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Aforismi e pensieri di Francesco Orestano

Selezione di aforismi, frasi e pensieri di Francesco Orestano (Alia, 1873 - Roma, 1945), filosofo, accademico e aforista italiano. Parlando di sé ha detto: "Ho avuto nella vita la disgrazia di non piacere a molti; ma nella disgrazia la fortuna, che i molti cui non piacevo erano esattamente tutti e soltanto quelli che non piacevano a me".
Forse non tutti sanno che Orestano è stato anche autore di pregevoli aforismi, come si evince dal suo libro Pensieri (1943), nella cui prefazione si legge:
"Non «Pensieri», ma «Stimoli a pensare» avrei dovuto intitolare questa raccolta di riflessioni, in considerazione dello scopo prefissomi: che il lettore si senta insensibilmente portato a meditare intorno a taluni tra i più importanti aspetti e problemi della vita umana".
Foto di Francesco Orestano
Coloro che si lagnano della sorte, raramente riflettono se mai non le abbiano chiesto troppo.
(Francesco Orestano)

Pensieri
Un libro per tutti © Fratelli Bocca Editori, 1943 - Selezione Aforismario

Esiste una pietà più grande di quella che commisera i dolori degli uomini, ed è la pietà che si commuove dei loro piaceri.

La più gran parte degli uomini vorrebbe poter essere savia senza fare alcun sacrificio e stolta senza portarne alcun castigo.

Un nonnulla ci può uccidere, ma nessuna forza cosmica ci può piegare.

Quanto maggior dolore può sopportare volontariamente un uomo, tanto più alto è il rango spirituale a cui appartiene.

Molti hanno una spiccala attitudine a ingrandire i loro mali immaginari e a rimpicciolire i veri.

Vivere è scegliere, scegliere è rinunziare. Vivere a un modo è morire in cento altri.

Si può vivere senza amore, ma non si può vivere senza stima. Bisogna godere almeno la propria; ma non basta in tutti i casi né per tutta la vita.

L'evidenza è la nostra incapacità di pensare il contrario. Ma tutto il progresso scientifico si è fatto contro ogni evidenza.

Noi abbiamo sempre abbastanza senno per risolver le difficoltà degli altri.

Caso frequente: come spesso non apprezziamo il beneficio della salute, se non quando l'abbiamo perduta, così pure spesso ci accorgiamo di esserci trovali in condizioni di felicità, quando sono cessate.

Le speranze sono come le poste al gioco. Spesso e volentieri giuochiamo anche di azzardo con esse. E tutti siamo giocatori assidui e appassionati di speranze. E quando abbiamo perduto fin l'ultima posta, ne mendichiamo in prestito, foss'anche una sola, pur di continuare a giuocare, a vivere.

L'unico modo di conservarsi la gratitudine altrui è non pretenderla.

Le speranze sono il "punctum dolens" di ciascun'anima. Basta maltrattarle nel modo più lieve per irritare o affliggere profondamente.

Il suicidio dimostra che ci sono nella vita mali più grandi della morte.

Chi ci loda oltre misura si abbassa ai nostri occhi di tanto, quanto la sua lode eccede il giudizio che noi facciamo di noi stessi.

L'orgoglio irrita, offende, ina soggioga più o meno sempre. Epperò ti dico: tratta con più orgoglio il più orgoglioso degli uomini e lo avrai in breve ora umile ai tuoi piedi. E quante volte l'orgoglio ti concilierà amore!

Spesso gli uomini ritenuti pubblicamente miti e bonari si comportano da tiranni nel segreto delle pareti domestiche, perché è quello il solo luogo in cui riescano a contare per qualche cosa.

Molti sono onesti per orgoglio.

Strano a dirsi: spesso combattere un avversario è innalzarlo e ingrandirlo.

Quando le sorti di un uomo superiore dipendono dalle decisioni di un uomo mediocre, raramente avviene che non ne escano malconce, tanto può in costui un cupo risentimento e spirito di rappresaglia, quasi di vendetta, contro chiunque lo avanzi.

La vita politica è una meccanica di forze, cioè di volontà. Uomini di animo mite vi possono talvolta eccellere per speciali altitudini mentali, ma vi sono inadatti per costituzione; e più vi eccellono, più si espongono a immancabili e clamorosi insuccessi.

Il servilismo è la maschera del tradimento.

La ragione umana ha sempre ragione, anche quando dimostra a se stessa di non averne. Vince anche se perde.

Gli errori politici sono sempre fatali. Un punto solo basta per commetterli, ma ci vuole la storia per correggerli.

Gli uomini hanno bisogno della società più per la loro coesione e coerenza interiore, e per il loro equilibrio mentale, che per il pane e per la difesa.

Chi vuol essere lodato lodi. È un impiego questo di rendimento sicuro e immediato.

È facile cosa essere buoni quando si è felici; ma come la vera onestà si prova nel bisogno, così la vera bontà nel dolore. Per lo più il dolore mette a nudo quanto di cattivo era latente in noi.

Dimmi di che ridi e ti dirò chi sei.

Esiste una pietà più grande di quella che commisera i dolori degli uomini, ed è la pietà che si commuove dei loro piaceri. L'uomo che si appresta a godere è tanto più da compassionare quanto maggiore è l'intensità della sua aspettativa : di tanto sarà certa ed amara la delusione sua. L'insoddisfazione è infatti, nonostante fugaci apparenze contrarie, lo stato perpetuo dell'animo umano. Nulla corrisponde mai completamente al nostro desiderio. E se qualcosa sembra avanzarlo, anche quella, passata la prima sorpresa, ci parrà manchevole, almeno in qualche punto. Inoltre, ottenuto l'intento, il desiderio si trasporta esattamente col medesimo carattere di necessità, colla medesima imperiosità, su un qualche altro oggetto o supplemento purchessia, e così a volta a volta. E se mancheranno le grandi cose da desiderare, s'ingrandiranno le piccole; se taceranno le grandi cause d'infelicità, grideranno le minime: poiché la somma d'insoddisfazione che un uomo può e deve provare, non dipende né dalle cose, né dalle circostanze, ma dalla natura dell'animo suo e rimane pressoché costante.

Il più grande ostacolo alla sincerità con gli altri è di essere sinceri a noi stessi.

L'amore è un equivoco: l'anima domanda una cosa e il corpo risponde con un'altra.

Gli uomini si sono umanizzati nel corso dei millenni così come si sono addomesticati i gatti. È rarissimo che, nonostante ogni acquisita mansuetudine e mitezza, non balzi su a un dato momento la
bestia che graffia e morde, anche soltanto per la voluttà di graffiare e di mordere.

Gli uomini deboli e piccini si danno a conoscere per quello che veramente sono nella buona fortuna; i forti e grandi nell'avversa.

Si suol dire che il tempo è il rimedio sovrano di tutti i mali. Ma il tempo è un concetto astratto e vuoto. La verità è che i mali della vita si guariscono con la vita. E più intensamente si vive, più presto risanano le ferite del male e del dolore.

Ho detto le medesime cose con le medesime parole a dieci anni di distanza. La prima volta parvero stoltissime, la seconda profondissime.

Coloro che si lagnano della sorte, raramente riflettono se mai non le abbiano chiesto troppo.

La vita è tutta una successione di scelte istantanee e irrevocabili, che l'onda saliente del tempo affretta e la voragine incolmabile del passato inghiotte.

Ci sono nature le quali si vergognano più di diffidare che di essere ingannate. E nessuna delusione vale a renderle caute.

Gli uomini debbono avere una fede sconfinata e incrollabile nelle disposizioni generali al bene, se non si sentono punto scoraggiati da tutti gli orrori, da tutte le nefandezze e turpitudini e matte bestialità della cronaca quotidiana.

Il rimorso è uno dei sentimenti più ambigui: v'ha chi lo prova per non aver fatto del bene e chi non si dà pace di non aver profittato di circostanze propizie a malfare.

Vi son di coloro che per evitare il dolore distolgono l'animo da affetti umani, ma poi si contristano in eguale misura per il loro attaccamento a una bestia.

L'idea di Dio è una leva di braccio infinito colla quale la mente dell'uomo solleva il cielo e la terra.

Tutte le porte di uscita dalla prigionia della vita sono vigilate dal dolore.

Per molto che sappiamo, di intero non sappiamo assolutamente nulla.

La vera intelligenza si rivela tanto nel capire quanto nel non capire, quando non c'è da capire.

È un errore affliggersi per cause futili. Il dolore è cosa troppo augusta per dissiparlo in motivi che non lo valgono.

Di veramente urgente nel mondo non c'è che la nostra ansietà.

«Che li costava una parola? una parola sola? eppure non l'hai detta!». Ciò vuol dire che anche una sola parola non è un semplice flatus vocis, ma molto mollo di più. È una leva che può sollevare un mondo o abbatterlo.

La contradizione nel pensiero è il campanello d'allarme che ci scuote dall'illusione di possedere la verità.

Lo sguardo dell'uomo veridico aiuta la realtà a costituirsi; quello dell'uomo bugiardo annulla anche la realtà esistente.

Per ogni grande dolore rimane in fondo all'anima un risentimento, una protesta, un rancore sordo inobliabile, che nessuna letizia susseguente vale a compensare.

Abbiamo un bel guidarci razionalmente, ma il corpo ha delle ragioni che la mente non intende.

I veri forti non si sottraggono al dolore, anzi lo approfondiscono, e approfondendolo lo dominano.

Un uomo e una donna si stanno di fronte come un eterno mistero. Per quanti sforzi facciano per intendersi e affermino anche d'esservi riusciti, non giungono mai ad avvicinarsi oltre un certo limite insormontabile, costituito forse dalla differente funzionalità e reattività interiore.

Pietoso oltre ogni dire è lo spettacolo della vanità, quando accetta per vera una lode rivolta per chiasso.

Quando sentile fare elogi sperticati di qualcuno, aspettatevi sempre un «ma». È quello l'ultimo rifugio dell'amor proprio di chi loda.

L'influenza sociale è commisurata non a quello che siamo, ma a quello che siamo reputali. Grande è perciò il valore dell'opinione pubblica, ed è stolto trascurarla, per un falso orgoglio.

L'uomo non può pensare senza errore, né vivere senza verità.

Un uomo e una donna che s'incontrassero a vivere soli in un deserto o in un'isola disabitata, qualunque fossero le loro differenze di razza, civiltà, condizione sociale, educazione, gusto e finanche età, si amerebbero.

La maggior parte degli uomini mette più impegno e costanza nei propri odi, che nell'amore.

Provatevi a pagare in oro in un paese in cui circoli soltanto della carta moneta. Il caso più frequente è che l'oro sonante vi venga rifiutato. Allo stesso modo in una società in cui il livello morale sia basso, le più alte virtù, quando si manifestano in taluno, non sono credute, anzi ispirano diffidenza.

L'umanità sconta in tanto sangue e in tanta rovina la sua incapacità di vivere con giustizia, la sua immaturità mentale e morale a risolvere con solidarietà i problemi della sua esistenza e del suo sviluppo.

Non disperate mai! Tutte le situazioni umane si disintegrano continuamente e si reintegrano su basi impensate.

Noi dobbiamo essere molto grati alla vita, se ci riserbi qualche ora di vera e completa felicità. Le condizioni della felicità sono troppo semplici, perché si avverino di frequente e durino tra l'enorme complicazione e instabilità di fattori e di circostanze, che direttamente e indirettamente agiscono sulla nostra esistenza. E tutti lo sentiamo. Quando non siamo felici, si forma in noi la convinzione, che un niente basterebbe a renderci tali. Ma quando poi ci giudichiamo felici, dobbiamo con grande rammarico registrare, che un nonnulla inatteso basta a disintegrare lo stato in cui ci troviamo.

In fondo: si nasce, cresce, agisce e muore, e quando si è giunti alla fine non ci s'è capito niente.

Note
Leggi anche le citazioni dei filosofi italiani: Julius EvolaGiuseppe Rensi - Adriano Tilgher