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Aforismi, frasi e citazioni di Arthur Schnitzler

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Arthur Schnitzler (Vienna 1862 - 1931), drammaturgo, scrittore e aforista austriaco. Tra le peculiarità della scrittura di Arthur Schnitzler vi è l'uso dell'artificio narrativo conosciuto come "monologo interiore", al quale egli fece spesso ricorso nelle sue opere per descrivere lo svolgersi dei pensieri dei suoi personaggi. Inoltre, Schnitzler possedeva una straordinaria capacità di cogliere in profondità alcuni aspetti della psicologia umana, tanto da conquistarsi il sincero apprezzamento da parte di Sigmund Freud.

Tra le opere più note di Schnitzler si possono ricordare: La signorina Else (Fräulein Else, 1924) e Doppio sogno (Traumnovelle, 1926). La maggior parte delle seguenti citazioni di Arthur Schnitzler sono tratte dalla sua raccolta aforistica Il libro dei motti e delle riflessioni (Buch der Sprüche und Bedenken, 1927), libro che non può mancare nella biblioteca di ogni appassionato di scrittura aforistica.
L'ostinazione è l'unica forza del debole... e una debolezza in più.
(Arthur Schnitzler)
Al pappagallo verde
Der grüne Kakadu, 1899

Una giovinezza che non si gode è come un volano che si lascia per terra, nella sabbia, invece che lanciarlo in aria.

La contessina Mitzi
Komtesse Mitzi, 1909

Noi miseri mortali non possiamo mai pretendere di sapere come si giudichi lassù una vicenda umana.

Il vasto dominio
Das weite Land, 1911

Noi cerchiamo, per quanto possibile, di far ordine dentro di noi, ma quest'ordine è sempre qualcosa di artificioso. Lo stato naturale è il caos.

La signorina Else
Fräulein Else, 1924

Sono così sola. Terribilmente sola, tanto che nessuno può immaginare la mia solitudine. Amore mio, io ti saluto. Chi sei? Ti saluto mio promesso sposo! Ma chi sei?...

Doppio sogno
Traumnovelle, 1926

Nessun sogno [...] è soltanto un sogno.

Mai indagare il futuro.

Sebbene la loro unione si fondasse su una perfetta compenetrazione di sentimenti e di idee, sapevano tuttavia che ieri li aveva sfiorati, e non per la prima volta, un’ombra di avventura, di libertà e di pericolo; trepidamente, tormentandosi, cercarono con sleale curiosità di carpirsi confessioni e, concentrandosi con angoscia sulla loro vita intima, ognuno ricercò in sé qualche fatto anche insignificante, qualche avvenimento anche inconsistente, che potesse esprimere l’ineffabile e la cui sincera confessione riuscisse a liberarli da una tensione e da una diffidenza che cominciavano a diventare a poco a poco insopportabili.

Il libro dei motti e delle riflessioni
Buch der Sprüche und Bedenken, 1927

A volte rappresenta un tradimento peggiore verso la donna amata tenere tra le braccia lei anziché un'altra.

Anche quelli che ci amano e ci onorano non si sentono a loro agio accanto a noi prima di aver scoperto il nostro punto debole.

Chi crede in Dio può rivolgergli le sue preghiere, per chi lo conosce la preghiera si chiama lavoro.

Ciò che logora più rapidamente e nel modo peggiore la nostra anima è perdonare senza dimenticare.

Com'è deliziosa la solitudine, quando sappiamo che da qualche parte nel mondo, fosse anche a grande distanza, qualcuno si strugge per noi. Ma questa può ancora dirsi solitudine? Non è piuttosto quella forma molto comoda e molto irresponsabile di socievolezza che sa soltanto chiedere e prendere senza mai dare qualcosa, anzi senza riconoscere neppure i propri obblighi?

Credo alla tua saggezza solo quando viene dal cuore, e alla tua bontà solo quando viene dalla ragione.

Dilettante è chi non è all'altezza delle proprie idee, ma ne va orgoglioso.

È sempre meglio tendersi freddamente la mano sopra il profondo abisso di un'eterna estraneità piuttosto che abbracciarsi commossi sopra i gorghi ingannevoli della comprensione.

È una tendenza innata dell'uomo rilevare un'altissima percentuale di colpa nelle disgrazie che toccano agli altri, e vedere nelle proprie solo la fatalità.

Essere pronto è molto, saper attendere è meglio, ma sfruttare il momento è tutto.

Esistono molti generi di fuga dalle responsabilità: c'è una fuga nella morte, una fuga nella malattia e infine una fuga nella stupidità. Quest'ultima è la meno pericolosa e la più comoda, perché anche per le persone sagge la strada non è di solito così lunga come amerebbero pensare.

Fare una passeggiata lungo la riva del mare e annegare in una pozzanghera lì accanto: ecco un destino davvero tragicomico.

Guardati dalle persone modeste: non immagini con quale commosso orgoglio coltivano le loro debolezze.

Il cuore è fatto per amare e per odiare, per gioire e per soffrire, per esultare e per piangere. Ma quando si sforza di comprendere - cosa che spetta soltanto all'intelletto - pecca contro la sua stessa natura; e se poi crede di comprendere non fa altro che ingannare sé stesso e finisce per rovinarsi.

In una relazione morbosa dobbiamo interpretare anche l'indizio più irrilevante come sintomo della malattia, allo stesso modo che in un organismo ammalato.

Ingannare per una precisa ragione significa quasi essere fedeli.

L'ostinazione è l'unica forza del debole... e una debolezza in più.

La concezione tragica del mondo, vista dalle altezze dell'umorismo, sembra in ogni caso comunque ristretta, se non ridicola o addirittura assurda.

La politica è l'argomento prediletto di ignoranti e chiacchieroni, la religione l'argomento prediletto di chi non ha altro a cui pensare e dei codardi. Come professione, la politica è per i duri di cuore e gli irresponsabili, la religione è fatta apposta per i poveri di spirito e gli ipocriti.

La pretesa di amare il proprio nemico è altrettanto immorale, in senso lato, della pretesa di una castità assoluta, e altrettanto irrealizzabile per persone normali.

Lamentarsi? No, essere attivo! Deplorare? No, essere soccorrevole! Accusare? No, correggere!

Le nature eternamente scontente sono quelle che vengono colte da una noia mortale nel corso di un'esperienza pur importante, perché in ispirito l'hanno già consumata da tempo. Chi sa veramente godersi la vita, invece, è grato per le modeste sorprese che sono solite attenderlo, o che quanto meno sa di potersi attendere, anche nell'esperienza più insignificante.

Le persone che vogliono sempre essere le più intelligenti sono costrette da questo sforzo incessante a impiegare l'intelletto con una tale intensità che alla fine, di solito, si ritrovano a essere state le più stupide.

Le relazioni umane somigliano agli uomini anche in questo, che poche sanno adattarsi all'inevitabile, a sopportare con dignità dolore e vecchiaia e a morire in bellezza.

Ma perché mai l'indulgenza del prossimo la consideriamo per lo più stupidità, e la nostra invece bontà... la bontà degli altri una debolezza e la nostra un segno di nobiltà d'animo?

Miserabile chi vive non la propria vita ma la propria autobiografia.

Nel cuore di ogni aforisma, per quanto nuovo o addirittura paradossale voglia apparire, pulsa un'antichissima verità.

Nessuno al mondo è più povero del ricco incapace di dissipare.

Non avere alcun motivo per mentire non significa necessariamente essere sincero.

Non è una cortesia voler portare il bastone a un paralitico.

Ogni relazione amorosa conosce tre stadi che trapassano inavvertitamente l'uno nell'altro: il primo, nel quale si è felici anche tacendo; il secondo, nel quale tacendo ci si annoia, e il terzo nel quale il silenzio, avendo per così dire preso forma, si erge tra i due innamorati come un malvagio nemico.

Perdere un'illusione significa arricchirsi di una verità. Ma chi lamenta la perdita non è stato degno del guadagno.

Predicare l'amore del prossimo non è necessariamente una prova di bontà o di saggezza, spesso indica labilità emotiva, se non addirittura debolezza di testa.

Puoi impedire a un uomo di rubare, ma non di essere un ladro.

Rapporti umani deteriorati, e in modo particolare le relazioni amorose, hanno talvolta, come i nobili decaduti, un loro orgoglio da accattoni, ridicolo o anche commovente, che dobbiamo in ogni caso rispettare e soprattutto non ferire con una partecipazione troppo ostentata.

Quando l'odio diventa vile si mette in maschera, va in società e si fa chiamare giustizia.

Quante volte consideriamo inconciliabilità di opinioni ciò che è soltanto diversità di temperamento.

Saggezza di vita significa: dare importanza alle cose per quanto possibile, ma non prenderne completamente sul serio neanche una.

Se la fedeltà non è un regalo in contraccambio, allora è il più folle degli sperperi.

Se magnificate il Dio senza la cui volontà nemmeno un passero cade dal tetto, perché picchiate il ragazzo che lo abbatte?

Siamo veramente spietati solo verso le persone che sappiamo di non poter mai perdere.

Solo la direzione è reale, la meta è sempre fittizia, anche la meta raggiunta... anzi soprattutto questa.

Ti lamenti che non gli hai fatto niente di male, eppure lui medita vendetta? Non c'è motivo di stupirsi. Il rancore che ti serba non è dovuto a una tua colpa, ma alla sua cattiva coscienza.

Un destino tragicomico: sapere che la propria vita è distrutta e non avere nessuno sulla cui spalla si vorrebbe sfogarsi piangendo se non chi ha appunto operato quella distruzione.

Libro di Schnitzler consigliato da Aforismario
Il libro dei motti e delle riflessioni 
Traduzione: Claudio Groff 
Editore: BUR Rizzoli, 2002 

Medico, scrittore, psicologo che anticipa nelle sue opere alcune fondamentali concezioni di Freud, Schnitzler è uno degli autori più significativi del fine secolo austriaco. Tra il 1924 e il 1927 Schnitzler riordina con passione aforismi vecchi e nuovi in cui racchiude, col gusto del frammento che caratterizza il suo pensiero, una visione del mondo e una poetica. Il libro viene pubblicato con grande successo: duemila esemplari sono esauriti in pochi giorni e l'accoglienza della critica è entusiastica. Piace lo stile, la ricchezza dei temi, la varietà delle prese di posizione su problemi artistici, morali e religiosi, le relazioni tra i sessi, la società del tempo, giudicata da Schnitzler con rigore e ironia. Si precisa così un'immagine più netta della personalità dell'autore, che decide di mostrare carattere, valori e debolezze senza ipocrisie né autocompiacimento.

Frasi e aforismi di Hugo von Hofmannsthal

Selezione dei migliori aforismi e delle frasi più significative di Hugo von Hofmannsthal (Vienna 1874 - Rodaun 1929), scrittore, drammaturgo e aforista austriaco. Gli aforismi di Hofmannsthal riportati in questa pagina sono tratti da Il libro degli amici (Buch der Freunde) pubblicato nel 1922.
Il presente è il lato assolutamente doloroso dell'esistenza,
ma soltanto provvisorio. (Hugo von Hofmannsthal)

Andrea o i ricongiunti
Andreas oder die Vereinigten, 1913

Prima diventare capace d'amore, poi imparare che spirito e corpo sono una cosa sola.

Il libro degli amici
Buch der Freunde, 1922
© Adelphi 1996 - Selezione Aforismario

Amore e odio di se stessi sono le più profonde tra le forze produttive del mondo.

Anche l'antropocentrismo è una sorta di campanilismo.

Bisogna credere interamente in qualcuno per fidarsi veramente di lui nei singoli casi.

Come sentiamo, così vogliamo essere sentiti.

Come si è leggeri di fronte a ciò che colpisce gli altri. Ad esempio, la sorte di un grande cantante che perda la voce nella sua giovinezza è di una crudeltà inimmaginabile. Egli ha posseduto ciò che lo elevava sopra tutti e insieme lo rendeva a tutti grato. Lo perde d’un colpo, e ciò che resta è un guscio vuoto che vagherà ancora trenta o quarant'anni sulla terra.

Di tanti vuoti è costruita la pienezza dell'esistenza umana.

Gli amici non sono né molti né pochi, ma in numero sufficiente.

I bambini sono divertenti proprio perché si possono divertire con poco.

I caratteri semplici, non i complessi, sono difficili a capire.

I più pericolosi dei nostri pregiudizi regnano in noi contro noi stessi. Dissiparli è creatività.

Il genio crea concordanza tra il mondo in cui vive e il mondo che vive in lui.

Il peggiore stile nasce quando si imita qualcosa e allo stesso tempo si tiene a far sapere che ci si sente superiori a ciò che si è imitato.

Il presente è il lato assolutamente doloroso dell'esistenza − ma soltanto provvisorio.

In ogni uomo abita una sua propria innocenza.

L'egoismo non pecca tanto nelle azioni quanto nell'incomprensione.

L'età dell'uomo, vista dal di dentro, è eterna giovinezza.

L'uomo comprende tutto, salvo ciò che è perfettamente semplice.

L’uomo scopre nel mondo solo quello che ha già dentro di sé; ma ha bisogno del mondo per scoprire quello che ha dentro di sé; a questo sono però necessarie l’azione e la sofferenza.

La morte stessa non è, per chi vi rifletta, cosa così seria come il matrimonio.

La più pericolosa sorte di stupidità è un'acuta intelligenza.

La profondità va nascosta. Dove? Alla superficie.

La stupidaggine degli intelligenti, la goffaggine dei raffinati, dove hanno radice? Nella smania sfrenata d'imitazione.

La vita è integrale conciliazione dell'inconciliabile.

Lasciare una donna amata è segno di fantasia esaurita.

Le circostanze hanno meno potere di farci felici o infelici di quel che non si creda; ma l'anticipazione di circostanze future nella fantasia, un potere immenso.

Lo spirito sano cerca il reale, e l'insano si attacca all'irreale.

Non esistono due uomini al mondo che una indiscrezione diabolicamente escogitata non possa far diventare nemici mortali.

Non già conoscere molte cose, ma mettere molte cose in contatto, questo è uno dei primi gradini dello spirito creativo.

Non l'azione macchia chi la compie; solo chi la compie macchia l'azione.

Non siamo tanto più poveri quanto più siamo al sicuro, tanto più ricchi quanto più siamo esposti al pericolo? – non ci si deve esporre sempre di nuovo? Non aleggia un fiato di morte e di disfacimento su tutti quegli istituti dove la vita viene posposta al meccanismo della vita; negli uffici, nelle scuole pubbliche, nell'esercizio sicuro della funzione dei sacerdoti e via dicendo?

Pochissimi sono coloro che hanno veramente voluto, anche un attimo solo della loro vita, o veramente amato.

Riconoscere il merito è più difficile che entusiasmarsi.

Se l’amore ha uno ‘scopo’, in senso trascendentale, dovrebbe essere che nel suo fuoco l’uomo, che continuamente si scompone in parti sempre più intime, si fonde in una unità.

Si hanno un po' meno amici di quanto si supponga, ma un po' più di quanto si sappia.

Solo da ciò che sembra perfettamente chiaro, da toccare con mano, può procedere l'alta virtù del mistero.

Tutto ciò che è creduto, esiste, e soltanto questo.

Una certa dose d'orgoglio è un utile ingrediente del genio.

Una intelligenza ordinaria è simile a un cattivo cane da caccia, che trova rapidamente la traccia di un pensiero e rapidamente la perde; una intelligenza fuori del comune è simile a un segugio che non si lascia sviare dalla traccia fino a che non abbia raggiunto la preda.

Una piuma può tornire un ciottolo, se la conduce la mano dell'amore.

Libro di Hofmannsthal consigliato da Aforismario
Libro di Hugo Hofmannsthal
Il libro degli amici 
Curatrice: Gabriella Bemporad 
Editore: Adelphi, 1996 

Il libro degli amici di Hofmannsthal è composto di una scelta di suoi aforismi – forma congeniale a scrittori, come lui, alieni da un pensiero sistematico –, e di pensieri e massime tratti da opere di altri autori, per lo più del passato, molto spesso attinti, gli uni e gli altri, non al puro pensiero, ma alla vita stessa, cioè a colloqui, lettere, diari. Ma da tutti parla l’autorità – che l’urbanità rende appena avvertibile – di chi ha raggiunto e fissato il luogo e le dimensioni del proprio spazio. Il libro degli amici fu pubblicato per la prima volta nel 1922 dallo stesso Hofmannsthal in un'edizione per bibliofili di soli 800 esemplari, palesemente destinata a una cerchia di "amici" lettori di particolare qualità. Questa traduzione si fonda tuttavia sulla seconda edizione, curata nel 1929 da Rudolf Alexander Schröder e arricchita da una serie di aforismi tratti dalle carte inedite dello scrittore.

Note
Leggi anche le citazioni degli scrittori e aforisti austriaci: Peter AltenbergKarl Kraus - Arthur Schnitzler

Aforismi e "voci" di Antonio Porchia

Selezione dei migliori aforismi e delle frasi più poetiche di Antonio Porchia (Conflenti 1885 - Olivos 1968), scrittore e aforista italo-argentino. Nel 1902, dopo la morte del padre, Antonio Porchia emigra dalla Calabria con la famiglia e si trasferisce in Argentina, per stabilirsi a Buenos Aires. Qui, dopo non pochi sacrifici, raggiunge una certa stabilità economica e lavorativa, che gli consente di dedicarsi ai suoi interessi culturali.

Nel 1938 Porchia pubblica alcuni suoi aforismi, che lui chiama "voci", sulla rivista La Fragua. L'apprezzamento ricevuto da amici e intellettuali, lo incoraggia alla pubblicazione dei suoi pensieri in un libro, che esce nel 1943 col titolo di Voces (Voci). 

Il libro suscita l'interesse del critico francese Roger Caillois, che lo traduce in francese nel 1949 e contribuisce a farlo conoscere anche in Europa. Negli anni successivi, l'opera di Porchia è tradotto in diverse lingue e riceve i giudizi positivi di noti critici e scrittori come André Breton: "Il pensiero più duttile di espressione spagnola è, per me, quello di Antonio Porchia"; Octavio Paz: "Una figura capitale della letteratura ispanoamericana. Capitale proprio per la sua marginalità"; Jorge Luis Borges, Roberto Juarroz, Henry Miller e altri.

Nella presentazione dell'edizione italiana di Voci, edita da Il Melangolo nel 1994, Ernesto Franco scrive: 
"Porchia è stato scambiato per un poeta, mentre è tutt'altro: senza dubbio un moralista, e soprattutto - non per i temi, il tono, la visione del mondo, ma per la logica concettuale - un dolente umorista. L'idea di linguaggio che sta sottesa a tutte le voci è quella di un umorismo intento a operare con "l'assurdità delle significazioni... il non senso delle designazioni'. Certo, l'effetto che ne deriva non è quello solito della battuta - il riso o il sorriso -, ma piuttosto quel lo dello spaesamento logico all'interno del fluire consueto del linguaggio quotidiano, lo scacco matto nel bel mezzo di una partita tranquilla: il giocatore incredulo riflette e deve ammettere che ciò che sta sotto i suoi occhi è possibile".
Qui di seguito sono riportate le più significative di queste "voci", che hanno la particolarità di far risuonare la loro eco nell'animo del lettore anche molto tempo dopo averle lette.

Foto di Antonio Porchia
Si vive con la speranza di arrivare a essere un ricordo. (Antonio Porchia)

Voci
Voces, 1943 - Selezione Aforismario

 A volte, di notte, accendo una luce, per non vedere.

Alcune cose diventano tanto nostre che le dimentichiamo.

Chi fa un paradiso del suo pane, della sua fame fa un inferno.

Chi mi tiene sospeso a un filo non è forte; forte è il filo.

Ci sono dolori che hanno perduto la memoria e non ricordano perché sono dolori.

Ci sono sogni che hanno bisogno di riposo.

Ciò che c'è fuori di me è una imitazione mal fatta di ciò che c'è dentro di me.

Credo che i mali dell'anima siano l'anima. Perché l'anima che si guarisce dai propri mali, muore.

Diranno che sei su una strada sbagliata, se sei sulla tua strada.

Ferire il cuore è crearlo.

Hanno pietà delle vittime, le vittime.

Il mio gran giorno venne e se ne andò, non so come. Perché non passò per l'alba venendo né per il crepuscolo andandosene.

Il ricordo è un poco di eternità.
[El recuerdo es un poco de eternidad].

Il sole illumina la notte, non la converte in luce.

Il timore della separazione è tutto ciò che unisce.

L'albero è solo, la nube è sola. Tutto è solo quando io sono solo.

L'umanità non sa ormai dove andare, perché nessuno la aspetta: neppure Dio.

L'uomo giudica tutto dal minuto presente, senza comprendere che giudica solo un minuto: il minuto presente.

L'uomo non va da nessuna parte. Tutto viene all'uomo, come il domani.

L'uomo vorrebbe essere un dio, senza la croce.

La mia voce mi dice: "Così è tutto". E l'eco della mia voce mi dice: "Così sei tu"

La perdita di una cosa ci tormenta finché non la perdiamo tutta.

Le catene che più ci incatenano sono le catene che abbiamo rotto.

Maggior pianto che piangere è veder piangere.

Mi si apre una porta, entro e mi ritrovo con cento porte chiuse.

Nessuna sorte è migliore. Perché non esiste nessuna sorte che non vorrebbe essere migliore.

Non hai nulla e mi daresti un mondo. Ti devo un mondo.

Non mi parlare. Voglio stare con te.

Nulla non è solo nulla. È anche il nostro carcere.

Ogni cosa esiste grazie al vuoto che la circonda.

Parole che mi dissero in altri tempi, le sento oggi.

Perché credi di avermi capito hai smesso di capirmi.

Poiché mi preparo solo per ciò che dovrebbe accadermi, non mi trovo preparato per ciò che mi accade. Mai.

Prima di percorrere la mia strada io ero la mia strada.

Può esserci un deserto dove c'è luce; dove c'è notte, no.

Quando mi sembra che tutto sia senza di me, quanto straordinario mi sembra tutto!

Quando non sono fra le nuvole, sono come perduto.

Quanto ho perduto lo trovo a ogni passo e mi ricorda che l'ho perduto.

Quanto meno uno crede essere, più sopporta. E se crede di essere nulla, sopporta tutto.

Se non alzi gli occhi, crederai di essere nel punto più alto.

Sei quanto hanno bisogno di te, non quanto sei.

Si vive con la speranza di arrivare ad essere un ricordo.
[Se vive con la esperanza de llegar a ser un recuerdo].

Situato su qualche lontana nebulosa faccio ciò che faccio, affinché l'universale equilibrio di cui sono parte non perda l'equilibrio.

Solo alcuni arrivano a nulla, perché il percorso è lungo.

Sono arrivato a un passo da tutto. E qui me ne rimango, lontano da tutto, di un passo.

Temere non umilia tanto come essere temuto.

Trattami come devi trattarmi, non come merito di essere trattato.

Tutti i miei pensieri sono uno solo. Perché non ho mai smesso di pensare.

Tutto è nulla, ma dopo. Dopo aver sofferto tutto.

Un cuore grande si riempie con molto poco.

Uomini e cose, salgono, scendono, si allontanano, si avvicinano. Tutto è una commedia di distanze.

Libro di Antonio Porchia consigliato
Libro di Antonio Porchia
Voci
Autore: Antonio Porchia
Traduzione: Ernesto Franco
Editore: Il Melangolo, 1994

"Il pensiero più duttile di espressione spagnola - ha scritto André Breton - è, per me, quello di Antonio Porchia". E duttile, acrobatico e leggero deve essere anche il lettore di questo libretto, opera di "una figura capitale della letteratura ispanoamericana. Capitale proprio per la sua marginalità", come ha detto Octavio Paz. Forse poeta, senza dubbio moralista, ma soprattutto dolente umorista, Antonio Porchia disegna nelle sue Voci microcosmi linguistici che valgono quanto una storia o una confessione, ma hanno la velocità di una battuta. Il senso e il non senso della nostra idea di vita e di realtà vi si incontrano per un istante e provocano nel lettore una misurata certezza nell'esistenza dell'assurdo.

Note
Leggi anche gli aforismi degli autori italiani: Giorgio ColariziEmilio RoncatiCamillo Sbarbaro

Frasi e citazioni di Anne Sophie Swetchine

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Anne Sophie Swetchine, nata Sofia Petrovna Soymonova, (Mosca 1782 - Parigi 1857), mistica russa famosa per il suo salone di Parigi al numero 71 di Rue Saint-Dominique. Le opere e le lettere di Anne Sophie Swetchine sono state pubblicate postume, tra il 1860 e il 1861, dalla sua amica Falloux.
Una donna che non è stata bella, non è stata mai giovane.
(Anne Sophie Swetchine)
Frasi e citazioni
Selezione Aforismario

Avere delle idee è raccogliere fiori; pensare è tesserli in ghirlande.

C'è della gente che non parla mai di sé per pensarvi continuamente.

Ci si aspetta di tutto, ma non si è mai preparati a nulla.

Gli anni non fanno dei saggi, fanno appena dei vecchi.

Gli uomini sono più ottusi che perversi, e i cattivi sono anche più ciechi che cattivi.

I caratteri passionali raggiungono lo scopo soltanto dopo averlo sorpassato.

I viaggi sono la parte frivola della vita delle persone serie, e la parte seria della vita delle persone frivole.
[Les voyages sont la partie frivole de la vie des gens sérieux et la partie sérieuse de la vie des gens frivoles].

Il pentimento è un rimorso accettato.

L'ideale dell'amicizia è di sentirsi uno e di rimanere due.
[L'idéal de l'amitié c'est de se sentir un et de rester deux].

L'insegnamento di Cristo si rivolge particolarmente ai colpevoli e ai deboli; (ohimè! tutti gli uomini appartengono all'una o all'altra di queste due classi!); la sua religione chiama specialmente i tribolati: ecco perché è universale.

La generosità crede sempre che debba quello che dona.

Le catene che ci ostacolano di più sono quelle di cui sentiamo meno il peso.

Mai due persone hanno letto il medesimo libro o guardato lo stesso quadro.

Non si perdona mai abbastanza, ma si dimentica troppo.

Quante persone sono come i cani, che vanno in cerca di un padrone!

Se la giovinezza è il più bello dei fiori, la vecchiaia è il frutto più delizioso.
[Si la jeunesse est la plus belle des fleurs, la vieillesse est le plus savoureux des fruits].

Spesso si raddrizzano gli altri, semplicemente camminando diritti.

Tutto sommato, quel che costa meno fatica è il lavoro.

Un nemico malvagio è meglio di un amico maldestro.

Una donna che non è stata bella, non è mai stata giovane.
[Une femme qui n'a pas été jolie n'a pas été jeune].

Note
Vedi anche frasi e citazioni di: Lou von Salomé - Edith Stein - Simone Weil

Frasi e aforismi di Gabriel Laub

Selezione di aforismi e di frasi satiriche di Gabriel Laub ((Bochnia 1928 - Amburgo 1998), scrittore, giornalista e aforista polacco. Gabriel Laub trascorre la sua infanzia a Cracovia, ma nel 1939, a causa dell'invasione tedesca, è costretto a rifugiarsi in Unione Sovietica con la famiglia a causa delle sue origini ebraiche. Finita la Seconda Guerra Mondiale, si trasferisce a Praga dove studia giornalismo e dove lavora come redattore e scrittore fino al 1968.

Conclusasi la Primavera di Praga, Laub si trasferisce ad Amburgo, dove pubblica le sue raccolte di aforismi in tedesco: Verärgerte Logik (1969), Enthüllung des nackten Kaisers. Satire in Begriffen (1970, Ur-Laub zum Denken. Satire in Begriffen (1972), Doppelfinten (1975), Erlaubte Freiheiten (1975), Denken erlaubt (1977), Alle Macht den Spionen (1978), Das Recht, recht zu haben (1982), Der Aufstand der Dicken (1983), Gespräche mit dem Vogel. (1984), Denken verdirbt den Charakter. (1984), Mein lieber Mensch (1987), Unordnung ist das ganze Leben. (1992).

In Italia, Gabriel Laub ha avuto meno fortuna del suo connazionale Stanisław Jerzy Lec, ma rispetto a questi, la qualità dei suoi aforismi non è per nulla inferiore.

Foto di Gabriel Laub
Se un innocente viene condannato è colpa sua:
avrebbe dovuto commettere qualche delitto. (Gabriel Laub)

Aforismi
Selezione Aforismario

A chi non ha imparato un mestiere restano solo due possibilità: o diventare un tuttofare o abbracciare la carriera politica.

Amare l'umanità? Prova a iniziare con una sola persona.

Chi non pensa ritiene che nessuno pensi. Chi pensa lo sa.

Chi si sposa per soldi, almeno ha un motivo ragionevole.

È pericoloso che una teoria sbagliata diventi corretta nelle mani sbagliate.

È una calunnia che i giornali non stimolino i propri lettori al pensiero. Di certo li portano ai cruciverba.

Giornalista: uno scrittore, la cui immaginazione creatrice è limitata dalla realtà.

Gli uomini onesti si lasciano corrompere in un solo caso: ogniqualvolta se ne presenti l'occasione.

Il computer è così veloce perché non pensa.

Il futuro della letteratura è nell'aforisma. Non può essere riprodotto in un film.

Il pessimista prudente commette suicidio gettandosi davanti all'ambulanza.

Il segno del vero amore è che passa. L'amore eterno è solo un'illusione d'amore

Il valore di un vero messaggio può essere detto in due righe. Il resto è costituito da dichiarazioni vaghe.

In un regime totalitario gli idioti ottengono il potere con la violenza e gli intrighi; in una democrazia, attraverso libere elezioni.

Foto di Gabriel Laub
Ogni potere proviene dal popolo, e non gli viene più restituito. (Gabriel Laub)

L'aforisma è riconosciuto come genere letterario: i critici certamente non lo comprendono ancora, ma già lo contestano.

L’aforisma ha un vantaggio su ogni altro genere letterario: non lo si mette da parte prima di averlo letto fino alla fine.

L’aforisma: una tragedia rimpicciolita.

L’aforisma viene molto apprezzato, tra l’altro perché contiene mezza verità, cioè una percentuale non indifferente.

L'inferno è il privilegio dei credenti.

La carriera di molte attrici è cominciata con un ruolo nella vita del regista.

La fantasia è quella cosa che certe persone non riescono neanche a immaginare.

La massima forma d'egoismo è l'amore. Non amiamo i nostri partner, ma soltanto la loro capacità di amare noi.

La morale assoluta: tutto è vietato.

La pace è quando sparano da qualche altra parte.

La verità vince sempre. Perché le vittorie sono sempre vere.

Le donne sono più belle di quanto sembrano.

Le teorie sono state inventate per delle ragioni pratiche.

Lo schiavo non vuole diventare libero. Vuole diventare il capo degli schiavi.

Lo zero arrossì lusingato. Qualcuno gli aveva detto: «Lei è lo zero più grande del mondo».

Ogni potere proviene dal popolo, e non gli viene più restituito.
[Wszelka władza wychodzi z ludu i nigdy do niego nie wraca].

Ogni uomo ha bisogno di almeno tre donne: la mamma, la moglie, e una terza che lo ritenga un uomo.

Santi: persone che hanno fatto carriera dopo la loro morte.

Se un innocente viene condannato è colpa sua: avrebbe dovuto commettere qualche delitto.

Soltanto chi è sicuro di sé può essere modesto.

Una vacanza in famiglia è la continuazione della guerra tra i coniugi in un altro territorio.

Uno stupido è un idiota che non ha fatto carriera.

Uomo: una scimmia che è scappata attraverso le maglie della censura.

Note
Leggi anche gli aforismi degli autori polacchi: Andrzej CoryellStanisław Jerzy Lec

Aforismi, frasi e citazioni di Enrique Jardiel Poncela

Selezione di frasi e aforismi di Enrique Jardiel Poncela (Madrid 1901-1952), scrittore, drammaturgo e aforista spagnolo. Le seguenti citazioni di Enrique Jardiel Poncela sono tratte da Massime minime (Máximas mínimas, 1937), una raccolta di aforismi d'intelligente umorismo. Come afferma Poncela: "L'umorismo è il padre di tutto, poiché è l'essenza concentrata di tutto e perché colui che fa l'umorismo pensa, conosce, osserva e sente".
Ci sono due modi per conquistare la felicità: uno è fare l'idiota,
l'altro è esserlo. (Enrique Jardiel Poncela)
Massime minime
Máximas mínimas, 1937
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Aforismario]

A colui che si dedica alla scrittura in modo che gli altri lo leggano, è troppo chiedergli di leggere ciò che gli altri scrivono.

Chi perde una donna non sa quello che guadagna.

Ci sono due modi per conquistare la felicità: uno è fare l'idiota, l'altro è esserlo.

Ci sono persone che chiamano destino i loro errori.

Ciò che veramente desidera colui che chiede la mano di una donna, è il resto del corpo.

Dicesi esperienza una catena di errori.

È più costoso vestire una donna che spogliarla.

I morti sono persone fredde.

I problemi dell'amore si risolvono quasi sempre con la "regola del tre".
[Los problemas del amor se resuelven casi siempre con la "regla de tres"].

Il bacio di una donna può non lasciare traccia nell'anima, ma ne lascia sempre sul bavero della giacca.

Il caso e l'assurdità giocano ogni giorno  a calcio con il pianeta.

Il cuore è fragile ma è molto ben confezionato.
[El corazón es frágil pero está muy bien embalado].

Il modo più sicuro per perdere un affetto è frequentarlo.

Il patrimonio è un insieme di beni; il matrimonio è un insieme di mali.

La cosa peggiore dell'umanità sono gli uomini e le donne.

La donna sa muovere meglio il corpo che il cervello.

La medicina è l'arte di accompagnare con parole greche al sepolcro.

La morte produce qualcosa di piacevole: le vedove.

L'amicizia, come il diluvio universale, è un fenomeno di cui tutti parlano, ma che nessuno ha mai visto con i propri occhi.

L'amore dà intelligenza agli stupidi e rende stupidi gli intelligenti.
[El amor da inteligencia a los idiotas y vuelve idiotas a los inteligentes].

L'amore è il ponte che va dall'onanismo alla gravidanza.

L'amore è l'unico vaccino contro l'amore.
[El amor es la única vacuna contra el amor].

L'amore è un uomo e una donna che sono d'accordo su un punto e non sono d'accordo su tutti gli altri.

L'amore è una commedia in un atto: quello sessuale.

L'amore si ottiene solo rinunciando.

L'amore tra un uomo e una donna ha due uniche traiettorie: o inizia con una risata per finire in un singulto, o inizia con un giuramento per finire in una bestemmia.

Il valore consiste nel dimenticare i difetti degli altri e nel non nascondere i propri.

La felicità dell'amore risiede nella condiscendenza e nella tolleranza.

La gentilezza provoca l'ingratitudine; per fortuna, la vera bontà consiste nell'essere cattivi per evitare che gli altri cadano nell'orribile vizio di essere ingrati.

Le donne sposate hanno un difetto in più delle donne sole: il marito.

Le donne desiderano rendere tutto eterno, tranne i loro cappelli e i loro vestiti.

Le galanterie compaiono sempre all'inizio e alla fine delle storie d'amore...

Le idee sono nell'aria, come l'acqua, un giorno si condensano e cadono.

L'onestà è un cancro che conduce alla tomba tra le sofferenze della delusione e le pene del pentimento.

L'unica cosa che interessa alle donne della testa di un uomo sono i capelli.

L'uomo ha ogni anno un anno in più; la donna due di meno.

L'uomo pensa, la donna dà da pensare.

L'uomo si sposa con una donna; la donna con una soluzione.

Nella pratica dell'amore niente dovrebbe disgustare; dove inizia il disgusto, l'amore è finito.

Per sopportare le medicine devi essere in buona salute.

Quando hai amato una donna e poi smetti di amarla, puoi fare qualsiasi cosa per lei, ma non amarla di nuovo.

Se i vecchi avessero una vera esperienza di vita, non avrebbero paura di morire.

Sembra più facile morire per una donna che vivere con lei.

Tutti quelli che non hanno niente di importante da dire parlano ad alta voce.

Tutti si esprimono sempre meglio per iscritto... tranne, ovviamente, la maggior parte degli scrittori.

Un fidanzato è un uomo felice che è pronto a smettere di esserlo.

Un uomo che si innamora è sempre un imbecille elevato al cubo.
[Un hombre que se enamora es siempre un imbécil elevado al cubo].

Una donna ti ispirerà un'opera d'arte, ma non ti lascerà realizzarla.

Note
  1. Le massime di Enrique Jardiel Poncela riportate in questa pagina sono state tradotte dallo spagnolo a cura di Aforismario.
  2. Vedi anche aforismi, frasi e citazioni di: Joan Fuster - Ramón Gómez de la Serna

Aforismi, frasi e citazioni di Louis Dumur

Selezione dei migliori aforismi e delle frasi più belle di Louis Dumur (Ginevra 1863 - Neuilly-sur-Seine 1933), romanziere, poeta, drammaturgo e aforista svizzero di lingua francese. Gran parte della carriera letteraria di Louis Dumur si svolge a Parigi, dove collabora al Mercure de France, famosa rivista francese fondata nel 1672. Tra le opere di Louis Dumur possiamo ricordare il romanzo Pauline o la libertà dell'amore (Pauline ou la liberté de l'amour, 1896), che racconta di un'anima femminile oppressa dalle costrizioni familiari e sociali; i racconti: Un coco de génie (1902) e Les trois demoiselles du père Maire (1909), caratterizzati da un vivace umorismo.
Gli aforismi riportati qui di seguito, tradotti dal francese da Aforismario, sono tratti dalla raccolta: Petits aphorismes (Piccoli aforismi), pubblicata nel 1892.
Dalla vita bisogna aspettarsi di tutto e non sperare niente. (Louis Dumur)
Piccoli aforismi
Petits aphorismes, 1892
[Traduzione dal francese a cura di Aforismario]

Bisogna mentire per essere creduti.
[Il faut mentir pour ètre cru].

C'è solo una scusa per l'ingratitudine, ma è buona: l'umiliazione che si prova di essere stati in obbligo.
[Il n'y a qu'une excuse à l'ingratitude, mais elle est bonne: c'est l'humiliation que l'on éprouve d'avoir été obligé].

Ci si pente di una cattiva azione solo dopo averla giudicata inutile.
[On se repent d'une mauvaise action, seulement après qu'elle fût jugée inutile].

Dedicarsi al prossimo è di un cuore nobile e di una piccola mente.
[Se dévouer pour son prochain est d'un noble coeur et d'un petit esprit].

Dire bene non vuol dire fare bene.
[Bien dire ne veut pas dire bien faire].

Dalla vita bisogna aspettarsi di tutto e non sperare niente.
[Il faut tout attendre de la vie et n'en espérer rien].

È l'intolleranza ha creato l'ipocrisia.
[C'est l'intolérance qui a créé l'hypocrisie].

È preferibile vivere la vita che cercare di comprenderla. A volte riusciamo a viverla, ma non riusciamo mai a comprenderla.
[Il est préférable de vivre la vie que de vouloir la comprendre. On réussit quelquefois à la vivre, mais jamais à la comprendre].

Fare del bene non è tutto, bisogna farlo bene.
[Faire le bien n'est pas tout, il faut le bien faire].

Gli uomini raccontano molto più di quanto hanno fatto, e le donne molto meno.
[Les hommes en racontent beaucoup plus qu'ils n'en ont fait, et les femmes beaucoup moins].

I capricci sono le passioni delle persone superficiali.
[Les caprices sont les passions des personnes légères].

Il cuore è un allievo indisciplinato, la ragione un maestro ignorante.
[Le coeur est un élève insubordonné, la raison un maitre ignorant].

Il cuore è una leva potente che deve mettere in azione la ragione.
[Le coeur est un levier puissant que doit mettre en oeuvre la raison].

Il cuore perdona spesso, la ragione qualche volta, l'amor proprio mai.
[Le coeur pardonne souvent, la raison parfois, l'amourpropre jamais].

Il denaro ereditato è più nobile di quello guadagnato.
[L'argent hérité est plus noble que l'argent gagné].

Il divario che separa il bene dal male è facilmente colmato dall'interesse.
[L'abîme qui sépare le bien et le mal est aisément comblé par l'intérêt].

Il tempo è un fiume la cui sorgente e la cui foce non sono da nessuna parte.
[Le temps est un f leu ve dont la source et l'embouchure ne sont nulle part].

Il lavoro degrada l'uomo più di quanto lo nobilita.
[Le travail dégrade l'homme plus qu'il ne l'ennoblit].

La modestia è un amor proprio regolato dalla ragione.
[La modestie est un amour-propre réglé par la raison].

La speranza è la morfina della vita.
[L'espérance est la morphine de la vie].

La vera soluzione al problema della vita non è quella di non porselo?
[La véritable solution du problème de la vie n'est-elle pas de ne pas se le poser?].

La vita e la donna sono due cose che non bisogna analizzare, se si vogliono amare.
[La vie et la femme sont deux choses qu'il ne faut pas analyser, si l'on veut les aimer].

La vita ha almeno questo di originale, che miliardi di individui hanno vissuto senza neppure sapere perché.
[La vie a au moins ceci d'originai que des milliards d'hommes ont déjà vécu sans qu'on sache encore pourquoi].

Le lezioni che riceviamo dalla vita ci danno esperienza, raramente umiltà.
[Les leçons que nous recevons de la vie nous donnent de l'expérience, rarement de l'humilité].

Le nostre abitudini degenerano in vizi, e i nostri vizi in abitudini.
[Nos habitudes dégénèrent en vices, et nos vices en habitudes].

Le nostre azioni, compreso le nostre azioni generose, sono spesso soltanto ipotesi.
[Nos actions, même nos actions généreuses, ne sont le plus souvent que des spéculations].

L'indipendenza del cuore è il trionfo dell'egoismo.
[L'indépendance du coeur est le triomphe de l'égoïsme].

L'unico argomento che abbiamo per vivere è che viviamo. Ciò è sufficiente in pratica, ma è miserabile in logica.
[Nous n'avons pour vivre que l'argument seul que nous vivons. Cela suffit en pratique, mais c'est misérable en logique].

L'uomo è un mistero per la donna, la donna è un enigma per l'uomo.
[L'homme est un mystère pour la femme, la femme une énigme pour l'homme].

Noi viviamo con la speranza del cambiamento. Le cose passano, noi cambiamo; soltanto il nostro desiderio di altre cose resta.

Non vi è alcun merito a fare del bene, quando non si ha alcun interesse a fare del  male.
[Il n'y a aucun mérite à faire le bien, lorsqu'on n'a pas d'intérêt à faire le mal].

Ognuno si fa una morale per il suo uso personale per poter indulgere nelle sue piccole disonestà.
[Chacun se fait une morale à son usage personnel pour pouvoir se livrer à ses petites malhonnêtetés].

Per vivere bene, bisogna avere un buon stomaco e qualcosa da metterci dentro.
[Pour bien vivre, aie un bon estomac et quelque chose à mettre dedans].

Siamo più attaccati alle nostre convinzioni che alle nostre certezze. In quelle vi mettiamo il nostro amor proprio.
[Nous sommes plus attachés à nos convictions qu'à nos certitudes. Dans celles-là nous mettons de notre amourpropre].

Note
  1. Petits aphorismes © Mercure de France, 1892
  2. Traduzione dal francese a cura di Aforismario

Frasi e aforismi di Peter Handke

Selezione di aforismi, frasi e citazioni di Peter Handke (Griffen 1942), scrittore, drammaturgo, saggista, poeta, reporter di viaggio e sceneggiatore austriaco. I seguenti pensieri di Peter Handke sono tratti da Il peso del mondo, raccolta di appunti e aforismi pubblicata nel 1978, e tradotta in italiano dall'editore Guanda nel 1981: 
"Una nuvola vista dalla finestra, una malattia, un incontro sulle scale di casa, un libro, una trasmissione televisiva, una figlia: tutto è occasione e pretesto, in Handke, per trascrivere quasi medianicamente - o come in quel limite ambiguo che separa la veglia dal sonno - il proprio trasalire di fronte alle cose. Il peso del mondo è uno dei più bei libri di uno scrittore che crede quasi fideisticamente nell'esistenza di un'«ora del vero sentire». Ogni frase si tramuta in un'epifania, in un momento rivelatore. È un procedimento che registra il «bello» e il «buono», tutto ciò che nasce per la seconda volta; ogni «aurora», «ogni rinascita degli dei» sono deputate a togliere al mondo il suo peso e all'aforisma il suo alone sentenzioso. Una magistrale prova d'autore di uno dei più grandi scrittori europei d'oggi".
Foto di Peter Handke
Spesso provo la sensazione di essere l'impiegato di me stesso. (Peter Handke)

Il peso del mondo
Das Gewicht der Welt, 1978 - Selezione Aforismario

Alcune persone adoperano la parola «pensieri» solo per le loro preoccupazioni («Ho tanti di quei pensieri»)

Appendere davanti a casa mia un cartello con l'ammonimento: "Attenzione, in questa casa si legge!".

Avverto di nuovo la sensazione di conoscere solo le persone sbagliate.

Basta con la memoria! Voglio che ogni cosa sia bella già fin d'ora e non solo nel ricordo che ne avrò.

De-pensarsi... finché non vi sia più nulla di sé e tutto si perda nel vento e nel sole, nulla, tranne un piccolo punto di dolore.

Dopo aver preso coscienza della ridicolaggine delle mie azioni mi sento proprio a posto.

È difficile avere tante sensazioni da poter scrivere più di una lettera al giorno.

È noioso mangiare ciliegie che non hai raccolto tu stesso, arrampicandoti sull'albero.

Essere privo di bagaglio, desiderare di esserne privo, la gioia delle mani libere, «nient'altro che uno spazzolino da denti»

Felicità − e contemporaneamente la sensazione, terrorizzante, che si tratti solo di un'eccezione.

Guardare su in cielo, osservare il passaggio delle nuvole e pensare: no, non mi suiciderò mai e poi mai!

«Ho aspettato per due giorni che qualcuno mi dicesse una buona parola. Poi me ne sono andato all'estero»

Il brutto del dolore è che tutto intorno a noi si fa così irreale, che non ci è più nemmeno possibile aiutare qualcun altro!

Il mito di Narciso: come se non fosse proprio la lunga e attenta contemplazione della propria immagine allo specchio a darci la forza e la schiettezza per osservare a lungo gli altri.

L'elemento del ridicolo nella sessualità: utilizzare una tecnica.

L'inganno di chi pensa-fino-in-fondo.

La certezza che, quando sono gentile, non possa accadermi nulla.

La mia grandezza: la solitudine.

Lo svantaggio della grande letteratura sta nel fatto che ogni stronzo ci si può identificare.

Mai cercare paragoni! Essi vengono vissuti.

Mentre disprezzi il tuo passato, non disprezzi anche gli altri che lo vivono ancora, questo tuo passato?

Non c'è bisogno di mandare a memoria le frasi: esse anzi possono essere tranquillamente dimenticate, il bello è che ciò nonostante rimangono in testa.

Quest'odio per la gente, che s'infila gli occhiali da sole fra i capelli.

Scartare qualcosa e gettare via, invece dell'involucro, il contenuto.

Sfrutta la sua distrazione come arma di resistenza.

Smise di masturbarsi: improvvisamente si frappose il desiderio.

Solo dopo che ho deposto da una parte i giornali e i loro avvenimenti reali, sono nuovamente libero, guardandomi intorno e sospirando di sollievo, di avvertire ciò che «davvero accadde»

«Spesso, dopo essere stato insieme a qualcuno, mi sento orgoglioso di non aver rivelato nulla di me»

Spesso provo la sensazione di essere l'impiegato di me stesso.

Tanto estraneo può diventare solo ciò che si ama alla follia.

Un signore vuole rimanere solo. (Del resto, non c'è nessun altro nella stanza.) Allora chiama il suo maggiordomo e, non appena questi varca la soglia, gli intima: « Fuori! » Ora è finalmente solo.

Un'illuminazione: posseggo un destino! E l'ho in mano!

«Vendicarsi della creazione»: quel desiderio di stonare con tutta l'anima

Libro di Peter Handke
Libro di Peter Handke
Il peso del mondo
Traduzione: Raoul Precht 
Editore: Guanda, 2005 

Un diario di frammenti e illuminazioni, una raccolta di occasioni registrate dalla mente e trascritte dalla penna sul foglio bianco, una raccolta di impressioni fugaci che diventano ognuna un'epifania, una scoperta o riscoperta della bellezza e della bontà. Attraverso un procedere quasi onirico, simile a quello stato di parziale incoscienza che è tipico del passaggio dalla veglia al sonno, Handke trascrive, quasi medianicamente, i segni del risorgere del bello in una serie di aforismi brucianti e luminosi, che alleggeriscono il mondo del suo "peso" e lo riconducono a una levità che si direbbe originaria.

Note
Leggi anche le citazioni degli scrittori austriaci: Thomas Bernhard - Hugo von HofmannsthalArthur Schnitzler

Frasi e aforismi di Joan Fuster

Selezione dei migliori aforismi e delle frasi più ironiche di Joan Fuster (Sueca 1922-1992), scrittore e aforista spagnolo. Joan Fuster ha scritto una sessantina di libri di vario genere, soprattutto saggistica, ma ha sempre riservato parte del suo tempo e dei sui interessi letterari anche all'aforisma.

Come ha scritto nell'introduzione di Consigli, proverbi e insolenze (Consells, proverbis i insolències, 1968): 
"La minuta fantasia verbale dell'aforisma mi ha affascinato in ogni tempo − o meglio: nel tempo presente − in mezzo all'aridità del lavoro quotidiano, e non ho saputo sottrarmi a esso". Inoltre, come si è osservato nell'introduzione alla sua prima raccolta di aforismi Giudizi finali (Judicis finals, 1960): "La natura del genere aforistico, poco idoneo alle sfumature, sembra entrare in contraddizione con due dei tratti personali più determinanti del nostro autore: lo scetticismo e il relativismo. Eppure, malgrado tutto, Fuster è rimasto fedele all'aforisma per tutta la vita, cedendo alla tentazione intermittente di provare lo stile conciso, affilato, apparentemente apodittico, dei maestri sentenziosi".
Gli aforismi di Joan Fuster riportati in questa pagina, sono stati selezionati da Aforismario dal libro Giudizi finali (nelle edizioni del 1960 e del 1968), pubblicato in Italia nel 2006 dall'editore Mobydick, con traduzione dal catalano di Giorgio Faggin.

Foto di Joan Fuster
Non prendertela con chi ti sembra egoista, cattivo o stupido.
Tu non sei diverso. E neppure io. (Joan Fuster)

Giudizi finali
Judicis finals, 1960-1968 © Mobydick - Selezione Aforismario

All'uomo è stata data la parola non perché manifesti i suoi pensieri o li nasconda, ma perché li giustifichi.

Attribuiamo importanza (e non poca) a questa o a quella cosa per poter credere che in questa vita arida e desolata esista qualcosa d'importante.

Cogito ergo sumus. E che ci posso fare?

Conoscete certamente il famoso adagio greco: Joan Fuster è la misura di tutte le cose.

Diffidate di coloro che predicano l'idea del sacrificio. Ciò che in realtà vogliono è che qualcuno si sacrifichi per loro.

E chissà se alla fine il destino di Romeo non era quello di essere un cornuto!

È utile avere un'ossessione: ci distrae.

Fa parte di una buona educazione sapere quando sia opportuno essere maleducati.

Farei spesso mie le parole di quel personaggio romanzesco: "Provatemi che dico la verità". Ma con un tono di supplica, non di sfida.

Fingi interesse per le banalità che ti racconta il tuo vicino. Potrebbe ricambiare il tuo interessamento, e scoprirete così di essere diventati amici. L'amicizia, tutto sommato, è basata su questo.

I libri non sostituiscono la vita, ma neppure la vita sostituisce i libri.

Il solo modo serio di leggere è rileggere.

In guardia! Non dire mai ciò che pensi di essere. È pericoloso. Gli altri, infatti, potranno opporvi ciò che siete in realtà, e il paragone vi sarà inesorabilmente sfavorevole.

La buona fede, la buona fede... Ma tutti i fanatici sono in buona fede.

La massa è stupida, violenta, indecente e cieca, perché è composta da individui simili a me e a te.

Le lezioni più utili sono quelle da cui decidiamo di non trarre nessun profitto.

L'innocente non sa di esserlo. Per questo è tale.

L'uomo, da quando esiste, non ha fatto altro che correggere il mondo, cioè tutto ciò che Dio aveva creato e secondo il Genesi considerava buono.

Molte ferite d'amore non sono altro che ferite d'amor proprio.

Non prendertela con chi ti sembra egoista, cattivo o stupido. Tu non sei diverso. E neppure io.

Non sei stato tu a volere la tua vita e ciò nonostante ne sei responsabile. Ecco il paradosso fondamentale che nessuna etica, pur ammettendo che lo riconosca, riuscirà a spiegare.

Ogni nome è uno pseudonimo, ogni faccia una maschera, ogni gesto un'affettazione, ogni parola un malinteso. E con queste premesse l'uomo sarebbe un animale sociale (zoon polikon)!

Qualcuno afferma (e avrà le sue ragioni) che l'uomo è un essere contingente. Per quanto mi riguarda, posso dire soltanto che se non esistessi bisognerebbe inventarmi.

Shakespeare non dovette fare tanti sforzi per essere Shakespeare, né Goethe per essere Goethe, né Dante per essere Dante. La qual cosa è piuttosto avvilente.

Sparlare della gente non è un vizio così obbrobrioso. Infatti, finché lo pratichiamo non corriamo il pericolo di sparlare di noi stessi: sarebbe peggio.

Una persona che ci ama è un pericolo costante.

Addio, amico lettore, futuro cadavere e futuro nulla. Sit tibi terra levis! [1]

Libro di Joan Fuster consigliato da Aforismario
Libro di Joan Fuster
Giudizi finali

Curatore: Vincent Simbor Roig
Traduttore: Giorgio Faggin
Editore: Mobydick, 2006

Fuster non soltanto non seppe sottrarsi agli aforismi, ma sappiamo anche, leggendo le sue lettere, che egli li difese a spada tratta contro gli intendimenti editoriali vòlti a sopprimerne alcuni, perché ritenuti moralmente pericolosi o compromettenti. Alla fine della bagarre, egli dovette tuttavia accettare l'eliminazione di qualche sua esternazione, pur di vedere pubblicato quel libro al quale teneva molto, malgrado le apparenze. Judicis finals vide cosi la luce sullo scorcio del 1960, e il pubblico dei lettori poté scoprire l'acutezza, la mordacità e persino il cinismo dell'autore, come del resto voleva il genere letterario; il tutto avviluppato in uno stile che irretisce il lettore, come fa la ragnatela con la sua preda: in modo silenzioso, dolce e ... irrimediabile. I lettori italiani hanno ora a disposizione, nella loro lingua, questo gioiello piccolo e grande dello scrittore Joan Fuster e della letteratura catalana contemporanea.

Note

  1. Sit tibi terra levis: che la terra ti sia lieve.
  2. Leggi anche gli aforismi degli autori spagnoli: José BergamínEnrique Jardiel Poncela - Ramón Gómez de la Serna

Aforismi, frasi e citazioni di Marie von Ebner-Eschenbach

Selezione dei migliori aforismi e delle frasi più belle della baronessa Marie von Ebner-Eschenbach (Zdislavic 1830 - Vienna 1916), scrittrice a aforista austriaca. L'aforisma è stato, specie in passato, un genere letterario "maschile", nel senso che la maggior parte degli scrittori di aforismi sono sempre stati uomini. Tuttavia, non mancano le eccezioni; una di queste, tra le più notevoli per il livello qualitativo, è data da Marie von Ebner-Eschenbach, che nel 1880 pubblica una pregevole raccolta di aforismi intitolata, semplicemente, Aphorismen. Da questa raccolta sono stati selezionati alcuni dei migliori aforismi riportati qui di seguito. Gli aforismi con testo originale a fronte sono stati tradotti dal tedesco da Aforismario.
Il più intelligente cede. Su questa triste verità si basa
il dominio mondiale della stupidità. (Marie von Ebner-Eschenbach)
Aforismi
Aphorismen, 1880
[Gli aforismi con testo originale a fronte sono stati tradotti da Aforismario]

Alcuni credono di avere un buon cuore, quando hanno soltanto nervi deboli.
So mancher meint ein gutes Herz zu haben und hat nur schwache Nerven.

Avere e non dare nulla, in alcuni casi è peggio che rubare.
[Haben und nichts geben ist in manchen Fällen schlechter als stehlen].

C’è una cosa che dobbiamo cercare sempre di far disimparare ai nostri cosiddetti buoni amici − la loro perspicacia nel rilevare i nostri errori.
[Etwas sollen wir unseren sogenannten guten Freunden immer abzulernen suchen − ihre Scharfsichtigkeit für unsere Fehler].

Chi non sa nulla deve credere tutto. 
[Wer nichts weiß, muß alles glauben].

Si sarebbe fatto molto meno male sulla terra se il male non potesse essere mai fatto in nome del bene.
[Es würde viel weniger Böses auf Erden getan, wenn das Böse niemals im Namen des Guten getan werden könnte].

Ci sono casi in cui essere ragionevoli significa essere codardi.
[Es gibt Fälle, in denen vernünftig sein feige sein heißt].

Coloro che capiscono solo ciò che può essere spiegato capiscono molto poco.

Da giovani crediamo che il «minimo» che il mondo ci debba sia la giustizia; da vecchi ci accorgiamo, invece, che è il «massimo».

Di solito s'impara ad attendere quando non c'è più nulla da aspettare.

Dove sarebbe il potere delle donne se non ci fosse la vanità degli uomini?
[Wo wäre die Macht der Frauen, wenn die Eitelkeit der Männer nicht wäre?].

Essere giovani è bello, essere vecchi è comodo.
[Jung sein ist schön, alt sein ist bequem].

Gli schiavi felici sono i nemici più agguerriti della libertà.

I bambini danno molta più importanza a ciò che i genitori fanno, che a ciò che essi dicono.

I veri amici sono rari perché la domanda è minima.

Il dolore è il grande maestro degli esseri umani. Sotto il suo soffio si sviluppano le anime.
[Der Schmerz ist der große Lehrer der Menschen. Unter seinem Hauche entfalten sich die Seelen].

Il potere è dovere − la libertà è responsabilità.
[Macht ist Pflicht − Freiheit ist Verantwortlichkeit].

Il più intelligente cede. Su questa triste verità si basa il dominio mondiale della stupidità. 
[Der Gescheitere gibt nach! Eine traurige Wahrheit; sie begründet die Weltherrschaft der Dummheit].

La bontà che non è illimitata, non è degna di questo nome.
[Die Güte, die nicht grenzenlos ist, verdient den Namen nicht].

La compassione del codardo è una fiamma che non scalda.

La compassione è l'amore in veste da camera.
[Mitleid ist Liebe im Negligé].

La fiducia è qualcosa di così bello che anche i peggiori impostori non possono fare a meno di provare un certo rispetto nei confronti di chi gliela concede.
[Das Vertrauen ist etwas so Schönes, daß selbst der ärgste Betrüger sich eines gewissen Respektes nicht erwehren kann vor dem, der es ihm schenkt].

La gente stupida dice stupidaggini; quella intelligente le fa.

La grazia è un'emanazione dell'armonia interiore.
[Anmut ist ein Ausströmen der inneren Harmonie].

La legge del più forte è l'ingiustizia del più forte.
[Das Recht des Stärkeren ist das stärkste Unrecht].

La maggior parte delle persone hanno bisogno di più amore di quanto ne meritano.
[Die meisten Menschen brauchen mehr Liebe, als sie verdienen].

Le persone intelligenti non sono fedeli. 

L'aforisma è l'ultimo anello di una lunga catena di pensieri.

L'amore non ha soltanto diritti, ha anche sempre ragione. 
[Die Liebe hat nicht nur Rechte, sie hat auch immer recht].

L'amore vince la morte, ma accade che una piccola cattiva abitudine vinca l'amore.

L'opinione pubblica è la prostituta fra le opinioni.

L'umiltà è invulnerabilità.
[Demut ist Unverwundbarkeit].

Molte persone credono che quando abbiano superato un errore non sia necessario voltarsi per correggerlo.
Una donna intelligente ha milioni di nemici: tutti gli uomini stupidi.
(Marie von Ebner-Eschenbach)
Nel mondo si farebbe molto poco del male se il male non fosse mai compiuto in nome del bene.

Non si chieda alle donne di essere sincere, sinché vengono educate in modo da credere che lo scopo della loro vita sia di piacere.

Non si possono entusiasmare gli stupidi, ma renderli fanatici, sì. 

Nulla separa di più due persone quanto la convivenza.

Quando arriva il tempo in cui si potrebbe, è passato quello in cui si può. 
[Wenn die Zeit kommt, in der man könnte, ist die vorüber, in der man kann].

Quando due persone perbene discutono sui princìpi, hanno entrambe ragione.
[Wenn zwei brave Menschen über Grundsätze streiten, haben immer beide recht].

Se due hanno fatto bene a sposarsi, alle nozze d'argento è ancora presto per dirlo.

Se l'esistenza si considera come un compito, può essere sempre sopportabile.

Se vi è una fede che può smuovere le montagne, è la fede nella propria forza.
[Wenn es einen Glauben gibt, der Berge versetzen kann, so ist es der Glaube an die eigene Kraft].

Si possono comprare molte cose che non hanno prezzo.
[Man kann viele Dinge kaufen, die unbezahlbar sind].

Si può avere la pace solo se la si dà.

Si può precipitare così velocemente da credere di volare.
[Du kannst so rasch sinken, daß du zu fliegen meinst].

Se tutti volessero aiutare il prossimo, tutti sarebbero aiutati.

Tu puoi avere pace soltanto se la dai.

Un giudizio può essere confutato, ma mai un pregiudizio.
[Ein Urteil läßt sich widerlegen, aber niemals ein Vorurteil].

Una donna intelligente ha milioni di nemici nati: tutti gli uomini stupidi.
[Eine gescheite Frau hat Millionen geborener Feinde: alle dummen Männer].