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Frasi e citazioni di Umberto Pelizzari

Selezione di frasi e citazioni di Umberto Pelizzari (Busto Arsizio, 1965) apneista italiano, tra i più noti  a livello internazionale. Durante l’attività agonistica ha stabilito record mondiali in tutte le discipline dell’apnea ed è stato il primo a infrangere il muro dei 150 metri di profondità. 
Dopo il ritiro, ha creato la scuola Apnea Academy per la diffusione, la didattica e la ricerca dell’apnea subacquea a livello mondiale. Inoltre ha lavorato in tv come conduttore e inviato di programmi di successo. Riguardo alla propria attività sportiva, ha detto Umberto Pelizzari:
"L’apnea, o meglio l’immersione in apnea, è stata la mia vita e continua a esserlo anche oggi nonostante da vent’anni mi sia ritirato dalle competizioni. Ma da allora non ho mai smesso di fare dell’apnea, se non la mia ragione di vita – ce ne sono e ne conosco molte altre, in particolare da quando ho la mia famiglia, mia moglie e i miei tre figli –, sicuramente uno stile di vita. Soprattutto, è un modo per conoscere me stesso, il mio corpo e la mia mente, una disciplina a cui ancora oggi non posso rinunciare". [Con la forza del respiro, 2021]
Foto di Umberto Pelizzari
Quando si è guidati da un grande sogno al quale non si è disposti a rinunciare, è la fede
in se stessi che spiana il cammino, spazzando via ostacoli che sembravano insormontabili.
(Umberto Pelizzari)

Con la forza del respiro
Dal fascino dell'apnea alle sfide della vita © Mondadori, 2021 - Selezione Aforismario

Da 0 a 100 metri e poi ancora più giù, a precipizio negli abissi: le pulsazioni rallentano, il corpo svanisce, ogni sensazione galleggia dentro nuove forme. Resta soltanto l’anima. Un lungo tuffo nell’anima che sembra assorbire l’universo. 

Ogni volta risalire è una scelta: sono io che torno a riappropriarmi della mia dimensione umana, metro dopo metro, per venire di nuovo alla luce.

Spesso mi chiedono cosa c’è da vedere laggiù. Forse l’unica risposta possibile è che non si scende in apnea per vedere, ma per guardarsi dentro. Negli abissi cerco il mio io. È un’esperienza mistica, ai confini col divino.

Sono immensamente solo con me stesso, ma è come se mi portassi dentro tutta l’essenza dell’umanità. È il mio essere umano che supera il limite, che si cerca fondendosi col mare, che si immerge in se stesso e si ritrova.

Quello che provo in apnea non passa attraverso le parole e neanche attraverso il pensiero. È un’esperienza mentale unica.

Non si scende in apnea per vedere, ma per guardarsi dentro. Negli abissi cerco il mio io. È un’esperienza mistica, ai confini col divino.

Se prima l’obiettivo era vincere in gara e stabilire dei record, adesso mi dedico a far capire agli altri quanto il rilassamento mentale e fisico, la gestione delle proprie capacità mentali e l’uso corretto della respirazione possano portare a risultati incredibili non solo nell’ambito dell’apnea subacquea ma anche e soprattutto nella vita di tutti i giorni, nella realtà lavorativa e nella quotidianità.

In ambito sportivo un limite è più propriamente un traguardo da tagliare, un obiettivo da oltrepassare.

In certe discipline, in cui l’atleta deve confrontarsi con lo spazio o con il tempo, il senso ultimo e specifico dell’attività agonistica è proprio quello di raggiungere i limiti e di superarli.

Ce lo insegna la storia evolutiva: se la nostra specie non avesse sentito il bisogno di cambiare il proprio status quo, e quindi di esplorare nuovi territori e assumersi rischi e pericoli per conoscere nuovi orizzonti, forse saremmo ancora appesi ai rami. Fa parte della nostra natura e della nostra storia.

Questa innata predisposizione all’avventura che, senza saperlo, possediamo tutti, in proporzioni diverse, e che può essere innescata o meno da particolari condizioni ambientali, non è nient’altro che l’ancestrale spinta a modificare una condizione di comfort per andare alla ricerca di un limite e del suo superamento.

L’essere umano è veramente tale solo se si spinge a esplorare sempre di più il mondo che lo circonda, partendo da se stesso, dalla conoscenza del proprio corpo e della propria mente.

Lo aveva detto anche Maiorca al fisiologo francese che voleva convincerlo a non scendere al di sotto dei 50 metri: «Impossible is an opinion». L’impossibile è un’opinione, non esiste, come non esistono i limiti, che sono fatti per essere superati. E come i limiti, anche i record sono transitori.

Le colonne d’Ercole, fin da quando vennero «inventate dal mito», non sono mai rimaste sempre nello stesso posto. I limiti sono relativi, nel tempo, nello spazio ma anche nella storia dell’essere umano.

Quando sei sul fondo sei molto più acquatico che terrestre, e d’altronde se non fosse così non si sopravvivrebbe alle condizioni che ci sono «là sotto».

Apparentemente impassibile e indifferente alle vicende umane, la natura – sia essa un oceano profondo o una vetta innevata, un deserto o una foresta – ha una forza superiore che si deve rispettare. 

Paradossalmente, per trovare l’equilibrio necessario a tenere alta la concentrazione e la determinazione verso il raggiungimento dell’obiettivo finale, a volte è utile dimenticarsi l’obiettivo. Il rischio infatti è quello di trasformarlo in un’ossessione.

Sotto il mare si ridiventa acquatici. Grazie all’allenamento si ritrovano situazioni ancestrali che non pensavamo di poter rivivere, e ci si può riavvicinare a questa specie di «paradiso perduto», non terrestre ma acquatico.

Lo spirito di sacrificio è una carta formidabile che si gioca nei momenti di maggiore difficoltà, una specie di asso nella manica. Non ci si nasce: bisogna conquistarlo un po’ alla volta, con fatica e determinazione.

Andare alla scoperta dei propri limiti, che possono essere migliorati anche quando pensiamo che sia ragionevolmente impossibile farlo, è un eccezionale arricchimento di conoscenza di se stessi.

Per emergere nel mondo del lavoro, dello studio o dell’arte serve sì il talento, ma anche la volontà di coltivarlo, allenarlo, affinarlo con l’applicazione, l’aggiornamento e il confronto.

Si possono avere tutte le tecniche e le conoscenze di questo mondo, ma senza gli strumenti mentali per renderle efficaci in una «prova ufficiale», non si raggiungerà mai l’eccellenza.

Finché non le si affrontano, le paure, come i limiti, sono dei pesi opprimenti. Nel momento in cui ti ci avvicini e accetti il confronto, cominci gradualmente e con serenità a non vederle più come tali. 

Paure, imprevisti ed errori: se si decide di affrontarli e si trovano le risorse per ottenere un successo, questo risultato vale molto di più.

Quando si esce vincenti da un’esperienza negativa si ha una diversa e più consolidata coscienza dei propri mezzi: una carica diversa che può essere d’aiuto anche per gli altri.

Finché tutto va come da copione ogni cosa è facile, prevedibile e scontata, ma è nel momento in cui «salta il banco», quando all’improvviso giunge l’ostacolo inaspettato, che vedi la capacità di gestire la nuova criticità, di controllare l’ansia per trovare con lucidità e rapidità la soluzione migliore, adattandosi alla situazione che si è creata.

Ognuno di noi ha bisogno di perdersi in un’emozione, in un’attività che assorba e soddisfi i propri sensi. Così possiamo vivere la vita appieno e comprendere quali siano i nostri veri bisogni, le nostre reali priorità.

La vita è come una spirale: siete voi a scegliere in quale direzione farla avanzare. Per capire quale direzione prendere, dovete imparare a conoscere voi stessi, da dove venite e che cosa siete in grado di fare. Nulla ci appartiene dalla nascita!

Tutti abbiamo un dovere, soprattutto verso noi stessi, ed è quello di non fermarci alla prima difficoltà, di individuare le nostre passioni e continuare ad alimentarle con la voglia di migliorare, esprimendole al meglio di tutto il nostro potenziale.

Ci sono mille cose su cui non abbiamo potere di decisione, ma possiamo impegnarci a mantenere il controllo di noi stessi.

Il successo senza passi falsi è solo un’illusione.

Il successo non riguarda solo il risultato, ma tutto ciò che si impara lungo la strada.

È del tutto naturale, di fronte all’incapacità di immaginare il proprio futuro, smettere di costruirlo. Ma non dobbiamo rimanere impotenti di fronte agli eventi.

Non possiamo controllare i pensieri o le emozioni, ma possiamo controllare le azioni. Scegliete con cura quello che potete fare, focalizzatevi su un orizzonte temporale e liberate i vostri sogni un gradino alla volta.

Quando si è guidati da un grande sogno al quale non si è disposti a rinunciare, è la fede in se stessi che spiana il cammino, spazzando via ostacoli che sembravano insormontabili. 

Ogni momento è un’occasione, bisogna solo innamorarsi delle infine possibilità che la vita ci offre. 

Se non abbiamo l’onestà di riconoscere le nostre debolezze, non riusciremo mai ad affrontarle e a migliorarci. 

Note
  1. Trovi altre frasi di Umberto Pelizzari nella pagina di Citazioni sull'Apnea
  2. Leggi anche le citazioni dei grandi atleti italiani: Gregorio Paltrinieri - Adriano Panatta - Gianmarco Pozzecco

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