanti.

Il dolore in chi manca di pane è più rassegnato.

L'odio è la catena più grave insieme e più abbietta, con la quale l'uomo possa legarsi all'uomo.

L'anima del saggio nutrita nella verità, è, nelle tempeste del mondo, un cielo sereno che vede le nuvole sotto di sé.

L'infelice che serba la sua dignità è uno spettacolo di coraggio ai buoni, e di rimbrotto ai malvagi.

L'onore ha per testimonio la propria coscienza, e per difensore il coraggio.

L'uomo forte deve anche pensare a morire in guisa che i suoi cittadini non ridano su la sua sepoltura.

La ricchezza va stimata più di tutte quelle cose che ella può dare e meno di quelle cose che ella non può dare.

La virtù si acquista a prezzo delle più care nostre inclinazioni, − ovvero, come più spesso accade, con tardo ed eterno pentimento.

Le arti dilettano; le scienze convincono; le lettere persuadono.

Le leggi non possono essere eque assolutamente, perché non possono equamente compartirsi a forze e a facoltà tutte disuguali.

Lo spettacolo della bellezza basta forse ad addormentare in noi tristi mortali tutti i dolori?

Prima scienza è il saper farsi rispettare, e non dar mai appiglio all'interesse e agli odi personali.

Sembra decreto eterno, universale, immutabile della natura, che nel cuore di tutti gli uomini corra perennemente il torrente d'una passione la quale mantenga il moto e la vita; e questo torrente è più impetuoso e più pieno quanto più sono elevate, vigorose ed attive le facoltà morali degli individui.

Si opera il male presente ad onta delle ragioni poste innanzi dalla esperienza del passato, e dalle previdenze del futuro, pel solo motivo che le cose presenti fanno più forza all'animo nostro.

Si può bensì anche in mezzo alle ingiustizie sentirsi giusto, forte e libero; e la dignità dell'uomo si vendica più nel sopportare nobilmente, che nel lamentarsi e gridare invano.

Una parte degli uomini opera senza pensare, e l'altra pensa senza operare.

Abbiate pace, o nude reliquie: la materia è tornata alla materia; nulla scema, nulla cresce, nulla si perde quaggiù; tutto si trasforma e si riproduce – umana sorte! men infelice degli altri chi men la teme. 
La troppa quiete è sorella della pigrizia che rende gli uomini torbidi,
miseri e buoni da niente, e li fa malati e morti prima dell'agonia.
(Ugo Foscolo)
Epistolario
1794-1824 - Selezione Aforismario

Conosco anche gli uomini in guisa da non più accusarli né lamentarmi; però, rispettando me stesso, lascio le loro colpe su la bilancia di Dio.

È pur bella la tolleranza delle opinioni, come appunto è necessaria la tolleranza delle religioni. L'alta e la nobile intolleranza deve percuotere inflessibilmente le azioni; e quelle azioni sopra tutto, le quali non prorompono per forza d'una subitanea passione, bensì per vile abitudine d'animo tristo e impudente e crudele.

Gli uomini non hanno che due freni, il pudore e la forca.

Il coraggio non deve dar diritti per soperchiare il debole.

Io non soglio fare complimenti né moine con gli uomini; ma appunto quando non si sa farle, bisogna supplirvi con quella civiltà tacita, signorile, che rispetta per farsi rispettare.

L'amore è forse la sola delle grandi passioni che sia espansiva, almeno quando non rode le potenze vitali.

L'arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensì nel rappresentarle con novità.

L'uomo non si accorge quanto ei possa fare, se non quando tenta, medita e vuole.

La noia proviene o da debolissima coscienza dell'esistenza nostra, per cui non ci sentiamo capaci di agire, o da coscienza eccessiva, per cui vediamo di non poter agire quanto vorremmo.

La quiete si ha da sacrificare alla coscienza e all'onore.

La vita, purtroppo, non è che agitazione; agitazione alterna e perpetua, simile al pendolo d'un oriuolo.

Le Scienze sono la materia, e il marmo, e l'oro; ma per dar forma alla materia, per animare il marmo, e per far risplender l'oro ci vuole l'Artista e l'Arte.

Le sciocche e laide abitudini sono le corruzioni della nostra natura. 

Nell'obbedire all'onore, quand'anche ci comanda d'essere sciaguratissimi, si sente pur sempre una delicatissima e magnanima voluttà che ci compensa di tutti i dolori.

Quaggiù la povertà è vergogna che nessun merito lava; è delitto non punito dalle leggi, ma perseguitato più crudelmente dal mondo.

Un amante infelice merita di essere compianto; ma un amante riamato, che soffre ogni ora i tormenti dell'inferno, merita di essere rispettato.

Vanno condannate le opinioni, non le persone: tale pensa tortamente; ma se opera con magnanimità e con costanza coerentemente alla sua opinione, se non si giova di mezzi bassi e mire venali, non è forse degno di stima?

Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni di: Giacomo LeopardiAlessandro Manzoni - Silvio Pellico