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Aforismi, frasi e citazioni sul Pettirosso

Raccolta di aforismi, frasi e poesie sul pettirosso (nome composto di "petto" e "rosso", per il colore rossastro e aranciato del piumaggio che ne ricopre la gola e il petto. Il pettirosso (nome scientifico: Erithacus rubecola) è un piccolo uccello passeriforme appartenente della famiglia dei turdidi, abbastanza diffuso anche in Italia, che si nutre di insetti e di bacche.
Secondo una leggenda, la colorazione rossastra del pettirosso deriva dalle macchie di sangue cadute sul petto di un uccellino nel tentativo di rimuovere con il becco la corona di spine che circondava la testa di Gesù Cristo sulla croce.
Secondo un'altra leggenda, un piccolo uccellino marrone divideva la stalla a Betlemme con la Sacra Famiglia. La notte mentre la famiglia dormiva, notò che il fuoco si stava spegnendo. Cosi volò verso le braci e tenne il fuoco vivo con il movimento delle ali per tutta la notte, per tenere caldo Gesù Bambino. Al mattino era stato premiato con un bel petto rosso brillante come simbolo del suo amore per il neonato.

Così Carlo Lapucci descrive brevemente il pettirosso: 
"Piccolo uccello grazioso, dell’ordine dei passeracei, dal canto melodioso e dal petto segnato da una macchia rosso aranciata. È ritenuto assai socievole e poco timoroso dell’uomo. È un animale curioso e frequenta le zone abitate soprattutto d’inverno cercando di che vivere, mentre d’estate si ritira sui monti, nei boschi più folti, dove nidifica, vivendo in coppia o isolato, poco disposto a sopportare anche i propri simili. In Italia è stazionario, ma vi capitano anche stormi migratori. Pur essendo piccolo, era un tempo oggetto di caccia spietata con tutti i mezzi, soprattutto con la civetta e con le panie, dove cade facilmente per la sua grande curiosità. Per gli amori o per delimitare il proprio terreno ingaggia furiose lotte coi propri simili o uccelli anche più grossi di lui. [Dizionario dei proverbi italiani, 2006].
Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sugli uccelli, il passero, le colombe e le rondini. [I link sono in fondo alla pagina].
Pettirosso
Si crede che tutto sia finito, ma poi c'è sempre un pettirosso che si mette a cantare.
(Paul Claudel)

Un pettirosso chiuso in gabbia / mette tutto il cielo in rabbia.
[A robin redbreast in a cage. puts all heaven in a rage].
William Blake, Gli Auguri dell’Innocenza, 1803

Si crede che tutto sia finito, ma poi c'è sempre un pettirosso che si mette a cantare.
[On croit que tout est fini, mais alors il y a toujours un rouge-gorge qui se met à chanter].
Paul Claudel (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Ogni giorno, con qualsiasi tempo, si recava alla radura per scolpire gli alberi prescelti. Se pioveva, alzava una tettoia alla buona e, là sotto, seguitava a picchiare con mazzuolo e sgorbie. Poi passava alle raspe e infine lisciava la figura con carta vetro. Tutto il bosco, intorno, era incuriosito e meravigliato. Gli uccelli, specie i più miti come ciuffolotti e cince, andavano a spiare. Il pettirosso, uccellino buono e dolce, che si fida degli uomini, volava fino alle sgorbie dello scultore, col rischio di venir colpito dalle schegge. L'uomo lo mandava via con un gesto, ma il pettirosso tornava a curiosare. Il pettirosso è amico dei taglialegna e di tutti coloro che frequentano il bosco. Basta un colpo d'accetta o di roncola, o stendersi a riposare sotto un albero e il pettirosso appare tenere compagnia al nuovo venuto.
Mauro Corona, Torneranno le quattro stagioni, 2012

Il poeta della Baggina / la sua anima accesa / mandava luce di lampadina / gli incendiarono il letto / sulla strada di Trento / riuscì a salvarsi dalla sua barba / un pettirosso da combattimento.
Fabrizio De André, La domenica delle salme, 1990

Ho un Uccello in primavera / Che per me sola canta - / La primavera ammalia. / E quando l'estate s'avvicina - / E quando la Rosa appare, / Il pettirosso se n'è andato. / Ma non me ne rattristo / Sapendo che l'Uccello mio / Pur se volato via - / Impara al di là del mare / Nuove melodie per me / E tornerà.
Emily Dickinson, Poesie, 1850/86

Il Pettirosso è Quello | che interrompe il Mattino | con frettolose – poche – esplicite Notizie | quando Marzo a stento s'affaccia – || il Pettirosso è Quello | che inonda il Mezzogiorno | con le sue cherubiche quantità – | ad Aprile appena iniziato – || il Pettirosso è Quello | che in silenzio dal suo Nido | suggerisce che Casa – e Certezza | e Santità, sono il meglio.
Emily Dickinson, Poesie, 1850/86

Il Pettirosso è un Gabriele | in umili condizioni – | l'Abito lo denota socialmente, | fra le Classi Lavoratrici del Trasporto – | ha la puntualità | di un Contadino del New England – | la stessa obliqua integrità, | vedute di gran lunga più vivaci – | una piccola ma robusta Residenza, | un rifiuto per la Vita Domestica, | gli Ospiti della Perspicacia | sono i soli a varcare la sua Soglia – | cauto come un Fuggiasco, | blandisce la Costernazione | con Canzonette per il Nemico | e Punteggiatura Silvana.
Emily Dickinson, Poesie, 1850/86

Quando verranno i Pettirossi, / Date a quello in Cravatta Rossa, / Una briciola in Memoria - / Se non potessi ringraziarvi, / Essendo profondamente addormentata, / Sappiate che sto tentando / Con le mie labbra di Granito!
Emily Dickinson, Poesie, 1850/86

Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi | non avrò vissuto invano | se allevierò il dolore di una vita | o guarirò una pena || o aiuterò un pettirosso caduto | a rientrare nel nido | non avrò vissuto invano.
[If I can stop one heart from breaking, I shall not live in vain; If I can ease one life the aching, Or cool one pain, Or help one fainting robin. Unto his nest again, I shall not live in vain]. 
Emily Dickinson, Poesie, 1850/86

Tutto vuoto, tutto immobile, | Il Pettirosso chiude il Nido, e prova le Ali - | Non conosce la Strada | Ma rivolge la sua Arte | A favoleggiate Primavere - | Non cerca Mezzogiorni - | Non cerca Benefici - | Affamato e senza casa, ha solo una richiesta - | Gli Uccelli che ha perduto -
Emily Dickinson, Poesie, 1850/86

Il genio non è che un canto di pettirosso all'inizio di una primavera tardiva.
Kahlil Gibran, Sabbia e spuma, 1926

O Pettirosso, canta! Ch'è nel canto / il segreto dell’eternità. / Avrei voluto essere come sei tu: libero / da prigioni e catene. / Avrei voluto essere come sei tu: anima / che si libra sulle valli, / libando la luce, come vino / da ineffabili coppe. / Avrei voluto essere come sei tu: innocente, / pago e felice; / ignaro del futuro e immemore del passato. / Avrei voluto essere come sei tu, per la tua bellezza, / la tua leggiadria e la tua eleganza. / Con le ali asperse della rugiada / che regala il vento. / Avrei voluto essere come sei tu: un pensiero che fluttua / sopra la terra, / ed effondere i miei canti tra la foresta / e il cielo. / O Pettirosso, canta! E dissipa l’ansia ch'io sento. / Io odo la voce ch'è dentro alla tua voce / e sussurra al mio orecchio segreto.
Kahlil Gibran, Il pettirosso, Specchi dell'anima, 1965 (postumo)

Non ne posso più del dolore che sento e vedo. Non ne posso più di vivere in strada, solo come un pettirosso sotto la pioggia. Mai un amico da andarci assieme, un amico che mi dice da dove veniamo e dove stiamo andando e perché. Non ne posso più della gente cattiva che si fa del male. Per me è come cocci di vetro piantati nella testa. Non ne posso più di tutte le volte che ho voluto rimediare e non ho potuto. Non ne posso più di stare al buio. Soprattutto è il dolore. Ce n'è troppo. Se potessi smettere di sentirlo, lo farei. Ma non posso.
Stephen King, Il miglio verde, 1996

La pietà per l'Incoronato di spine si faceva immensa in quel piccolo cuore di uccellino. [...] con il becco strappò una spina che era penetrata nella fronte del Crocifisso. Ma in quell'atto una goccia di sangue della fronte del Martire cadde sulle sue tenere piume del collo; si diffuse e tinse di rosso tutte le penne del petto. Quando l'uccello tornò nel nido i piccoli gridarono: «Il tuo petto è rosso; le tue penne sono rosse come una rosa!». [...] la macchia rossa non scomparve, e quando i suoi piccini furono grandi la macchia rosso-sangue brillò sulle penne e sul petto di ogni Pettirosso. 
Selma Lagerlöf, La leggenda del pettirosso, XX sec.

Mentre facevo una passeggiata al Central Park mi ritrovai tutto eccitato alla vista di quello che credevo un pettirosso; in realtà era un piccione con il petto squarciato...
David Letterman (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Quando un pettirosso finisce in gabbia, si indispettisce il cielo, anzi si arrabbia. 
Hannibal Lecter (Anthony Hopkins), in Brett Ratner, Red Dragon, 2002 [cfr. citazione di William Blake].

Anche alcuni uccelli piccoli possono perfettamente «addomesticarsi», nel senso che imparano a non temere la persona che li custodisce, che vengono a posarsi sulla sua testa e sulle sue spalle, e accorrono senza timore a beccare una ghiottoneria dalle sue stesse mani. Con il pettirosso, ad esempio, a questa docilità si giunge in un tempo brevissimo. Ma se si impara a scrutare più profondamente l'anima dell'animale, e ci si abitua a non proiettare più in lui i nostri sentimenti, convinti che esso debba amare il suo padrone perché questi ama lui, alla fine negli occhi scuri e fiabeschi del pettirosso non si scorgerà altro che la domanda assai prosaica: «Me lo danno sì o no questo benedetto verme?».
Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, 1949

La pubblicità in sé non nociva o antibiologica. Anche il pettirosso che canta a squarciagola in cima a un albero mettendo in mostra il petto rosso illuminato dal sole si sta facendo della pubblicità. Ogni uccello, ogni pesce nella stagione degli amori fa la stessa cosa.
Konrad Lorenz, Il declino dell'uomo, 1983

Ecco l’alba (tra selve aride i fossi / vanno col fumo di vaporïere), / piena d’un tintinnìo di pettirossi, / cui risponde un tac tac di capinere... / Su la nebbia che fuma dal sonoro / Serchio, leva la Pania alto la fronte / nel sereno: un aguzzo blocco d’oro, / su cui piovano petali di rose / appassite. Io che l’amo, il vecchio monte, / gli parlo ogni alba, e molte dolci cose / gli dico.
Giovanni Pascoli, Canti di Castelvecchio, 1903

Tra l’albaspina e il bosso / odo un tinnir leggero / come d’un riso. — È vero, / ridente pettirosso. — / Mi chiede poi, se spero, / un trillo alto e commosso: / — Dirti, sì, no, non posso, / piangente capinero. / — No — se le secche biade / agita al sole il vento, / dire al cuculo io sento. / Ma se la notte cade,
il rosignuol tra i rami / canta che speri ed ami.
Giovanni Pascoli, Poesie, XX sec.

Fumavo seduto sui gradini dell'ingresso, seguendo i pettirossi che cercavano di orientarsi sopra la nuova neve, forse già al corrente, in cuor loro, di una notizia fondamentale: che sarebbe stata, quella, l'ultima nevicata dell'inverno. (Dei pettirossi va saputo che da molti anni alcuni di essi - non tutti - hanno rinunciato a migrare: dunque la misura dell'inverno dev'essere, in loro, acutamente percepita, se hanno deciso che possono restare e sopportarlo. Su questo straordinario evento, oggi come allora, si dovrebbe ragionare a lungo).
Michele Serra, Il ragazzo mucca, 1997

Le prime piogge di fine settembre lavano i residui dell'estate e ogni foglia d'erba, ogni ramoscello ha la sua perla. I cervi e i caprioli, immobili dentro il bosco, godono della pioggia che li lava e li libera dai fastidi degli insetti alati. Anche per noi è bello e liberatorio andare con stivali e mantellina impermeabile tra la pioggia, vagabondare senza prefissare una meta e incontrare con reciproca sorpresa uno scoiattolo che ti fissa da un ramo, o gli occhi di un pettirosso immobile dentro un cespuglio di rose canine carico di bacche rosse.
Mario Rigoni Stern, Stagioni, 2010

Uccidere un animale, fosse pure un pettirosso, costituisce una colpa che si deve in qualche modo espiare, anche se non ce ne accorgiamo. Gli orientali adombrano tutto questo nel mito della metempsicosi e nella legge del karma.
Anacleto Verrecchia, Diario del Gran Paradiso, 1997

Il pettirosso là dove saltella, occhi brillanti, petto marrone, | con il musico, limpido canto all'aurora e con il canto al tramonto, | o che svola tra gli alberi del verziere, per fabbricare il nido alla sua sposa.
Walt Whitman, Foglie d'erba, 1855/92

Meglio un pettirosso in tasca che un tordo alla macchia.
Proverbio

Pettirossi portan neve.
Proverbio

Note
Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Uccelli - Passero - Colombe - Rondini

Aforismi, frasi e citazioni sul Cigno

Raccolta di aforismi, frasi e citazioni sui cigni. Il cigno è un uccello appartenente al genere Cygnus e alla famiglia Anatidi. In genere, il colore del piumaggio delle varie specie di cigni è bianco, ma esiste anche una specie tipica dell’Australia, il cigno nero (Chenopsis atratus), dal piumaggio nero brunastro quasi uniforme. In Italia si possono trovare il cigno selvatico (Cygnus cygnus); il cigno minore (Cygnus bewickii) e il cigno reale (Cygnus olor), che vive addomesticato nei laghetti dei giardini e dei parchi.

Stefano Apuzzo e Monica D’Ambrosio riassumono così il valore simbolico di questo splendido uccello: "Il cigno è uno degli animali della zoologia sacra Indù. Brahma vola con lui. È animale sacro a Apollo, dio del sole dalla luce bianca e dell'armonia. Fra i miti greci, uno dei più suggestivi è quello della bella Leda che si accoppia con un cigno (una metamorfosi di Zeus). Leda depose poi un uovo, da cui nacquero Castore e Polluce e, si dice, anche la bellissima Elena. Il cigno è sempre connesso alla beltà femminile. I cigni, sempre secondo la mitologia, sono sacri a Afrodite e trainano il carro della dea dell'amore Venere, spargendo la luce divina nel mondo. Se il candore del cigno e i suoi calmi ed eleganti movimenti ricordano la serenità d'animo, la forza bruta del suo sbatter d'ali e l'aggressività dei cigni maschi capo-branco evocano l'idea della lotta: era infatti un animale gradito a Ares (Marte), dio della guerra. [Anche gli animali vanno in Paradiso, Edizioni Mediterranee 2001].

Nel linguaggio comune e letterario è diffusa la locuzione "canto del cigno", per indicare l’ultima opera di un artista, con riferimento alla credenza secondo la quale il cigno, prima di morire, fa il suo canto più bello.

Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sugli uccelli, i gabbiani, le oche e le anatre. Inoltre, trovi una pagina dedicata alla cosiddetta teoria del Cigno nero, che riguarda eventi inaspettati e alla loro influenza nel corso della storia.
Che cosa importa essere nati in un cortile di anatre,
quando si e usciti da un uovo di cigno? (Hans Christian Andersen)
A volte incontriamo delle persone che sono come noi vorremmo o potremmo diventare. E, conoscendole, anziché provare invidia restiamo come incantati e presi da una religiosa ammirazione. Altre volte, visitando una città, un laboratorio, una accademia, abbiamo l'impressione che quella sia la nostra casa. Ma, poiché non siamo ancora giunti alla meta, proviamo anche un sentimento di struggimento e di nostalgia. Lo descrive molto bene Andersen nel celebre racconto, quando il brutto anatroccolo vede i maestosi cigni. Lui non sa di essere un cigno, ma, osservandoli, coglie qualcosa che lo affascina, lo stupisce e lo commuove. In loro oscuramente percepisce la sua natura e il suo destino.
Francesco Alberoni, Abbiate coraggio, 1998

La grazia protegge: lisciandosi l’ala, il cigno se ne fa una corazza.
Henri-Frédéric Amiel, Grani di miglio, 1854

Che cosa importa essere nati in un cortile di anatre, quando si e usciti da un uovo di cigno?
[Det gør ikke noget at Være født i andegården, når man kun har ligget i et svaneæg!].
Hans Christian Andersen, Il brutto anatroccolo, 1843 [1]

I cigni, al momento della loro morte, fanno sentire un canto melodioso e lugubre.
Francis Bacon, Della sapienza degli antichi, 1609

Un cigno evaso dalla sua gabbia: con i piedi palmati fregava il selciato arido, trascinando il bianco piumaggio sul terreno accidentato. Presso un ruscello secco l'animale, aprendo il becco, immergeva febbrilmente le ali nella polvere, e diceva, il cuore tutto memore del suo bel lago natìo: «Quando scenderai, acqua, quando esploderai, fulmine?»
Charles Baudelaire, Il cigno, I fiori del male, 1857/61

I cigni mettono continuamente la testa sott'acqua per l’ossessione di avere le scarpe slacciate.
Romano Bertola, Le caramelle del diavolo, 1991

Come i cigni si innalzano e volano verso il sole, sorretti da una forza invisibile, così i saggi spiccano il volo da questo mondo, lasciandosi alle spalle il desiderio e l'illusione.
Siddhārtha Gautama Buddha, Dhammapada (Versi della Legge), V sec. a.e.c.

L’illuminato ha portato a termine il suo viaggio. È andato al di là della sofferenza. Ha spezzato ogni vincolo e vive in piena libertà. Egli non dimora in alcun luogo, ma costantemente spicca il volo come i cigni che lasciano il proprio lago.
Siddhārtha Gautama Buddha, Dhammapada (Versi della Legge), V sec. a.e.c.

Quando i tacchini fanno l’amore pensano ai cigni.
[When turkeys mate they think of swans].
Johnny Carson [2]

È l'acqua che fa il cigno. Chi vuole fare il cigno senza l'acqua fa l'oca.
Gilbert Cesbron [2]

I cigni cantano prima di morire. Non sarebbe mica male se certa gente morisse prima di cantare.
[Swans sing before they die - 'twere no bad thing should certain persons die before they sing].
Samuel Taylor Coleridge (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Se siete per la monogamia, vi conviene sposare un cigno.
Nora Ephron [2]

Non è possibile che un poeta sia chiamato cigno da alcuni senza che sia chiamato oca da altri.
Arturo Graf, Ecce Homo, 1908

Non si conosce il cigno che naviga superbo, se giace sulla riva nel sonno.
Friedrich Hölderlin (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

È chiaro che quasi in ogni specie di creature, ma specialmente in quelle di genere più nobile, troviamo molti segni evidenti di orgoglio e di umiltà. Il portamento e l'andatura stessa di un cigno, o del tacchino, o del pavone, mostrano che alta idea essi abbiano di loro stessi, e il loro disprezzo per tutti gli altri.
David Hume, Trattato sulla natura umana, 1739/40

Hanno tirato il collo ai canti del cigno.
Stanisław Jerzy Lec, Nuovi pensieri spettinati, 1964

Si indebolisce il nostro senso estetico, mangiamo anatre invece di cigni.
Stanisław Jerzy Lec, Nuovi pensieri spettinati, 1964

Cigno è candido, senza alcuna macchia e dolcemente canta nel morire; il qual canto termina la vita.
Leonardo da Vinci, Codici, XV-XVI sec. (postumo)

Uno spettacolo particolarmente triste per chi se ne intende, che però viene notato da pochissimi profani, è quello dei cigni selvatici all'epoca delle migrazioni. Come la maggior parte degli altri uccelli acquatici, nei giardini zoologici anche questi animali vengono amputati dell'estremità di un'ala per essere resi permanentemente inabili al volo. Gli uccelli non si rendono ben conto che non potranno volare mai più, e ci si provano sempre di nuovo. Io non posso sopportare la vista degli uccelli acquatici mutilati all'ala: la mancanza della sua estremità e lo spettacolo ancor più triste offerto dall'uccello quando apre le ali mi rovinano tutta la gioia che mi procurerebbero quegli animali, anche se appartengono a una specie che psichicamente non soffre per la mutilazione. Per esempio i cigni selvatici, in generale, non ne soffrono, e, se sono appropriatamente curati, danno prova del loro benessere covando le uova e allevando la prole. Ma all'epoca delle migrazioni le cose cambiano: sempre di nuovo gli uccelli raggiungono a nuoto la sponda dello stagno che si trova sottovento, per poi cercare di prendere il volo disponendo di tutta la superficie dell'acqua, e sempre di nuovo intonano il loro sonoro segnale del volo, cercando di sollevarsi, e sempre di nuovo questi grandi preparativi finiscono in un miserevole sbatacchio di quell'ala e mezzo: è proprio uno spettacolo triste!
Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, 1949

Ma i cigni prima di morire hanno il loro canto dell’uomo?
Flavio Oreglio, Non è stato facile cadere così in basso, 2007

I cigni, pur avendo sempre cantato, quando sentono vicina la morte, levano più alto e più bello il loro canto, lieti perché sanno di recarsi presso il dio di cui sono i ministri. Gli uomini, invece, con tutta la loro paura della morte, interpretano erroneamente questo canto e dicono che essi si lamentano così perché stanno per morire e, quindi, cantano per il dolore, senza sapere che nessun uccello canta se ha fame o ha freddo o sta male,
Platone, Fedone, IV sec. a.e.c.

Nessun uccello, credo, canta per il dolore e tanto meno i cigni che son sacri ad Apollo e che, perciò, dotati come sono di senso profetico, prevedono le delizie dell'Ade e cantano felici, in quell'occasione, più di quanto non abbiano mai fatto in tutta la loro vita.
Platone, Fedone, IV sec. a.e.c.

Imitando gli animali che emettono versi armoniosi, come il cigno e l'usignolo, abbiamo appreso il canto.
Plutarco, De sollertia animalium, II sec.

Tu, o Giove, ti facesti anche cigno, per amor di Leda! O amore onnipotente! Quanto non s’approssimò quel dio alla natura di un’oca!
William Shakespeare, Le allegre comari di Windsor, 1602

Che l'addio più lacerante sia anche e nello stesso tempo il massimo della felicità dell'espressione − ecco, ceco il divino mistero Ma qui incontro di nuovo quell'anticaglia che si chiamava il canto del cigno.
Paul Valéry, Quaderni, 1894/1945 (postumi, 1957/61)

Ognuno vede le proprie oche come cigni.
Proverbio

Per quanto allunghi il collo, l'oca non diverrà mai cigno.
Proverbio

Note
  1. Altre traduzioni della celebre citazione di Andersen sono: "Che importa se siamo nati in un pollaio, quando siamo usciti da un uovo di cigno?". "Non importa esser nati nel cortile delle anatre, quando poi si diventa un cigno".
  2. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  3. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Uccelli - Oche - Anatre - Gabbiani - Cigno Nero

Aforismi, frasi e proverbi su Anatre e Anatroccoli

Raccolta di aforismi, frasi e proverbi sulle anatre (o anitre) e sugli anatroccoli. Il nome "anatra" indica vari uccelli della famiglia Anatidi e in particolare delle specie del genere Anas, di cui la più nota è l’anatra selvatica o germano reale (Anas platyrhynchos). Le anatre vivono di solito presso le acque dolci e sono abili nuotatrici.

Nel linguaggio comune le anatre sono chiamate anche papere, anche se il termine "papero" indica, propriamente, il giovane esemplare di oca [per citazioni sulle papere, vedi la raccolta dedicata alle oche; trovi il link in fondo alla pagina].

Come introduzione riportiamo un divertente aneddoto di Konrad Lorenz che ha effettuato importanti studi etologici sulle anatre e sugli anatroccoli: "Per amore della scienza mi sottoposi per ore e ore a questo supplizio. Quella domenica di Pentecoste io avanzavo tutto accucciato alla testa dei miei anatroccoli appena nati sopra un bel prato verde del nostro giardino, ed ero molto compiaciuto dei piccoli che ubbidienti e precisi seguivano trotterellando il mio «qua qua». A un certo momento alzai gli occhi e vidi una fila di volti allibiti affacciati sopra la siepe del giardino: un'intera comitiva di turisti mi guardava stupefatta. E non avevano tutti i torti, dato che vedevano un grosso signore con tanto di barba strisciare accoccolato per il prato tracciando degli otto, continuando a guardarsi indietro e facendo ininterrottamente «qua qua qua»... ma gli anatroccoli, i soli che avrebbero potuto chiarire tutto il mistero, quelli, purtroppo, non li potevano vedere gli sbalorditi osservatori, perché erano nascosti dall'alta erba primaverile!". [L'anello di Re Salomone, 1949].

Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sulle oche, le galline, i cigni, i pavoni e i pulcini. [I link sono in fondo alla pagina].
Siate come un'anatra: nuota e lavora energicamente dentro l'acqua,
ma ciò che tutti vedono è un volto calmo e sorridente. (Manoj Arora)
Quattro anatre su uno stagno, / più in là una sponda erbosa, / un cielo azzurro di primavera, / nuvole bianche in volo; / che piccola cosa / da ricordare per anni, / da ricordare tra le lacrime!
[Four ducks on a pond, / A grass-bank beyond, / A blue sky of spring, / White clouds on the wing; / What a little thing / To remember for years, / To remember with tears!].
William Allingham, Quattro anatre su uno stagno, Poesie, XIX sec.

Che cosa importa essere nati in un cortile di anatre, quando si e usciti da un uovo di cigno?
[Det gør ikke noget at Være født i andegården, når man kun har ligget i et svaneæg!].
Hans Christian Andersen, Il brutto anatroccolo, 1843 [1]

Siate come un'anatra: nuota e lavora energicamente dentro l'acqua, ma ciò che tutti vedono è un volto calmo e sorridente.
[Be like a duck, paddling and working very hard inside the water, but what everyone sees is a smiling and calm face].
Manoj Arora [1]

Le anatre, pacate e giudiziose, emettevano versi misurati, che si sentivano distintamente lungo la riva. Qua e là qualche bel esemplare di anatra maschio, inaspettatamente, si librava nell'aria, con un grido sfrecciava sull'acqua e disegnando un ampio semicerchio si sedeva, solcando rumorosamente l'acqua che rimaneva a lungo agitata e si increspava tutta, come se sorridesse al cielo che in lei si rifletteva.
Мichail Arcybašev, Il sangue, XX sec.

Gli uomini? / Rapide ombre sull'acqua che scorre: / ombre d'anatre volanti. Dove vanno? / Battono, battono le ali; / volano volano; dove? / Sterminata la terra / e infinito il cielo / e la stagione bene adatta al volo. / Come bello il volare, se non fosse… / lontana forse e indistinta, / in agguato, / l'ombra di un cacciatore.
Shaikh Ayaz, Uomini, Poesie, XX sec.

Se sembra un'anatra, e starnazza come un'anatra, è un'anatra!
[If it looks like a duck, quacks like a duck, it's a duck!].
Robin Cook [1]

Non starnazzare come un'anatra, vola come un'aquila.
[Don't quack like a duck, soar like an eagle].
Ken Blanchard [1]

Se hai fatto l'anatra all'arancia, ti faranno i complimenti per le patate lesse.
Arthur Bloch, Legge della confusione in cucina, La legge di Murphy II, 1980

Gli alberi arrugginiscono e / come un volo d’anatre selvatiche si mostrano nel canneto / stormi di stelle.
Günter Eich, Frammento, Poesie, XX sec.

Se volete volare con le aquile, smettere di nuotare con le anatre.
T. Harv Eker [1]

Le anatre depongono le loro uova in silenzio. Le galline invece schiamazzano come impazzite. Qual è la conseguenza? Tutto il mondo mangia uova di gallina.
[Ducks lay eggs discreetly, on the other hand a chicken makes noise so the whole estate can hear. What is the result? The whole world eats chicken eggs, just few use duck eggs].
Henry Ford [1]

Anitre selvatiche | fanno chiasso: | forse chiacchierano di me.
Kobayashi Issa, Haiku, XIX sec.

Basso sopra i binari / il volo dell'anatra selvatica / notte di luna.
Kobayashi Issa, Haiku, XIX sec.

Si indebolisce il nostro senso estetico, mangiamo anatre invece di cigni.
Stanisław Jerzy Lec, Nuovi pensieri spettinati, 1964

Fare l'amore con la propria moglie è come sparare a un'anatra morta.
Groucho Marx [1]

A me nella vita è riuscito tutto facile. Le difficoltà me le sono scrollate di dosso, come acqua sulle ali di un'anatra.
Rita Levi-Montalcini, intervista di Paolo Giordano, su Wired, 2009

"La pubblicità è necessaria" dice F.M., pontefice dell'advertising. "La gallina, quando ha fatto l'uovo, canta; l'anatra no. Nei negozi tutti chiedono uova di gallina, ma nessuno chiede uova di anatra. Chiaro?"
Marcello Marchesi, Diario futile, 1963 [cfr. citazione di Henry Ford].

Quand'ero bambino, avevo un'anatra che sembrava convinta che io fossi sua madre. Mi seguiva dappertutto. Quando andammo in vacanza, un vicino si offrì di pensarci lui. Al nostro ritorno, mi precipitai a chiedergli se la nostra anatra era stata buona. «Squisita», fu la risposta. Da quel giorno sono sempre stato un vegetariano.
Jeffrey Moussaieff Masson, Quando gli elefanti piangono, 1994

Le anatre hanno bisogno d'acqua; tenerle in un grande recinto al chiuso senza accesso a un laghetto o a un fiume le priva della possibilità di esprimere la loro natura; chiunque abbia mai osservato delle anatre selvatiche giocare nell'acqua sa che è questa la loro felicità, non una vita in gabbia. 
Jeffrey Moussaieff Masson, Chi c'è nel tuo piatto?, 2009

Non si favorisce il nuoto delle anatre buttando in acqua le uova.
Multatuli, Idee, 1862/77

Io ho vissuto con diversi maestri Zen: tutti gatti. Perfino le anatre mi hanno impartito importanti lezioni spirituali. Il solo osservarle è una meditazione. Con quale senso di pace si spostano sull'acqua, a proprio agio con se stesse, totalmente presenti nell'Adesso, dignitose e perfette come può essere soltanto una creatura priva di mente.
Osho, Discorsi, 1953/90

La regola n. 1 nella caccia all'anatra è quella di andare dove ci sono le anatre.
Jase Robertson [1]

Di colpo, mi tornò in mente una cosa. − Senta un po',− dissi. − Sa le anitre che stanno in quello stagno vicino a Central Park South? Quel laghetto? Mi saprebbe dire per caso dove vanno le anitre quando il lago gela? Lo sa, per caso?- Mi rendevo conto che c'era soltanto una probabilità su un milione.
Jerome David Salinger, Il giovane Holden, 1951

Poesia è un cielo scuro con una migrazione di anatre selvatiche.
[Poetry is a sky dark with a wild-duck migration].
Carl Sandburg [1]

I quaquaraquà: dovrebbero vivere con le anatre nelle pozzanghere che la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre...
Leonardo Sciascia, Il giorno della civetta, 1961

Una notte, un'anatra sciocca nuotava nel fiume a caccia di pesci. Vide la luna riflessa nell'acqua, la scambiò per un pesce e cercò di prenderla. Le altre anatre risero di lei. Da quel giorno l'anatra sciocca ebbe paura di sbagliare e non prese più pesci. Cosi morì di fame.
Lev Tolstoj, L'anatra sciocca, I quattro libri di lettura, 1875

La natura è un posto umido dove un gran numero di anatre svolazzano crude sopra la vostra testa.
Anonimo (attribuito a Oscar Wilde)

Ai primi d’agosto l’anatra finisce arrosto.
Proverbio italiano

Dell’anatra l’andare, del cappone il volare. [2]
Proverbio italiano

L'uomo è come l'anatra, mette il becco dappertutto.
Proverbio africano

Il sabato di Pentecoste sarebbe dovuta venire alla luce una covata di anatroccoli puro sangue; io misi le uova nell'incubatrice, e quando i piccoli furono asciutti li presi sotto la mia custodia e cominciai a far loro quel verso materno nel mio migliore accento di anitra selvatica. Per alcune ore, per una mezza giornata. Il mio «qua qua» ebbe successo: gli anatroccoli guardavan su confidenti verso di me; evidentemente, questa volta, non avevano paura; e quando, continuando a fare «qua qua...» incominciai ad allontanarmi lentamente, anch'essi ubbidienti si misero in moto e mi seguirono in un piccolo gruppo compatto, proprio come di solito gli anatroccoli seguono la madre. La mia teoria aveva ricevuto una conferma irrefutabile: gli anatroccoli appena usciti dall'uovo hanno una reazione innata al verso di richiamo, ma non all'immagine ottica della madre.
Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, 1949

Una vera madre anitra continua a fare "ininterrottamente" «qua qua». Se smettevo anche solo per mezzo minuto il mio verso melodioso, il collo degli anatroccoli cominciava ad allungarsi, il che corrisponde esattamente all'allungarsi del viso di un bambino, e se io non ricominciavo subito essi scoppiavano in un pianto violento.
Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, 1949

A differenza delle piccole oche, gli anatroccoli selvatici sono pieni di pretese e assai faticosi da allevare. Provatevi un po' a immaginare due ore di passeggiata con quei piccoli, sempre accucciato per terra e con quell'ininterrotto «qua qua qua»...
Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, 1949

A sette mesi, il bambino ha completato la sua fissazione sulla madre. Qualunque cosa ella faccia adesso, la prole conserverà per tutta la vita la sua immagine materna. Gli anatroccoli raggiungono questo scopo seguendo la madre, i piccoli della scimmia avvinghiandosi a lei. Noi invece sviluppiamo il legame dell'affetto mediante la reazione del sorriso.
Desmond Morris, La scimmia nuda, 1967

Note
  1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
  2. A tavola dell’anatra è buona la coscia, del cappone l’ala.
  3. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Galline - Oche - Cigni - Pavoni - Pulcini

Aforismi, frasi e proverbi sulle Rondini

Raccolta di aforismi, frasi e proverbi sulle rondini, nome comune degli uccelli passeriformi della famiglia irundinidi.

Come introduzione a questa raccolta, riportiamo una bella descrizione della rondine e dei suo significati simbolici redatta da Carlo Lapucci "Uccello tra i più amati e rispettati nella zona mediterranea, la rondine non è preda di caccia, anche se il rondone viene ancora comunemente mangiato. Normalmente si confondono rondini, rondoni, balestrucci, che hanno tuttavia conformazioni e comportamenti un po’ diversi. Il rispetto per la rondine risale ai Romani che vedevano in questi uccelli le anime dei bambini morti che tornavano alla loro casa. Stupisce ancora la sua straordinaria capacità di compiere lunghissimi viaggi. La migrazione delle rondini è rimasta a lungo un mistero, tanto che si è creduto che con l’autunno esse si immergessero nel fango di stagni e di laghi, passandovi l’inverno. Grande cacciatrice di mosche, zanzare, insetti, la rondine è ritenuta benefica e utile. È l’uccello che porta la primavera, la vita, la gioia di vivere, il canto, il senso della famiglia, della pace, della concordia. È considerata protettrice della casa dagl’influssi malefici: la casa sotto il cui tetto fa il nido è felice e preservata dalla discordia. La rondine è simbolo di vari tipi di persone e cose: del cielo sereno (la presenza delle rondini in cielo è segno di bel tempo), della coppia felice, del mese di marzo (mese nel quale fa ritorno), del pellegrino (è detta appunto rondine pellegrina), della fedeltà (finché vive torna sempre al proprio nido), della primavera (torna in questa stagione: si dice infatti che dai paesi caldi porta la primavera), del ritorno e del viaggio (è un uccello migratore che compie lunghissimi viaggi). [Dizionario dei proverbi italiani © Mondadori 2007].

Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sugli uccelli, il passero, il pettirosso, e i gabbiani. [I link sono in fondo alla pagina].
Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini. (Paul Morand)
Una rondine non vola solo e sempre a primavera.
Aldo (Aldo Baglio), in Tre uomini e una gamba, 1997

Una sola rondine non fa primavera, né un solo giorno; cosi neppure una sola giornata o un breve tempo rendono la beatitudine o la felicità.
Aristotele, Etica nicomachea, IV sec. a.e.c.

Le rondini che fra gli ostacoli dell' architettura urbana saettano con sbalorditiva sicurezza.
Francesco Burdin, Un milione di giorni, 2001

Le rondini se ne volano via in autunno. I corvi rimangono, oppressi dalla responsabilità.
Valeriu Butulescu, Aforismi, 2002

Qualsiasi pastorello sa distinguere meglio di un fisico una rondine da un balestruccio.
Pasquale Cacchio, Frantumi, 2010

Se il Paradiso esiste è giusto che sia popolato di animali. Ve lo immaginate un Eden senza il canto degli uccelli, il garrire delle rondini, il belare delle caprette e l’apparire del buffo e curioso musetto di un coniglio?
Giorgio Celli, Prefazione a Stefano Apuzzo e Monica D’Ambrosio, Anche gli animali vanno in Paradiso, 2001

Diceva Paul Valéry: "Meglio essere una rondine che una piuma". Tutte e due volano, ma la prima va dove vuole lei e la seconda dove vuole il vento.
Luciano De Crescenzo, I pensieri di Bellavista, 2005 [1]

La rondine diceva alla cornacchia: “Io sono una fanciulla, e sono d’Atene, e sono di sangue reale, e son figlia del re d’Atene”, e continuava, con la storia di Tereo, e della violenza subita, e del taglio della lingua. “T’han tagliata la lingua”, disse la cornacchia, “e hai tanta parlantina! Che cosa mai succederebbe se ce l’avessi?”. I fanfaroni, a forza di parlare a vanvera, con i loro discorsi si smentiscono da soli.
Esopo, Favole, VI sec. a.e.c.

Volo di rondini: un lancio di coriandoli.
Roberto Gervaso, Il grillo parlante, 1983

M'accorgo del cielo infinito solo se una rondine ne percorre un tratto.
Roberto Gervaso, Aforismi, 1994

Le rondini, uccelli romantici, sono state messe in fuga dall'aeroplano.
Domenico Giuliotti e Giovanni Papini, Dizionario dell'omo salvatico, 1923

Dove si posavano le rondini prima dell'invenzione del telefono?
Grégoire Lacroix, Les Euphorismes de Grégoire, 2006

Inverno in Egitto, giugno a Parigi. Snobismo delle rondini.
[Hiver en Egypte, juin a Paris. Snobisme des hirondelles].
Paul Morand, Il viaggio, 1927

Ritornava una rondine al tetto:/ l’uccisero: cadde tra spini:/ ella aveva nel becco un insetto: la cena de’ suoi rondinini.
Giovanni Pascoli, X Agosto, 1891-1903

La rondine, il gioco preferito del vento.
[L'hirondelle, le jouet préféré du vent].
Jules Renard, Diario, 1887/1910 (postumo, 1925/27)

Una rondine non fa primavera ma due upupe innamorate, due leprotti in un cespuglio, una cutrettola che corre sulla strada, due scoiattoli che si arrampicano tra i rami di un abete, sí. Se poi avvistiamo un rumoroso calabrone, una farfalla che si chiama Arcia, un lombrico, se sentiamo il canto di un cardellino, è primavera anche se il giorno dopo nevica.
Mario Rigoni Stern, Stagioni, 2006

Rondini fortunate, / ha due sole stagioni / il vostro calendario: / primavera ed estate. / Coi primi freddi, via, / di là dal mare in cerca / di un'altra primavera... / l'inverno non sapete che sia. / Figlie privilegiate della natura, / ve ne state tutto l'anno in / villeggiatura.
Gianni Rodari, Le rondini, in Il secondo libro delle filastrocche, 1985

I bambini hanno visto / un film alla televisione: / altri bambini, in Giappone, / si radunavano per salutare / le rondini in partenza per il Sud. / Ora vorrebbero rifare / il gioco di quel saluto, / ma non è settembre, / non partono le rondini, / non è marzo, / le rondini non sono qui. / Escono sul balcone, / guardano il cielo invernale. / Da quanti giorni non guardavano / il cielo? / Il televisore li ha spinti / per una volta lontani da sé, / per una volta è stato un bravo / maestro.
Gianni Rodari, Le rondini del Giappone, in Il secondo libro delle filastrocche, 1985

Tu questo hai della rondine: | le movenze leggere; | questo che a me, che mi sentiva ed era | vecchio, annunciavi un'altra primavera.
Umberto Saba, A mia moglie, Canzoniere, 1921/61

Quest'anno la partenza delle rondini | mi stringerà per un pensiero il cuore.
Umberto Saba, Uccelli, Canzoniere, 1921/61

Si impari a riconoscere, alla vista di ogni animale giovane, l'esistenza della specie che mai non invecchia, la quale dona a ogni nuovo individuo, come un riflesso della propria giovinezza eterna, una giovinezza temporale, facendolo apparire così nuovo, così fresco, come se il mondo fosse nato oggi. Ci si domandi sinceramente se la rondine di questa primavera sia in tutto e per tutto diversa da quella della prima, e se veramente fra le due si sia rinnovato milioni di volte il miracolo della creazione dal nulla, per precipitarsi altrettante volte in grembo all'assoluto annientamento.
Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, 1819

La rondine arriva da tanto lontano perché è freccia e arco contemporaneamente.
Ramón Gómez de la Serna, Greguerías, 1917/60

Passa la rondine e con essa estate, / E anch'io, mi dico, passerò...
Giuseppe Ungaretti, Giorno per giorno, XX sec.

Le rondini: che dire di quel loro volare velocissimo e stridente che occupa l'aria, unisce cielo e terra in una palpitante sarabanda che mette allegria anche nell'imbrunire delle più calde giornate d'agosto?
Maria Venturini, Dizionario delle felicità, 1998

Una seria amabilità di ugual sorta irradiava dal suo viso quando raccontava con profondo incanto come un giorno avesse avuto tra le mani una rondine, l’avesse guardata negli occhi e allora gli fosse sembrato di affondare lo sguardo nel cielo.
Christoph Wasianski, Immanuel Kant negli ultimi anni della sua vita, 1804

Benché io abbia visto rondini tutta la vita, mi parve di non averne mai compresa la singolare bellezza e il valore che assumono nel paesaggio.
Walt Whitman (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

Una hirundo non facit ver. [latino]
Μία χελιδὼν ἔαρ οὐ ποιεἶ [greco]
One swallow does not make spring. [inglese]
Una golondrina sola no hace verano. [spagnolo]
Une hirondelle ne fait pas le printemps. [francese]
Una sola rondine non fa primavera.
Proverbio antico [2]

Proverbi sulle Rondini
  • Basta una stella per far sera e una rondine per far primavera.
  • La rondine e l’ospite portano fortuna alla casa.
  • Le rondini arrivano col canto e se ne vanno mute.
  • Nido di rondine sotto il tetto, fortuna nella casa.
  • Per san Benedetto, la rondine è sotto il tetto.
  • Quando la rondine sfiora l’acqua con l’ale s’avvicina il temporale. [3]
  • Quando la rondine vola male s’avvicina il temporale. [3]
  • Quando la rondine pesca, la pioggia è vicina. [3]
  • Una rondine non fa primavera.
  • Una rondine non fa primavera, ma tre donne fanno una fiera.
  • Una rondine e un ospite recano fortuna in casa.
Potranno uccidere tutte le rondini, ma non impediranno l'arrivo della primavera.
Proverbio afgano

Note
  1. In realtà Paul Valéry non parla di una rondine, ma di un uccello: Bisogna essere leggeri come un uccello e non come una piuma (Il faut être léger comme l'oiseau et non comme la plume). Tal quale, 1941/43 [cfr. citazione di Luciano De Crescenzo].
  2. Il proverbio "Una rondine non fa primavera" non è un proverbio italiano, ma un proverbio diffuso presso diversi popoli sin dall'antichità (è già citato da Aristotele nel IV sec. prima dell'era cristiana).
  3. Quando la rondine vola male s’avvicina il temporale: questo proverbio (che su internet si trova spesso riportato in modo infedele: "Quando la tempesta arriva, la rondine sfiora la terra"), è legato al fatto che "gli insetti, i moscerini, quando si avvicina la pioggia, avvertono il raffreddarsi degli strati superiori dell’aria e scendono vicino a terra, negli strati più caldi, presso le piante e gli edifici, seguiti dalle rondini che li cacciano. Quando la sera le rondini volano molto alte, tanto che sono appena visibili nel cielo, è segno di bel tempo stabile". [Carlo Lapucci, Dizionario dei proverbi italiani, 2006].
  4. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Uccelli - Gabbiani - Passero - Pettirosso 

Aforismi, frasi e proverbi sulle Oche

Raccolta di aforismi, frasi, proverbi e battute divertenti sulle oche, sulle papere e sul fegato d’oca, o meglio, sulla pratica brutale di far ingrossare il fegato delle oche per ottenere il pasticcio di fegato (spesso indicato con l'espressioni francese pâté de foie gras).

"Oca" è il nome comune dato a varie specie di uccelli che vivono nelle zone umide o costiere di tutto il mondo. Le specie di oca più comuni in Europa appartengono al genere Anser, e si caratterizzano per il loro becco giallo e il piumaggio di colorazione grigiastra: l’oca selvatica (Anser anser), l’oca granaiola (Anser fabalis) e l’oca lombardella (Anser albifrons). "Papero" è il nome dei giovani esemplari di oca.

Ecco un'efficace descrizione di Carlo Lapucci dell'oca e del suo valore simbolico: "Animale di non grandi ambizioni, l’oca trascorre la sua vita quietamente nei cortili o in acque basse: nei fossati, nei laghetti, nei ruscelli. Del suo canto è meglio tacere e dell’incedere altrettanto, anche se a qualcuno è piaciuto il passo dell’oca ed è apparso perfino marziale. Unica impresa eroica di questo pennuto è stato l’aver salvato Roma dall'assalto dei Galli, dando l’allarme nella notte, sul Campidoglio (387 a.C.). La tavola è, però, il campo in cui l’oca raccoglie più allori, anche se la sua carne è grassa e indigesta e, prima di essere mangiata, deve essere opportunamente manipolata. Per queste e altre caratteristiche l’oca è assurta a simbolo di vari tipi di persone e cose: della donna vana (l’oca è considerata di poca intelligenza e per di più canta monotonamente rivelando ai predatori la sua presenza), della sorveglianza (per la sua impresa sul Campidoglio), della felicità coniugale (le oche nuotano in coppia e rimangono unite con un lungo corteggiamento), della loquacità (il canto sgraziato, insistente e ripetitivo dell’oca è simbolo della chiacchiera lunga e inutile), dell’ozio (l’oca passa lunghe ore immobile col becco sotto l’ala, ma in questo caso si fa piuttosto riferimento alle sue piume con le quali si fanno guanciali e piumini) e infine della stupidità (ossia di chi parla continuamente senza sapere cosa dice). Un tempo si usavano le sue penne per scrivere. [Dizionario dei proverbi italiani © Mondadori 2007].

Nel linguaggio comune, il termine "oca" è utilizzato anche per indicare una donna sciocca, superficiale e ignorante. Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sulle anatre, gli anatroccoli, le galline, i cigni, le uova e gli uccelli. [I link sono in fondo alla pagina].
A ciascuno le proprie oche sembrano cigni.
Il numero che anni fa mi diede una piccola notorietà era questo: facevo sparire una grossa oca. La mettevo sotto un telo scuro e lei spariva. Nessuno capiva come facessi. Vi dirò la verità: neanche io. Era l'oca che era brava.
Stefano Benni, Baol, 1990

Oca. Volatile che fornisce le penne per la scrittura. Queste ultime per qualche occulto processo naturale sono compenetrate e intrise in varia misura delle energie intellettuali e del temperamento emotivo dell'animale cosicché, quando vengono intinte nell'inchiostro e portate meccanicamente sul foglio da una persona convenzionalmente detta «autore», ne risulta un'accurata trascrizione degli intimi sentimenti e pensieri del volatile stesso.
Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911

Le oche hanno sempre schiamazzato. Le epoche che consideriamo profondamente depravate hanno superato le altre in una sola depravazione: la scioltezza di parola.
Joan Fuster, Giudizi finali, 1960/68

Tassazione. L'arte di pelare l'oca facendola gridare il meno possibile e ottenendone la maggior quantità di penne.
John Garland Pollard, A Connotary, 1932

All'IKEA è tutto da montare: ho chiesto un cuscino e mi hanno portato un'oca.
Todd Glass [1]

Penso e ripenso: - che mai pensa l'oca / gracidante alla riva del canale? / Pare felice! Al vespero invernale / protende il collo, giubilando roca. / Salta starnazza si rituffa gioca: / né certo sogna d'essere mortale / né certo sogna il prossimo Natale / né l'armi corruscanti della cuoca. / - O papera, mia candida sorella, / tu insegni che la Morte non esiste: / solo si muore da che s'è pensato. / Ma tu non pensi. La tua sorte è bella! / Ché l'essere cucinato non è triste, / triste è il pensare d'esser cucinato.
Guido Gozzano, La Differenza, La via del rifugio, 1907

Dacché, strillando, ebbero salvato il Campidoglio, le oche strillano a ogni menomo sentor di pericolo.
Arturo Graf, Ecce Homo, 1908

Un campidoglio senza oche è cosa inconcepibile. L'oca è lo animale repubblicano per eccellenza. Chi la surroga in Campidoglio? I consiglieri comunali.
Vittorio Imbriani, Passeggiate romane, 1871

Agli animali non si può fare premura: se si vogliono studiare le oche selvatiche bisogna vivere con loro, e, se si vuol vivere con loro, bisogna adattarsi al loro ritmo; e se madre natura non vi ha dotato di una benedetta pigrizia non ci riuscirete assolutamente.
Konrad Lorenz, L'anello di re Salomone, 1949

Se si conoscono ed entro certi limiti si sanno imitare i versi delle oche selvatiche, si può indurre anche un branco di oche adulte, che non hanno più bisogno di stare appiccicate a noi, a spostarsi, o a volar via, o che altro si voglia. Ma in questi tentativi di influenzare gli animali bisogna essere prudenti e moderati, e non si deve andar molto oltre ciò che fanno normalmente i genitori oche quando guidano i loro piccoli.
Konrad Lorenz, L'anello di re Salomone, 1949

Vi sono anche molti altri uccelli socievoli che trasferiscono sull'uomo i loro impulsi sociali, e che, se presi da giovani, possono stabilire con l'uomo un contatto assai stretto. Lo storno, il ciuffolotto e il lucherino possono affezionarsi deliziosamente, e i grossi corvidi, i pappagalli, le oche e le gru sotto questo aspetto gareggiano addirittura col cane.
Konrad Lorenz, L'anello di re Salomone, 1949

È raro che io rida di un animale, e quando ciò accade mi accorgo poi, ripensandoci meglio, che in realtà ridevo di me, dell'uomo, di cui l'animale mi aveva presentato una caricatura più o meno spietata. Ci viene da ridere di fronte alla gabbia delle scimmie, non alla vista di un bruco o di una lumaca, e se un vanitoso papero selvatico che fa la corte alla sua bella ci sembra così incredibilmente comico, è proprio perché il suo comportamento ci ricorda quello dei nostri giovinotti.
Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, 1949

Le oche sono più monogame degli uomini e fedeli quanto i cani, se il maschio si ammala, la femmina rifiuterà di abbandonarlo anche a rischio della propria esistenza; persino all'avvicinarsi dell'inverno guarderà lo stormo che se ne va a sud, ma non lascerà il suo amato; la separazione, che avviene in tutti gli allevamenti, è infelicità.
Jeffrey Moussaieff Masson, Chi c'è nel tuo piatto?, 2009

Fino a che punto le nostre paure sono innate? Una volta schiuse le uova di oca, se faccio passare sopra i pulcini una sagoma che simula un'oca che vola, i pulcini allungano il collo e starnazzano. Ma se inverto la direzione dalla sagoma, essa assume la forma di un falco, e la risposta del pulcino è immediata: si rannicchia impaurito anche se non ha mai visto un falco. Senza istruzione, è la paura innata che lo aiuta a sopravvivere. Ma con gli umani? Quali antichi pericoli corrispondono tutte le nostre paure?
Nemo Nobody (Jared Leto), in Jaco Van Dormael, Mr. Nobody, 2009

Non c'è oca, per quanto grigia, che presto o tardi non trovi un bravo papero per compagno.
Alexander Pope [1]

Tu, o Giove, ti facesti anche cigno, per amor di Leda! O amore onnipotente! Quanto non s’approssimò quel dio alla natura di un’oca!
William Shakespeare, Le allegre comari di Windsor, 1602

L'oca selvatica è più cosmopolita di noi: essa fa colazione in Canada, pranza nell'Ohio, e si liscia le penne per la notte in un bayou del Sud.
Henry David Thoreau, Walden o Vita nei boschi, 1854

Tutto è relativo in questo mondo. Chiedi un po' alle oche e ai tacchini la loro opinione sul Natale.
Peter Willforth [1]

Aquila: nome che spesso le oche danno al loro piccolo.
Michel Zamacoïs [1]

L'oca è l'animale ritenuto simbolo della stupidità, a causa delle sciocchezze che gli uomini hanno scritto con le sue penne.
Anonimo

Fegato è dal basso latino fìcatum perché s'ingrassavano le oche da fegato grasso con diete di fichi. Così un nobile organo (forse il più nobile di tutti: il cervello è discutibile) ha preso nome da un'antica malvagità dell'uomo. C'è uno spruzzo di sangue sull'origine di tutto quel che è umano.
Guido Ceronetti, Il silenzio del corpo, 1979

L'ironia è uno sviluppo anormale che, come quello del fegato delle oche di Strasburgo, finisce per uccidere l'individuo.
Søren Kierkegaard, Diario, 1834/55

Mi capita di pensare che tra inchiodare un’oca al terreno per ingrossarne il fegato e inchiodare un uomo a una croce per altri scopi non c’è differenza. Ma non trovo nessuno che ne convenga e mi sento in imbarazzo.
Luigi Pintor, I luoghi del delitto, 2003

Fra tutte le forme di allevamento intensivo oggigiorno praticate, l'industria della carne di vitella di buona qualità si presenta come la più ripugnante da un punto di vista morale, paragonabile soltanto a barbarie come l'alimentazione forzata delle oche, per mezzo di un imbuto, per produrre i fegati deformati che poi costituiscono il pâté de foi gras.
Peter Singer (con Tom Regan), Diritti animali, obblighi umani, 1976

Il foie gras, una prelibatezza molto costosa, consiste nel fegato innaturalmente ingrossato e traumatizzato dell'animale. È stato spesso definito il cibo più crudele al mondo [...]. Quando il fegato dell'anatra o dell'oca è dieci volte più gonfio delle dimensioni naturali, l'animale viene ucciso per prelevare e mettere in commercio il suo organo malato.
Will Tuttle, Cibo per la pace, 2005

È la cosa migliore per una ragazza in questo mondo: essere una bella oca giuliva.
Daisy Buchanan (Carey Mulligan), in Baz Luhrmann, Il grande Gatsby, 2013

Una donna, un'oca e un tacchino hanno un tanto di cervello per uno.
Proverbio

Proverbi su Oche e Papere
  • A ciascuno le proprie oche sembrano cigni.
  • A penna a penna si pela l’oca.
  • Buon papero e cattiva oca.
  • Chi ama il rumore tenga paperi nell'aia.
  • Chi oca passa il mare oca ritorna.
  • Dell’oca mangiane poca.
  • Dove son donne e oche non son parole poche.
  • Due donne e un’oca fanno un mercato.
  • Gallina nera e oca bianca.
  • Il papero torna all'acqua.
  • L’acqua è poca e la papera non galleggia.
  • La gallina del vicino ci pare un'oca.
  • Non si deve dar la lattuga in guardia ai paperi.
  • Ognuno piglia le proprie oche per cigni.
  • Per quanto allunghi il collo, l'oca non diverrà mai cigno.
  • Se le lattughe lasci in guardia alle oche, al ritornar ne troverai ben poche.
  • Se svolazza l’oca e la gallina la pioggia s’avvicina.
  • Tre cose son cattive magre: oche, femmine e capre.
  • Una donna vanitosa, è mezz'oca e mezzo pavone.
    Tres feminae et tres anseres nundinae sunt.
    [Bastano tre donne e tre oche a fare un mercato].
    Detto latino

    Note
    1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
    2. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Anatre - Galline - Cigno - Pulcini

    Aforismi, frasi e battute sui Pinguini

    Raccolta di aforismi, frasi e battute divertenti sui pinguini, nome comune di uccelli appartenenti alla famiglia degli sfeniscidi. Com'è noto, nessuna specie di pinguino è in grado di volare; in compenso i pinguini sono tra gli uccelli più "acquatici" in assoluto, sono infatti eccellenti nuotatori e sono in grado di rimanere sott'acqua in apnea anche 30 minuti.
    Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sugli animali e sugli uccelli. [I link sono in fondo alla pagina].
    I pinguini si accoppiano con una sola compagna nella vita, il che non mi
    sorprende affatto. Dal momento che sono tutti uguali, non è che un domani
    ti può capitare di incontrare una pinguina più avvenente della tua compagna.
    (Ellen DeGeneres)
    Quali sono le due cose che ti dicono che sono più sane da mangiare? Pollo e pesce Sai cosa si dovrebbe fare? Combinarli e mangiare un pinguino.
    Dave Attell [1]

    Sono straordinariamente come dei bambini, questi piccoli abitanti del mondo antartico, o come dei bambini o come dei vecchi, convinti della loro importanza e in ritardo per la cena, nei loro frac neri e nelle loro camicie bianche − e per di più abbastanza corpulenti. 
    [They are extraordinarily like children, these little people of the Antarctic world, either like children, or like old men, full of their own importance and late for dinner, in their black tail-coats and white shirt-fronts − and rather portly withal].
    Apsley Cherry-Garrard, Il peggior viaggio del mondo, 1922

    Il pinguino è un uccello che non riesce a volare. 
    Oswald Cobblepot il Pinguino, in Batman - Il ritorno, 1992

    I pinguini si accoppiano con una sola compagna nella vita, il che non mi sorprende affatto. Dal momento che sono tutti uguali, non è che un domani ti può capitare di incontrare una pinguina più avvenente della tua compagna.
    [Penguins mate for life. Which doesn't really surprise me, because they all look exactly alike. It's not like they're gonna meet a better-looking penguin someday].
    Ellen DeGeneres [1]

    Oh, i pinguini sono forti! Sono degli Ewok [2] in bianco e nero! 
    Marshall Eriksen (Jason Segel), in How I Met Your Mother, 2005-2014

    Suggerisco di rappresentare i pinguini come creature fredde e insensibili che insistono a far crescere i loro figli in quello che è poco più di un grande congelatore.
    Jasper Fforde [1]

    Non puoi non essere felice con i pinguini. Sfortunatamente sei felice e fredda, ma la felicità compensa la freddezza.
    Carla Gugino [1]

    Il racconto biblico dell'Arca di Noè e del Diluvio è forse la storia più inverosimile e la più indifendibile per i fondamentalisti. Ad esempio, quando Noè caricava la sua arca, come fece a trovare i pinguini e gli orsi polari in Palestina?
    Judith Hayes [1]

    Difenderò sempre le persone che amo, anche se sono terrificante come un cucciolo di pinguino.
    Niall Horan [1]

    Nell'oceano, il pinguino imperatore assomiglia più ad un delfino che ad un uccello. Potente, fluido, con un colpo di reni viene fuori dalle profondità come un siluro, scivola con destrezza sul ghiaccio, si rialza e finisce per mettersi in piedi sulle zampe. Trasformatosi in camminatore maldestro, l'uccello si trova ormai alla mercé del minimo ostacolo. Quale ragione o quale destino spinge dunque questo buffo uccello a lasciare l'acqua ghiacciata nella quale si muove con tanta grazia? Una sola, primordiale ed essenziale: la sopravvivenza della propria specie. Ma nell'Antartico i luoghi eleggibili sono rari poiché d'inverno, per un'ampiezza che va dai 100 ai 200 chilometri intorno al continente, il mare ghiaccia. Da una parte c'è il nord (il mare ghiacciato, l'oceano e il suo cibo), dall'altra c'è il sud (la banchisa, deserta ma stabile). Tra i due, c'è l'imperatore che cammina. Che cammina d'inverno attraverso centinaia di chilometri di pericoli. Che cammina senza posa tra il cibo e il suo piccolo che ha fame…
    Luc Jacquet, La marcia dei pinguini, 2005

    Penso che i pinguini siano i più umani di tutti gli uccelli, il che potrebbe essere il motivo per cui la gente li ama. Sono carini, stanno su due piedi e sembrano che indossino degli smoking.
    Shia LaBeouf [1]

    Uccello in frac. 
    Antonio Lepone [1]

    Devi guardare La marcia dei pinguini.  [3] I pinguini sono l'esempio ideale della monogamia.
    Rich Lowry [1]

    I pinguini li conoscono tutti, anche se sono pochi quelli che li hanno incontrati Ed è impossibile non trovarli simpatici Che animali cosi lontani dal nostro mondo siano universalmente popolari lo si spiega solo perché i pinguini sono straordinari.
    Danilo Mainardi, Noi e loro: 100 piccole storie di animali, 2016

    Con i pinguini c'è ben poco da inventare, anche se si tratta di documentari basta riprenderli e il successo è garantito. Con quei loro inchini garbati, col loro amore monogamico, con l'altruismo che dimostrano, sono perfetti per suscitare quella partecipazione emotiva che assicura il successo.
    Danilo Mainardi, Noi e loro: 100 piccole storie di animali, 2016

    [I pinguini] non sono affatto quei finti omini in frac, un po' infantili e disneyani, che troppo spesso ci vengono raccontati. Sono, invece, il più straordinario esempio d'adattamento secondario alla vita acquatica, con le loro ali trasformate in pinne, le penne in similpeli. Perfino la distribuzione del bianco e del nero ha un suo significato Guardate le immagini, splendide e convincenti, di quando sono in immersione Scoprirete che 1 pinguini sono, proprio come i pesci, funzionalmente scuri sopra e chiari sotto, perché in acqua è conveniente cosi. Per renderci conto della loro straordinaria evoluzione basta d'altronde confrontarli con un uccello normale Può essere un utile esercizio per comprendere cosa riesce a fare, sui tempi lunghi, la vita.
    Danilo Mainardi, Noi e loro: 100 piccole storie di animali, 2016

    Si dice che i pinguini una volta trovata l'anima gemella, poi condividono l'intera vita con lei. Ecco, Amore, tu sei il mio pinguino e per il resto dei miei giorni sarò al tuo fianco.
    Elisa Rasicci (Frasi inedite)

    Il pinguino con le punte delle ali nel taschino del gilè. 
    Jules Renard, Diario, 1887/1910 (postumo, 1925/27)

    Non si può essere arrabbiati quando si guarda un pinguino.
    [One can't be angry when one looks at a penguin].
    John Ruskin [1]

    I pinguini sono bambini scappati da tavola col bavaglino addosso e macchiato d'uovo.
    Ramón Gómez de la Serna, Greguerías, 1917/60

    Hai mai visto dei pinguini passeggiare per le strade di New York City? Certo che no. Non è il nostro posto, questo, non è il nostro habitat. Questa è una specie di pazzesca trappola infernale! Noi ce ne andiamo negli spazi sterminati dell'Antartide: nella natura! 
    Skipper, in Madagascar, 2005 

    Sono neri con le piume bianche o bianchi con le piume nere? 
    Smitty, in David X. Cohen e Matt Groening, Futurama, 1999-2013

    Un pinguino non può diventare una giraffa, quindi sii il miglior pinguino che puoi essere.
    Gary Vaynerchuk [1]

    La cosa peggiore di essere un pinguino è che anche se cercherai di andartene via arrabbiato dopo una brutta discussione, sembrerai sempre adorabilmente carino e coccoloso. 
    Anonimo.

    – Perché i pinguini non possono entrare nei cinema?
    – Perché c’è scritto “no smoking”.
    Anonimo

    Note
    1. Fonte della citazione sconosciuta; se la conosci, segnalala ad Aforismario.
    2. Ewok: personaggi immaginari appartenenti all'universo fantascientifico di Guerre stellari. 
    3. La marcia dei pinguini: bellissimo documentario del 2005 diretto da Luc Jacquet.
    4. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Animali - Uccelli 

    Aforismi, frasi e proverbi sui Pappagalli

    Raccolta di aforismi, frasi e proverbi sui pappagalli, uccelli che vivono sugli alberi delle foreste tropicali. Il pappagallo, caratterizzato dai vivaci colori delle penne, è un uccello facilmente addomesticabile; com'è noto, alcuni pappagalli sono capaci di imparare a ripetere, con la loro particolare voce, parole, frasi e melodie.

    Sul fatto che a volte possa esservi anche un legame concettuale tra il suono emesso e determinate esperienze del pappagallo, riportiamo un simpatico aneddoto raccontato da Konrad Lorenz in L'anello di Re Salomone (1949): "Un vecchissimo pappagallo cinerino,, avendo il vizio di strapparsi le penne, era rimasto quasi pelato, e rispondeva al nome di Geier. Geier, che non era affatto bello, compensava la sua bruttezza con il talento per la lingua: diceva perfettamente a tono «buongiorno» e «buonasera», e quando un visitatore si alzava per prendere congedo esclamava con un vocione benevolo: «Be', arrivederci!». E si noti che lo diceva solo quando il visitatore aveva veramente intenzione di andarsene: come i cani pensanti, così anch'egli comprendeva da segni impercettibili e inconsci se l'intenzione del visitatore era veramente seria. Quali fossero questi segni, noi non l'abbiamo mai scoperto, ma neppure una volta siamo riusciti a provocare il suo saluto mediante un congedo fittizio. Se invece una persona era veramente in procinto di andarsene, poteva anche congedarsi nel modo più discreto che subito, e un po' beffardo, risuonava il «Be' arrivederci» del pappagallo".

    Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sugli uccelli, il gabbiano, il corvo e il colibrì. [I link sono in fondo alla pagina].
    Vivi in modo tale che non ti vergogneresti di vendere
    il pappagallo di famiglia ai pettegoli della città. (Will Rogers)
    Il pappagallo è un uccello del sole. Sono i suoi colori brillanti e l'aspetto solare a renderlo magico.
    [The parrot is a bird of the sun. Its bright colors and sunshine aspect are what give it its magic].
    Ted Andrews, Animal Speak, 2010

    Odio l'"umanità" e tutto ciò che è astratto, però amo la gente. Gli amanti dell'"umanità" di solito odiano la gente e i bambini, e tengono in casa cagnolini e pappagalli.
    Roy Campbell, Light On A Dark Horse, 1952

    Se le scimmie avessero il talento dei pappagalli, se ne farebbero volentieri dei ministri.
    [Si les singes avaient le talent des perroquets, on en ferait volontiers des ministres].
    Nicolas de Chamfort, Massime e pensieri, 1795 (postumo)

    Quando le aquile stanno in silenzio, i pappagalli cominciano a parlottare.
    [When the eagles are silent, the parrots begin to jabber].
    Winston Churchill (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

    Il problema è che quando questi uccelli [i pappagalli] si mettono in testa un repertorio, poi lo ripetono ininterrottamente portandoti all'esasperazione, la stessa che hai conosciuto quando li invitavi a parlare e ti guardavano con aria distante.
    Maurizio Costanzo, Preferisco i cani (e un gatto), 2011

    Il parrocchetto [1] è fedele alla sua compagna al cento per cento, finché rimangono chiusi nella stessa gabbia.
    Will Cuppy (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

    Mi pare aggiungere l'insulto all'ingiuria, come disse il pappagallo quando non solo lo portarono via dal suo paese, ma gli insegnarono poi a parlar la lingua inglese.
    Charles Dickens, Il Circolo Pickwick, 1836

    Com'è degli uomini, è delle bestie. Le più loquaci (per esempio i pappagalli) sono le meno intelligenti. Il quasi muto elefante è invece intelligentissimo.
    Carlo Dossi, Note azzurre, 1870/1907 (postumo 1912/64)

    Mentire alla propria maniera è quasi meglio che dire una verità che appartiene ad altri; nel primo caso, tu sei una persona, ma nel secondo sei solo un pappagallo!
    Fëdor Dostoevskij, Delitto e castigo, 1866

    L'uccello che ha la voce più sgradevole, il pappagallo, è quello che parla meglio. Non si dica che egli non comprende quello che dice. Senza dubbio, ripeterà ciarliero tutto il suo patrimonio di parole per ore ed ore, per il semplice gusto di parlare e per il fatto che sta in compagnia di uomini. Ma entro i limiti delle cose che comprende può imparare anche a capire quello che dice. Si insegnino a un pappagallo delle ingiurie, in modo che si faccia una idea del loro significato (è uno dei sommi piaceri dei marinai che tornano veleggiando dai paesi tropicali); lo si stuzzichi, e si vedrà ben presto che sa far uso dei suoi insulti non meno appropriatamente di un'erbivendola berlinese. Lo stesso si dica per quel che riguarda la richiesta di leccornie.
    Friedrich Engels, Parte avuta dal lavoro nel processo di umanizzazione della scimmia, 1876

    L'orgoglio è una bestia feroce che vive nelle caverne e nei deserti; la vanità invece è un pappagallo che salta di ramo in ramo e chiacchiera in piena luce.
    Gustave Flaubert, Epistolario, 1830/80 (postumo)

    Gli esseri umani trovano deliziosa, addirittura magica, la capacità di ripetere "a pappagallo" di questi uccelli. Essendo creature sociali, i pappagalli approfittano dei vantaggi procurati dal nostro piacere, e noi trascorriamo ore e ore nei negozi di animali cercando di convincere il povero vecchio Loreto a dire qualcosa.
    Marc Hauser, Menti selvagge, 2000

    Il colmo dei sogni del pappagallo: ripetere se stesso.
    Stanisław Jerzy Lec, Pensieri spettinati, 1957

    Il pappagallo nel mutarsi per rami non mette i piè dove non ha prima messo il becco.
    Leonardo da Vinci, Codici, XV-XVI sec. (postumo)

    È noto che i pappagalli e molti corvidi sanno «parlare», cioè imitare delle parole umane, e a volte può esservi anche un legame concettuale fra il suono emesso e determinate esperienze dell'uccello. Per il fatto che sanno imitare, molti uccelli canori spesso danno l'impressione di «prendere in giro»: il canapino, l'averla piccola, il pettazzurro, lo storno e altri sono maestri in questo campo.
    Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, 1949

    Il pappagallo è ben capace di «associare» ciò che dice a determinati avvenimenti, e di imparare senz'altro qualsiasi movimento che gli serva a raggiungere uno scopo cui egli tiene, o che miri esclusivamente a indurre il padrone a una determinata azione.
    Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, 1949

    Molti pappagalli cinerini e molti pappagalli dell'Amazzonia dicono «buongiorno» solo al mattino, e una sola volta; quindi usano l'espressione in modo del tutto appropriato.
    Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, 1949

    [I pappagalli], che quando hanno imparato una cosa ne serbano una memoria tanto tenace, sono però in generale altrettanto lenti ad apprendere. Chiunque abbia provato a insegnare una nuova parola a uno storno o a un pappagallo sa di quale pazienza ci si debba armare, quante volte gliela debba ripetere, senza mai stancarsi. Eppure tali uccelli, eccezionalmente, possono imparare una parola che hanno udito solo di rado o forse anche un'unica volta. Ciò accade però, a quanto sembra, solo in circostanze eccezionali di grandissima eccitazione
    Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, 1949

    I grossi pappagalli sono non solo intelligenti, ma anche incredibilmente vivaci, in senso sia fisico sia psichico, e assieme ai grossi corvi sono forse gli unici fra gli uccelli a conoscere quella forma di sofferenza che tormenta anche l'uomo in stato di cattività, la noia. Eppure nessuno compiange il destino veramente degno di compianto di questi animali martoriati nelle loro gabbie a forma di torre o di campana. La padrona compassionevole che non capisce niente crede che l'uccello le faccia un «inchino» quando ripete incessantemente quel gesto che è rimasto l'unico residuo stereotipato dei disperati movimenti coi quali all'inizio aveva cercato di uscire dalla gabbia, nei suoi ripetuti e vani tentativi di volar via. Se liberate dal suo carcere uno di questi infelici, ci vorranno settimane o anche mesi prima che si azzardi a volare davvero.
    Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, 1949

    Mai nel pubblico ho còlto un segno di compassione di fronte alle piccole gabbie dei grossi pappagalli. Le vecchie signore sentimentali, le fanatiche adepte della lega per la protezione degli animali difficilmente trovano qualcosa a ridire nel vedere un pappagallo cinerino, o dell'Amazzonia, o un cacatua, rinchiuso in una gabbia per lui minuscola o addirittura legato a un supporto.
    Konrad Lorenz, L'anello di Re Salomone, 1949

    Era un pappagallo spelacchiato e maniaco, che non parlava quando glielo chiedevano bensì nelle occasioni più impensate, ma allora lo faceva con una chiarezza e un uso della ragione non molto comuni negli esseri umani.
    Gabriel García Márquez, L'amore ai tempi del colera, 1985

    Siamo buoni a dire: «Cicerone dice così», «questi sono i costumi di Platone», «queste sono proprio le parole di Aristotele». Ma noi, da parte nostra, che cosa diciamo? Che giudizi diamo? Che cosa facciamo? Anche un pappagallo saprebbe fare altrettanto.
    Michel de Montaigne, Saggi, 1580/88

    Non devi limitarti a ripetere come un pappagallo tutti i grandi valori che fanno degli esseri umani la più alta espressione di consapevolezza sul pianeta; dovresti esercitarli nella tua relazione.
    Osho, Discorsi, 1953/90

    Ci sono dei pappagalli che dicono merda; mi piacciono questi uccelli perché veramente sono i soli a non trovarci nulla di divertente.
    Francis Picabia, Scritti, 1913-1920

    Tutti gli animali parlano, meno il pappagallo che «sa parlare».
    Jules Renard, Diario, 1887/1910 (postumo, 1925/27)

    Vivi in modo tale che non ti vergogneresti di vendere il pappagallo di famiglia ai pettegoli della città.
    [Live in such a way that you would not be ashamed to sell your parrot to the town gossip].
    Will Rogers, citato su The American Mercury, 1960

    Pappagallo. Un monologo con le penne.
    Pierre Véron (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

    Quello che vidi fu [...] tanti pappagalli e di tante diverse specie che era una meraviglia; alcuni colorati di verde, altri di uno splendido giallo limone e altri neri e ben in carne; e il canto degli altri uccelli che stavano negli alberi era cosa cosí soave e melodica, che molte volte rimanemmo ad ascoltare tale dolcezza. Gli alberi che vidi sono di tale e tanta bellezza e leggerezza che pensammo di trovarci nel paradiso terrestre...
    Amerigo Vespucci, XVI sec. (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

    Una volta hanno incrociato un pappagallo con una tigre. Non sanno cosa sia diventato, ma quando parla tutti lo ascoltano.
    Henny Youngman (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

    A casa ho tre bestiole che assolvono la funzione di un marito: un cane che brontola tutte le mattine, un pappagallo che impreca tutto il pomeriggio, e un gatto che rincasa sempre tardi la sera.
    Anonima

    Ho comprato un pappagallo femmina, e  invece di ripetere ciò che dico, mi contesta ogni cosa.
    Anonimo

    − Pronto, casa Pappagallo?
    − Pronto, casa Pappagallo?
    Anonimo

    Proverbi sui Pappagalli
    • I pappagalli parlano finché non li impagliano.
    • I più sono stati a scuola dal pappagallo.
    • Il pappagallo non toglie mai il piede se non ha attaccato il becco.
    • La comare fa come il pappagallo: Cioè ripete male quello che ha sentito dire.
    • La pazzia ha ali d’aquila, lingua di pappagallo e occhi di talpa.
    • Parlano i pappagalli e tacciono i gufi.
    Note
    1. Il parrocchetto dal collare (Psittacula krameri) è un uccello della famiglia degli Psittacidi, termine scientifico dei volatili comunemente chiamati pappagalli.
    2. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: Uccelli - Gabbiano - Corvo - Colibrì

    Frasi e proverbi su Colombi e Piccioni Viaggiatori

    Raccolta di aforismi, frasi e proverbi sui colombi e sui piccioni viaggiatori. Il colombo è un uccello appartenente all'ordine dei colombiformi, con varie specie domestiche e selvatiche. Tra le specie selvatiche, in Italia si trovano la colombella, il colombaccio e il colombo torraiolo. Nel linguaggio comune, il colombo è chiamato più frequentemente "piccione", anche se, come sottolinea l'etologo Danilo Mainardi "i due nomi sinonimi proprio non sono perché per me, e per tanti come me, colombi sono gli individui adulti, piccioni invece (dal latino pipio, colui che pipiat, pigola) i giovani". [Animali famosi e altri animali, 1992].

    piccioni viaggiatori sono un particolare gruppo di colombi appartenenti a razze diverse, usati sin dai tempi più remoti per il trasporto in volo di messaggi, per la capacità che questi uccelli hanno di orientarsi e ritrovare il nido anche se portati a grandi distanze.

    Come nota Marc Hauser: "Studi sui piccioni viaggiatori testimoniano che essi si servono di indicazioni sia visive sia olfattive per trovare la strada. Quando i ricercatori impiegano un anestetico locale per eliminare temporaneamente la capacita di sentire gli odori, i piccioni in un primo tempo scelgono una direzione sbagliata quando vengono liberati in una zona non familiare, ma non hanno nessuna difficoltà se vengono liberati in una località che ben conoscono. Inoltre quando potenti ventilatori vengono impiegati per alterare gli odori nell'aria, i piccioni hanno difficoltà di orientamento, e spesso non ritrovano la piccionaia quando dovrebbero farvi ritorno. Ciò sta a indicare che i piccioni dispongono di una mappa di qualche genere basata sull'olfatto, della quale fanno uso durante gli spostamenti". [Menti selvagge, 2000].

    Su Aforismario trovi altre raccolte di citazioni correlate a questa sugli uccelli, le colombe (le femmine dei colombi), i gabbiani e le rondini. [I link sono in fondo alla pagina].
    Se si potesse insegnare la geografia al piccione viaggiatore, il suo volo
    incosciente, che va dritto alla meta, diventerebbe d'un tratto impossibile.
    (Carl Gustav Carus)
    Non credo nelle relazioni extra-coniugali. Credo che le persone dovrebbero accoppiarsi a vita, come i piccioni e i cattolici.
    Woody Allen, in Manhattan, 1979

    Tutti voi conoscete certamente i piccioni, non è vero? E saprete forse che in tempi molto lontani dai nostri, si metteva a profitto la loro rapidità nel volo, per inviare messaggi, lettere, notizie da un paese all'altro. Ebbene: uno di questi messaggeri fa in un solo giorno più cammino di quello che possa farne un uomo in sei giorni. 
    Ida Baccini, Lezioni e racconti per i bambini, 1882

    [Il piccione], noto anche come "il topo piumato" o "uccello fogna". 
    Kent Brockman, in Matt Groening, I Simpson, 1989/...

    Simile à un colombo viaggiatore, il poeta porta sotto l’ala un messaggio che ignora.
    Gesualdo Bufalino, Bluff di parole, 1994

    La critica è come un piccione viaggiatore: ritorna sempre da dove era partita.
    Dale Carnegie, Come godersi la vita e lavorare meglio, 1987

    Se si potesse insegnare la geografia al piccione viaggiatore, il suo volo incosciente, che va dritto alla meta, diventerebbe d'un tratto impossibile.
    Carl Gustav Carus, XIX sec. (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

    Ai margini del bosco, un colombaccio in difficoltà. Qualche pallino vagante doveva averlo colpito. Non poteva avanzare che saltellando. I movimenti comici,da cui sembrava divertito, davano alla sua agonia un carattere allegro. Mi sarebbe piaciuto portarlo via, perché faceva freddo e si avvicinava la notte. Ma non sapevo a chi affidarlo: nessuno avrebbe voluto saperne in quella Beauce chiusa e triste. Non potevo neppure cercare d'impietosire il capo della stazioncina dove stavo per prendere il treno. Ed è così che ho abbandonato il colombaccio alla sua gioia di morire.
    Emil Cioran, Squartamento, 1979

    Venezia è l'unico posto dove i cavalli stanno per aria, i leoni hanno le ali, e i colombi vanno a piedi.
    Jean Cocteau (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

    Piccione? Imbrattatore e portatore di malattie. Colombo? Amore oltre la vita e libertà. Potere dei vocaboli!
    Liomax D'Arrigo, Pensierini, 2014

    Da' da mangiare ai piccioni e cosa ottieni? Piccioni grassi.
    Bert Dawes (Dick Van Dyke), in Robert Stevenson, Mary Poppins, 1964 

    I Palazzi dove vive Pinodeipalazzi sono talmente malconci che anche i piccioni che ci abitano vanno a cagare altrove.
    Giancarlo Kalabrugovic (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

    Una personalità autentica e matura resta attaccata a sé stessa come il piccione viaggiatore al suo colombaio. Si può venderlo a quanti si vuole, esso farà sempre ritorno.
    Søren Kierkegaard, Diario, 1834/55 (postumo 1909/49)

    I colombi sono assimigliati alla ingratitudine, imperocché quando sono in età che non abbino più bisogno d'essere cibati, cominciano a combattere col padre, e non finisce essa pugna insino a tanto che caccia il padre e tolli la mogliera facendosela sua.
    Leonardo da Vinci, Codici, XV-XVI sec. (postumo)

    Io la caccia non l’ho mai capita. Per carità, ognuno è libero di scegliersi gli hobby che vuole. Ma che hobby è sparare alle bestie? Una volta aveva un senso, si cacciava per mangiare. Adesso giriamo con le Hogan, andiamo ai sushi bar e continuiamo a sparare al piccione?
    Luciana Littizzetto, Madama Sbatterflay, 2012

    I colombi sono gli uccelli della fedeltà. Fedeltà coniugale, fedeltà alla casa.
    Danilo Mainardi, Animali famosi e altri animali, 1992

    Nessuno, credo, è mai riuscito a classificare tutte, proprio tutte le razze di colombi, perché per buona parte del mondo, da almeno cinquemila anni, differentissimi popoli, da noi mediterranei fino agli abitanti dell'Estremo Oriente, ci siamo dilettati ad allevare, a selezionare colombi. Ma perché mai proprio quest'animale? Certo per utilità (i colombi si mangiano, i colombi portano messaggi). C'è dell'altro però, perché altrimenti non si spiegherebbe l'incredibile differenziamento coinvolgente forme, disegni, colori suoni e comportamenti. Importantissimo fu il significato simbolico di quelle due fedeltà (si pensi alla colomba dell'arca, a quella di Picasso e, perché no?, all'indimenticabile "vola colomba" di Nilla Pizzi). E poi c'è il piacere, piccolo e grande insieme, dell'allevamento, dell'osservazione. Com'è bella la casa coi colombi: si esce nel sole e loro sono lì, sui tetti, nel cortile. Li chiami e vengono, li riconosci. Poi s'alzano alti nel cielo, volano liberi. Anche nel cielo li guardi: volano liberi eppure sono tuoi. I tuoi colombi.
    Danilo Mainardi, Animali famosi e altri animali, 1992

    Che sarebbe Venezia senza i suoi colombi? Che bell'ornamento delle piazze d'Italia le circonvoluzioni di quegli uccelli beneauguranti! E com'era eccitante il contatto. Portare o comprare granaglie e suscitare quell'affollamento, quell'assalto festoso. Averli svolazzanti sulle mani, sulle spalle, in testa. Forse era solo un divertimento infantile, di gente ingenua com'eravamo, ma quante coppie di sposi novelli si sono fatte fotografare così, sui sagrati di tutta Italia!
    Danilo Mainardi, Animali famosi e altri animali, 1992

    Le stesse municipalità, non molto tempo addietro, ancora si preoccupavano, per dare vita ai cieli cittadini e ai grandi spazi delle piazze, di innestare sugli antichi palazzi del centro storico le prime coppie dell'allora desiderata colonia di torraioli. Ora purtroppo non è più così. Ora, per l'eccessiva invadenza e presenza, i colombi sempre più spesso infastidiscono, e poi danneggiano statue e palazzi, e talora (ma non è certo il caso di drammatizzare) diffondono malattie. Così, per non sapere gestire niente, ci siamo giocati anche questo delizioso tradizionale ornamento della nostra bell'Italia.
    Danilo Mainardi, Animali famosi e altri animali, 1992

    Il colombo viaggiatore è come se fosse sempre tenuto legato, da un immaginario elastico, alla sua casa, e niente può distrarlo, trattenerlo. Appena libero, lui, come una freccia, se ne ritorna alla vecchia dimora. Così, se avete un messaggio da mandare a casa, basta legarlo alla zampa d'un vostro colombo che vi siete portato appresso, e lui sarà il più fido, garantito, veloce messaggero, anche da distanze notevoli, diciamo fino a un migliaio di chilometri.
    Danilo Mainardi, Animali famosi e altri animali, 1992

    Nessun uccello si posa su un albero con più orgoglio di un piccione. Sembra convinto di essere stato messo lì dal Padreterno.
    Katherine Mansfield, Diari, 1922

    Durante la Grande Depressione del ‘29 in Central Park i piccioni portavano le briciole di pane ai passanti.
    Groucho Marx (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

    A differenza dei mammiferi, è vero che gli uccelli non hanno neocorteccia, la regione del cervello dove si ritiene abbiano luogo i processi mentali più evoluti. Ma nonostante ciò i piccioni hanno la straordinaria capacità di risolvere problemi astratti sulla rotazione delle figure. [...] gli esseri umani sottoposti alla stessa prova fanno più errori e hanno un tempo di reazione maggiore dei colombi. Volando e guardando gli oggetti dall'alto i piccioni acquisiscono una competenza che agli esseri umani manca. 
    Jeffrey Moussaieff Masson, Il maiale che cantava alla luna, 2003

    Colà vedete quei due colombi | raddoppiare a vicenda i dolci baci, | e non curando l'invide censure | gl'innocenti piacer seguir contenti. 
    Mary Wortley Montagu, Poesie, XVIII sec.

    Come la maggior parte delle creature, il piccione associa velocemente la pressione sul pulsante al premio. Ma quando un timer rilascia un seme ogni venti secondi, il piccione si chiede: "Che ho fatto per meritarlo?". Se in quel momento sbatteva le ali, continuerà a farlo convinto che le sue azioni abbiano avuto un'influenza diretta sugli accadimenti: è definita "superstizione del piccione".
    Nemo Nobody (Jared Leto), in Jaco Van Dormael, Mr. Nobody, 2009

    Anche la vita è un istante soltanto, | soltanto un dissolversi | di noi stessi in tutti gli altri, | come offertici in dono. || Solo uno sposalizio che dal basso | irrompe dentro le finestre, | solo una canzone, solo un sogno, | solo un colombo azzurrognolo. 
    Boris Pasternak, Lo sposalizio, Poesie, XX sec.

    Esser civile, vuol dire proprio questo: − dentro, neri come corvi; fuori, bianchi come colombi; in corpo fiele; in bocca miele.
    Luigi Pirandello, L'uomo, la bestia e la virtù, 1919

    I maschi dei piccioni si avvicendano alle loro femmine nella cura delle uova scaldandole e imbeccano per primi i neonati; inoltre, il piccione colpisce con il becco la sua femmina se si è allontanata per troppo tempo, e la riconduce alle uova e ai piccoli. 
    Plutarco, De sollertia animalium, II sec.

    Così come si beccano i colombi si vorrebbero mordicchiar gli sposi.
    William Shakespeare, Come vi piace, ca. 1600

    Incrocio tra un colombo viaggiatore e un picchio: non soltanto porta la missiva a destinazione, ma bussa anche alla porta.
    Leonardo Tore (fonte sconosciuta - segnalala ad Aforismario)

    Tre modelli per l'uomo: 1) Il cane, che ci insegna, anche con la morte, a testimoniare l'Amore e la fedeltà. 2) Il piccione viaggiatore, che ci insegna a portare a compimento anche le più rischiose imprese attraverso i mari, monti e sconfinate pianure, sfidando tempeste e uragani. 3) La formica, che ci insegna a lavorare per l'incerto domani.
    Amadeus Voldben (Amedeo Rotondi), Pensieri per una vita serena, 2008 (postumo)

    Se la sua offerta al Signore è un olocausto di uccelli, offrirà tortore o colombi. Il sacerdote li offrirà all'altare, ne staccherà la testa, che farà bruciare sull'altare, e il sangue sarà spruzzato sulla parete dell'altare. Poi toglierà il gozzo con le sue immondezze e lo getterà al lato orientale dell'altare, dov'è il luogo delle ceneri. Dividerà l'uccello in due metà prendendolo per le ali, ma senza separarlo, e il sacerdote lo brucerà sull'altare, sulla legna che è sul fuoco, come olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore.
    Levitico, Antico Testamento, VI-V sec a.e.c.

    Il colmo per un piccione? Avere la pelle d'oca.
    Anonimo

    Proverbi sui Colombi
    • Chi sta sotto la piccionaia gli casca sempre qualche merda addosso.
    • Chi tira i sassi in piccionaia non vuol mangiare piccioni.
    • Colombo grasso non va lontano.
    • Colombo viaggiatore ha vari nidi.
    • Dove ci son piccioni, piccioni arrivano.
    • Dove ci son piccioni arrivano i falchi.
    • Dove son fave son piccioni e dove son piccioni son falchi.
    • Due colombi insegnarono a baciare.
    • È il governo dei piccioni: chi becca, becca.
    • Falco col gozzo pieno lascia volare i colombi.
    • Finché metti grano nella piccionaia i piccioni non se ne andranno.
    • Il brodo di piccione manda il male in perdizione. [1]
    • Il colombo che rimane in colombaia è al sicuro dal falco.
    • Il colombo mangia oro e cacca piombo.
    • Il colombo porta e la colomba rassetta.
    • Il furbo sa prendere due piccioni con una fava.
    • Meglio un piccione in mano che un fagiano al bosco.
    • Meglio un piccione nel tegame che una dozzina sul tetto.
    • Non si vide mai colombo solo.
    • Piccione di primo salto, e gallina di primo canto fagli la festa come a un santo.
    • Quando il colombo ha il gozzo pieno, le vecce gli sembrano amare.
    Prendere due piccioni con una fava.
    Modo di dire [2]

    Note
    1. Il brodo di piccione fu ritenuto, fin dall'antichità, una medicina e un corroborante che veniva dato ai malati in molte occasioni. Racconta una leggenda che, essendo Eva caduta malata, di giorno in giorno deperiva. Il Signore la vide dal cielo ed ebbe paura che si estinguesse il genere umano, per cui le dette una cassetta dove erano raccolte tutte le medicine del mondo: bastava aprirla perché ne venisse fuori il rimedio adatto alla malattia. Eva apri la cassetta e subito ne volo` fuori un piccione e, col suo brodo, torno` in poche ore perfettamente sana. Un giorno Caino e Abele, ancora bambini, trovarono la cassetta e ci cominciarono a giocare. Tanto fecero che si rovesciò e le medicine si sparsero sulle erbe che, da quel giorno, ebbero essenze salutari; e dunque di sicuro rimase solo il brodo di piccione. [Carlo Lapucci, Dizionario dei proverbi italiani © Mondadori 2007].
    2. Prendere due piccioni con una fava: modo di dire abbastanza diffuso, il cui significato è quello di ottenere un duplice vantaggio con poca fatica. Il riferimento è a un metodo di caccia al piccione selvatico, in cui si usava come esca una fava legata a un filo fissato a terra.
    3. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni su: UccelliColomba - Gabbiano - Rondine