Frasi e citazioni di Thomas Merton
Selezione di citazioni e frasi spirituali di Thomas Merton (Prades, 1915 - Bangkok, 1968), saggista e monaco cristiano statunitense dell'ordine dei Trappisti. Le seguenti riflessioni di Thomas Merton sono tratte dai libri: La montagna dalle sette balze (The Seven Storey Mountain, 1948), Semi di contemplazione (Seeds of Contemplation, 1949), Il segno di Giona (The Sign of Jonas, 1953), Nessun uomo è un'isola (No Man Is an Island, 1955).
La montagna dalle sette balze
The Seven Storey Mountain, 1948 - Selezione Aforismario
Lasciata a se stessa l'anima dell'uomo è un cristallo potenzialmente brillante immerso nelle tenebre. È perfetto per sua natura, ma gli manca qualcosa che può soltanto ricevere dal di fuori, dall'alto. Ma quando la luce lo raggiunge, si trasforma in un certo senso in luce e sembra perdere la propria natura nello splendore di una natura più alta, nella natura della luce che è in lui.
Più si cerca di evitare la sofferenza più si soffre, perché si incomincia a subire la tortura delle cose minori e più insignificanti, in proporzione diretta al timore che si ha di rimanere feriti.
Chi più si adopera per evitare di soffrire è in fondo colui che soffre di più, e la sofferenza gli verrà da cose tanto piccole e prive d'importanza che non si potrà più dire che sia ragionevole. La sua esistenza, il suo stesso essere diventeranno argomento e fonte di pena, e l'esistere e il ragionare saranno la maggiore tortura.
Le anime sono come gli atleti che hanno bisogno di antagonisti degni di esse per venire messe alla prova, impegnate al massimo e ricompensate in conformità al merito.
La logica del successo mondano si basa su un equivoco, sullo strano terrore che la nostra perfezione dipenda dai pensieri, dalle opinioni e dagli applausi degli altri! È davvero una ben strana vita quella che si conduce continuamente nell'immaginazione altrui, quasi fosse quello l'unico luogo in cui ci si possa finalmente sentire veri!
Semi di contemplazione
Seeds of Contemplation, 1949 - Selezione Aforismario
La contemplazione è l’espressione più alta della vita intellettuale e spirituale dell’uomo. È quella vita stessa, pienamente cosciente, pienamente attiva, pienamente consapevole di essere vita. È prodigio spirituale.
Il vero scopo della meditazione è questo: insegnare all'uomo a liberarsi dalle cose create e dalle preoccupazioni temporali, in cui egli trova solo confusione e dolore, e ad entrare in un consapevole e amoroso contatto con Dio.
Il successo della tua meditazione non si misurerà dalle idee brillanti che ti verranno o dalle grandi risoluzioni che prenderai o dai sentimenti e dalle emozioni che si produrranno nei tuoi sensi esteriori. Avrai meditato bene solo quando sarai giunto, fino ad un certo punto, a comprendere Dio.
Nessuna idea che possiamo avere di Lui, per quanto pura e perfetta può esprimerlo quale Egli realmente è. L’idea che noi ci facciamo di Dio è più rivelatrice di noi stessi che di Lui.
La sola, vera gioia sulla terra consiste nell’evadere dalla prigione del nostro falso io e di unirci, mediante l’amore, alla Vita che dimora e canta nell’essenza di ogni creatura e nell’intimo della nostra stessa anima.
Il segno di Giona
The Sign of Jonas, 1953
Il mio primo dovere è di cominciare, finalmente, a vivere come membro del genere umano, che non è più ridicolo di quanto io sia. E il mio primo atto umano è quello di riconoscere di quanto io sia debitore a tutti gli altri.
Ogni uomo chiamato alla contemplazione è chiamato a un certo grado di solitudine.
Quelli che amano il silenzio trovino altra gente che ama il silenzio e creino silenzio e pace gli uni per gli altri.
Nessun uomo è un'isola
No Man Is an Island, 1955 - Selezione Aforismario
La vita spirituale è orientata verso Dio, piuttosto che verso la soddisfazione immediata delle necessità materiali della vita, ma non per questo è una vita irreale o di sogno. Al contrario, senza una vita dello spirito tutta la nostra esistenza diviene inconsistente e illusoria.
Per quanto l’uomo e il suo mondo possano sembrare in rovina, per quanto la disperazione umana possa diventare terribile, finché continua a essere un uomo, la sua stessa umanità seguita a dirgli che la vita ha un significato.
Non posso scoprire Dio in me e me stesso in Lui se non ho il coraggio di guardarmi in faccia come sono davvero, con tutte le mie limitazioni, e di accettare gli altri, come sono, con tutte le loro limitazioni.
Non possiamo trovare noi stessi dentro di noi, ma soltanto negli altri, eppure prima di andare verso di loro dobbiamo aver trovato noi.
Il modo migliore di amare sé stessi è amare gli altri, eppure non possiamo amare gli altri se non amiamo noi stessi.
Se tu stesso non conosci la tua identità, chi potrà fartela conoscere? Gli altri possono darti un nome o un numero, ma non potranno mai dirti chi sei veramente. Questo è qualcosa che puoi scoprire solo dentro te stesso.
Ogni uomo è una parte di me, perché io sono parte e membro del genere umano. Ogni cristiano fa parte del mio stesso corpo, perché noi tutti siamo membra di Cristo.
Nulla, proprio nulla ha senso se non ammettiamo con John Donne, che: «Nessun uomo è un’isola, in sé completa: ognuno è un pezzo di un continente, una parte di un tutto».
La felicità vera si trova nell’amore disinteressato, in un amore che cresce quanto più si dona, e in questo donarsi non vi è mai fine e quindi illimitata è la felicità che esso racchiude in potenza.
L’amore cerca una cosa sola: il bene dell’amato, e lascia che tutto il resto vada da sé. L’amore perciò è la sua stessa ricompensa.
Per poter amare gli altri con carità perfetta devo essere sincero con loro, con me stesso, con Dio.
Nella economia della carità divina possediamo soltanto quanto diamo. Ma ci si chiede di dare quanto abbiamo e anche di più, cioè quanto siamo. Così la misura del nostro amore è teoricamente senza limiti
Se amiamo davvero gli altri non sarà troppo difficile aver simpatia per essi. Se aspettiamo che certe persone ci diventino gradite o attraenti prima di cominciare ad amarle, non cominceremo mai.
Se nell’amare gli altri non amiamo quello che sono, ma soltanto la loro potenziale somiglianza con noi, allora non li amiamo: amiamo solo il riflesso di noi stessi che troviamo in essi.
Le tentazioni più grandi non sono quelle che sollecitano il nostro consenso a peccati evidenti, ma quelle che ci prospettano dei grandi mali camuffati come i più grandi beni.
Chi sa sbagliare bene è più grande di chi sa riuscire, ma lo fa male.
Gli sbagli sono parte della nostra vita e non la meno importante. Se siamo umili, e se crediamo nella Provvidenza di Dio vedremo che i nostri sbagli non sono solo un male necessario, qualche cosa da compiangere e segnare in perdita, ma entrano nella struttura stessa della nostra esistenza.
Una visione ottimistica della vita non è sempre necessariamente una virtù. In un tempo come il nostro soltanto la gente dalla pelle dura ha la resistenza necessaria per mantenere i suoi rosei principi di bel tempo non offuscati dall’ansietà.
Una delle malattie morali che ci comunichiamo l’un l’altro nella collettività, deriva dal confonderci insieme nella pallida luce di una risposta inadeguata a un quesito che abbiamo paura di porre.
L’egoismo di un’età che ha votato sé stessa al solo culto del piacere ha infettato l’intero genere umano di un errore che rende tutti i nostri atti più o meno delle menzogne contro Dio.
Chi si contenta di quello che ha e accetta il fatto incontestabile di mancare di molte cose nella vita è assai più ricco di uno che ha molto di più, ma si angustia per tutto quello di cui eventualmente potrebbe mancare.
Non possiamo essere felici se ci aspettiamo di vivere sempre col massimo di intensità. La felicità non è questione di intensità, ma di equilibrio, di ordine, di ritmo e di armonia.
Dicendo la verità noi stessi diventiamo veri.
La verità è la vita della nostra intelligenza. La mente non vive pienamente se non pensa con rettitudine.
Per ciascuno di noi una sola cosa è necessaria: realizzare il nostro destino personale secondo il volere di Dio, cercando di essere quello che Egli vuole che siamo.
La ragione vera per la quale così pochi uomini credono in Dio è che essi hanno cessato di credere che anche Dio possa amarli.
Diario asiatico
The Asian Journal, 1973
Il nostro vero viaggio nella vita è interiore, è questione di crescita, di approfondimento e di resa sempre più grande all'azione creativa dell'amore e della grazia nei nostri cuori.
[Our real journey in life is interior , it is a matter of growth , deepening , and an ever greater surrender to the creative action of love and grace in our hearts].
Citazioni con fonte sconosciuta
Selezione Aforismario
Che cosa possiamo guadagnare navigando verso la luna, se non siamo in grado di attraversare l’abisso che ci separa da noi stessi? Questo è il più importante di tutti i viaggi di scoperta. Tutto il resto non solo è inutile, ma disastroso.
Il dono della coscienza è una benedizione di Dio, ma può convertirsi in maledizione se noi non vogliamo che sia benedizione.
Il nostro compito è amare gli altri senza fermarci per chiederci se ne sono degni o meno.
Inciampiamo e cadiamo costantemente anche quando siamo più illuminati. Ma quando siamo in piena oscurità spirituale, non ci accorgiamo nemmeno di essere caduti.
L'amore è la porta dell'eternità.
[Love is the door to eternity].
L'amore è la sua stessa ricompensa.
[Love is its own reward].
L'odio è la nostra protesta contro l'«impossibilità» d'amore.
L'unica infelicità è non amare Dio.
[The only unhappiness is not to love God].
La crudeltà è l'amore senza meta. L'odio è l'amore frustrato.
La vita spirituale si riassume nell'amare. Non si ama perché si vuol fare il bene di qualcuno, aiutarlo, proteggerlo. Agendo in questa maniera, ci comportiamo come se vedessimo il prossimo come semplice oggetto e noi stessi come esseri generosi e saggi. Ma questo non ha nulla a che vedere con l'amore. Amare significa comunicare con l'altro e scoprire in lui una particella di Dio.
Non essere uno di quelli che, piuttosto che rischiare il fallimento, non tenta mai nulla.
Per rendere spirituale la vostra vita, rendete spirituali i vostri desideri.
Se vogliamo amare sinceramente e con semplicità, dobbiamo prima di tutto superare la paura di non essere amati.
[If we are to love sincerely, and with simplicity, we must first of all overcome the fear of not being loved].
Tutto l'amore che non è dono di sé stesso totalmente libero e spontaneo, ha in sé un presagio di morte.
Un uomo sa quando ha trovato la propria vocazione, quando smette di pensare a come vivere e comincia a vivere.
Note
Leggi anche le citazioni degli autori americani: Martin Luther King - Norman Vincent Peale
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